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Spese per la difesa e sicurezza ambientale, Ciambetti: si deve cambiare il patto di stabilità

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 19 Maggio 2013 alle 11:35 | 0 commenti

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Roberto Ciambetti, Assessore regionale al bilancio Lega Nord  -   "Allentare il Patto di stabilità per le opere di messa in sicurezza dei cittadini e del territorio è una necessità". Lo ha dichiarato senza mezzi termini l'assessore regionale al Bilancio del Veneto e ai fondi Comunitari, Roberto Ciambetti:  "Il meccanismo del Patto così come è stato articolato dai burocrati ministeriali è assurdo e crea diseguaglianze tra cittadini: già oggi, infatti, il tetto di spesa pro-capite è diversissimo dam Regione a regione, per cui ci sono cittadini, come Veneti, Lombardi ma anche Pugliesi o Abruzzesi, per i quali la spesa pubblica è obbligatoriamente ben più contenuta che per altri."

"Il patto, in questo modo - ha aggiunto Ciambetti -, viola il principio  dell'uguaglianza del cittadino davanti allo stato, violazione ancora più assurda in una situazione di evidente stato di calamità.  Oggi immaginare, a saldi invariati cioè senza violare le procedure Europee, un tetto di spesa pro-capite  medio nazionale significherebbe mettere il Veneto in grado di impiegare oltre 760 milioni di €. E' chiaro - ha detto Ciambetti - che non bastano però i soldi: occorrono anche procedure snelle e senso di responsabilità.  In questi giorni di emergenza la fragilità ambientale del Veneto è emersa con tutta la sua forza e penso soprattutto al pericolo frane e smottamenti: nel solo  territorio del vicentino l'elenco dei Comuni investiti da queste problematiche è impressionante.  Dalla frane Rotolon e Fantoni a Recoaro, da Cornedo ad Arcugnano e Altavilla - ha proseguito Ciambetti - l'elenco è lunghissimo. Ebbene, la messa in sicurezza, lo snellimento delle procedure, il convogliamento e concentrazione di fondi per realizzare opere di difesa civile, il tutto, come già detto dal presidente Zaia,  gestito con poteri straordinari, è necessario quanto possibile:  facciamo del Veneto un grande laboratorio operativo di Difesa ambientale e a tal fine sbloccare il patto di Stabilità per le grandi opere ma anche per gli interventi i manutenzione e la gestione operativa dei Comuni  credo sia un passo necessario.  Ripeto, il Patto così come è stato applicato in Italia è una invenzione tutta italiana, non è stato imposto dall'Europa, ma se sarà il caso - ha concluso Ciambetti - dovremo anche difendere e spiegare  in comunitaria le nostre ragioni e il diritto di prevedere per il Veneto, che non dimentichiamo vanta un residuo fiscale enorme,  un tetto di spesa analogo a quello di altre Regioni"

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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