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Spese Regionali 2015: Lega Nord sopra il milione, L'Altro Veneto sotto i tremila

Di Rassegna Stampa Giovedi 13 Agosto 2015 alle 10:53 | 0 commenti

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Avvertenza per i futuri aspiranti governatori del Veneto: più saranno i quattrini su cui potrete contare per pubblicità ed eventi, più possibilità avrete di trionfare alle urne. Niente di illegale, è pura matematica da campagna elettorale, a giudicare dai primi riscontri delle rendicontazioni dei candidati, così come emergono ad un paio di settimane dalla scadenza imposta dalla legge per la dichiarazione delle spese sostenute per le Regionali 2015. 

Quanto meno la testa e la coda della classifica degli esborsi, che per inciso sono anche le uniche due ad essere già state depositate, coincidono infatti con il primo (Luca Zaia) e l’ultima (Laura Di Lucia Coletti) dei votati: se la Lega Nord ha superato il milione in funzione del proprio alfiere, L’Altro Veneto e la sua portacolori sono rimasti sotto i tremila euro.  
Pensare che lo scorso 17 marzo proprio Zaia aveva usato tre aggettivi per presentare la sua cavalcata verso il 31 maggio: «Pop, autofinanziata e low cost». I primi due erano stati spiegati nel senso di un’operazione «fatta dal popolo, per il popolo» e sostenuta «con l’autotassazione dei candidati, che restituiranno i soldi anticipati dal movimento, senza nessuna sovvenzione esterna». Il terzo era rimasto un concetto più vago, almeno fino a quando lo sfidante Flavio Tosi aveva spifferato lo stanziamento di 700 mila euro da parte del Carroccio, importo diviso a metà tra il federale e il nazionale. Dal documento presentato alla Corte dei conti, al Consiglio regionale e alla Corte d’appello da Antonio Mondardo, amministratore nazionale della Liga Veneta, risulta ora che la somma scucita dal partito è superiore a quell’indicazione: 1.101.468,39 euro, dettagliati al centesimo per finalità e destinatari, con la puntuale citazione di ogni singola fattura. La lettura del prospetto contabile è illuminante per chi cerca il segreto del trionfo zaiano: circa due terzi dell’investimento, pari per la precisione a 847.666,49 euro, sono serviti a pagare la produzione e l’affissione dei materiali tipografici di propaganda, in buona parte costituiti dai manifesti «Scelgo Zaia» che per due mesi buoni hanno tappezzato il Veneto. Più modeste sono state invece le uscite per gli spot radiotelevisivi (meno di 50 mila euro), gli incontri pubblici (poco più di 20 mila), le consulenze e le collaborazioni (quasi 90 mila), la cancelleria (300 e spiccioli), anche se comunque considerevoli in confronto ai costi sostenuti dalla concorrente arrivata ultima. «Personalmente ho dichiarato circa 2.300 euro», dice Di Lucia Coletti, mentre la sua lista (supportata anche economicamente da Rifondazione Comunista) ne ha certificati complessivamente 570.  
Queste finora le certezze formalizzate. Il resto è ancora materia di commercialisti e tesorieri, alle prese con gli ultimi calcoli. Ad esempio Partito Democratico e comitato Alessandra Moretti finiranno di tirare le somme la prossima settimana, anche se la leader dem ha già ultimato i conti sulle sue spese personali: «46.664,57 euro, raccolti grazie alle donazioni di privati e di aziende». In corso di definizione i bilanci di Jacopo Berti e Flavio Tosi, le cui squadre hanno entrambe conquistato cinque seggi, sostenendo però spese differenti. «Grazie a tanti micro-versamenti abbiamo potuto disporre di 23.000 euro scarsi», afferma il capogruppo del Movimento 5 Stelle. «Ne abbiamo spesi poco più di 18.000 e abbiamo devoluto i 4.100 rimasti alle vittime del tornado», specifica Gabriele Antonelli, presidente dell’associazione pentastellata che ha curato la campagna. «Dobbiamo ancora finire di verificare le fatture, ma abbiamo raccolto più di 150.000 euro», anticipa invece Fabio Venturi, braccio destro del sindaco di Verona. Quanto ad Alessio Morosin e Indipendenza Veneta, «credo che resteremo rispettivamente sotto i 10.000 e sotto i 100.000 euro. Ovviamente non avevamo i mezzi di altri e si è visto...». 

di Angela Pederiva dal Corriere del Veneto 

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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