Sportello psicologico della Caritas, il resoconto ad oggi
Venerdi 22 Luglio 2011 alle 14:49 | 0 commenti
Sono passati tre anni dall’istituzione dello sportello psicologico promosso dalla Caritas Diocesana di Vicenza. Oltre 165 le persone ascoltate ed aiutate, di queste la maggioranza italiane e di sesso femminile. I volontari dello sportello hanno offerto un servizio che ha potuto supportare persone nelle difficoltà più disparate, sebbene risulti lampante come la problematica principe sia la famiglia nelle sue molteplici relazione tra i componenti della stessa, seguita poi dalle difficoltà economiche e dalle dipendenze da droga o alcool.
Parla Don Giovanni Sandonà esprimendo tutta la sua soddisfazione in ciò che fino ad oggi è stato realizzato "abbiamo potuto dare un aiuto concreto a molte persone grazie all'aiuto dei volontari che ci hanno seguito, dando quindi un servizio assolutamente gratuito che è potuto andare in contro a tutti coloro che altrimenti non avrebbero avuto le disponibilità economiche di permetterselo. Sappiamo che ciò non vuol dire certo aver risolto i problemi che affliggono in molti, ma nella quasi totale impossibilità di realizzare uno strumento di supporto psicologico gestito interamente dalla pubblica amministrazione, che dia risultati soddisfacenti, noi possiamo e vogliamo dare il nostro contributo. Sarebbe ideale unire maggiormente le forze in futuro e rafforzare questo importante progetto sociale. Anche per questo motivo, però, c'è bisogno costante di nuovi volontari che, unendosi alla causa, ci permettano un domani di ampliare questo servizio anche alla provincia, aiutando così ancora più persone". Interviene poi anche la coordinatrice dello sportello, Serena Bimbati, esponendo quelli che sono stati gli studi grafico-numerici effettuati sulla totalità dei soggetti che si sono rivolti allo sportello "abbiamo potuto notare come l'affluenza allo sportello sia progressivamente aumentata tra i soggetti più giovani, ciò ci fa pensare che ci sia una maggiore fragilità nelle nuove generazioni, ma potrebbe anche identificare una maggiore volontà a risolvere i propri problemi prima che questi vadano ad incidere in modo più profondo sulla vita futura, e quindi una maggiore consapevolezza nei giovani della propria condizione. Inoltre nei nostri studi abbiamo rilevato quella che è una diminuzione complessiva dell'utilizzo dello sportello nel 2010 rispetto all'anno precedente, possiamo giustificare questo mutamento adducendolo al fatto che siano cambiate le necessità dei cittadini, quando la crisi economica colpisce più duramente, questi si rivolgono meno alla consulenza psicologica, privilegiando lo sportello per gli aiuti economici della Caritas. Detto ciò è comunque ovvio che speriamo che con il passare del tempo ci sia sempre meno gente che venga allo sportello, se ciò equivarrebbe a dire che il benessere generale sta aumentando e quindi si ha meno bisogno di questo strumento, sarebbe una grande vittoria".
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