Stallo Spv, delegazione veneta incontra il Ministro Delrio: "solo 70 milioni da chi doveva finanziare l’opera"
Mercoledi 26 Ottobre 2016 alle 16:40 | 0 commenti
Riceviamo da Filippo Crimì, deputato Pd, e pubblichiamo
Delegazione di Consiglieri regionali e Deputati incontra il Ministro Delrio sulla Pedemontana Veneta. Oggi 26 ottobre una delegazione di Consiglieri regionali, Deputati e rappresentanti del territorio hanno incontrato a Roma, presso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, il Ministro Graziano Delrio in merito allo stallo venutosi a creare sulla superstrada Pedemontana Veneta. Erano presenti all’incontro con il Ministro i Deputati del Partito Democratico: Roger De Menech e Filippo Crimi’, i Consiglieri regionali Andrea Zanoni del PD, Cristina Guarda della lista AMP e Alberto Rigon dirigente del PD nazionale.
I presenti hanno illustrato al Ministro le principali preoccupazioni del territorio relative alla grave situazione della Pedemontana Veneta: cantieri fermi da settimane, viabilità in difficoltà con forti disagi per i cittadini a causa dei lavori in corso, cittadini espropriati che da anni attendono di essere risarciti, aziende coinvolte nei cantieri ancora non pagate, ecc.
Sono stati evidenziati, inoltre, tra gli altri, i problemi relativi alla gestione e al finanziamento dell’opera come l’assenza del "closing" finanziario ovvero l’incapacità del SIS di far fronte al piano economico, le gravi difficoltà del concessionario (SIS), incapace di terminare anche altri cantieri di infrastrutture in fase di realizzazione (vedi il caso di Palermo).
Il Ministro ha confermato ai partecipanti che il Governo, pur non essendo responsabile del relativo project financing dell’opera, ha mantenuto fede ai suoi impegni stanziando 380 milioni di euro e altri successivi 180 milioni, viceversa chi doveva finanziare l’opera, la SIS, ad oggi ha investito solo circa 70 milioni di euro.
Il project financing della SPV è regionale ed il concedente è sempre stata la Regione Veneto che prima con Galan nel 2009 e poi con Zaia nel 2013 ha sottoscritto una convenzione capestro che fa acqua da tutte le parti.
In attesa, inoltre, del responso della Corte dei Conti che ha sollevato molte pesanti critiche sulla gestione e sulle convenzioni economiche dell’opera, si è ritenuto opportuno chiedere la fine alla gestione commissariale e di riconsiderare i troppi aspetti irrisolti a danno del territorio e dei suoi cittadini.
Il gruppo ha infine concordato con il Ministro di mantenersi reciprocamente aggiornati sui prossimi sviluppi.
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