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Sparatoria a Vicenza: quali pesci pigliare

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 2 Agosto 2011 alle 22:54 | 0 commenti

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Fabio Malaspina, Segretario Regionale Silp, Sindacato Italiano Lavoratori di Polizia per la Cgil - Dopo il gravissimo episodio di domenica sera la reazione delle istituzioni non si fa attendere.

L'appello di questore e comune ha prodotto la decisione di inviare a Vicenza un contingente di finanzieri dei baschi verdi e, per il momento, di alcune pattuglie del Nucleo prevenzione crimine di stanza a Padova. Bene, potremmo dire una risposta tempestiva e efficace a un evento grave e per molti versi imprevedibile.

Oppure no! Potrebbe trattarsi del verificarsi dell'ineluttabile quando ci si ostina a non vedere la realtà!
Gli uomini e donne della questura di Vicenza, nel loro complesso, sono circa 350. Il numero è sottodimensionato rispetto alle indicazioni dello stesso Ministero dell'Interno formulate nel 1989, un'era geologica per i cambiamenti vissuti dal territorio. Ciò che però più preoccupa non è tanto il confronto con numeri previsti sulla carta da 22 anni e mai raggiunti, quanto la differenza tra i numeri di oggi e quelli di pochi anni fa. Ci riferiamo allo scarto tra i circa 500 poliziotti presenti in tutta la provincia (comprendendo quelli della polizia postale, ferroviaria e stradale) attuali e i 530 che erano in servizio nel 2007, solamente quattro anni fa.
Ancora più preoccupante del dato numerico in calo è l'innalzamento dell'età media dei poliziotti in servizio. A fronte di un'età media nazionale di 43 anni, Vicenza ne registra una di almeno un paio di anni più elevata. Tra questi, quasi cinquanta colleghi hanno raggiunto i 50 anni di età, momento nel quale possono chiedere di essere esentati dai servizi più pesanti quali i turni esterni serali e notturni (senza ottenerlo dall'attuale questore proprio a causa delle ristrettezze d'organico).
In questi anni in regione la popolazione immigrata è aumentata in maniera impetuosa e Vicenza conta uno dei dati maggiori; dai dati del Rapporto Immigrazione 2010 Caritas-Migrantes, Vicenza con la sua provincia di circa 866.000 abitanti ospita 94.000 immigrati, con una incidenza del 10,8% e un aumento nel periodo dal 2002 al 2009 del 171%.
A questo forte aumento di stranieri non ha fatto seguito alcun adeguamento delle forze di polizia, prima tra tutte la Polizia di Stato che nel Questore e nell'Ufficio Immigrazione da lui dipendente è il primo e più importante soggetto responsabile dell'attività burocratico amministrativa (tralasciando del tutto le non meno importanti ricadute operative dovute alla quota di stranieri che non diversamente dagli italiani si dedicano alla commissione di reati, oggi però drammaticamente in evidenza).
Come dichiarato esplicitamente dallo stesso Capo della Polizia, non si comprende perché si continui ad attribuire al questore il compito di rilasciare i permessi di soggiorno, con tutto il lavoro burocratico che esso comporta, con un impiego in compiti non prettamente di polizia di centinaia e centinaia di poliziotti in tutto il paese. Il nostro compito, così come avviene negli altri paesi europei, dovrebbe rimanere ristretto all'ambito dei controlli e delle attribuzioni di polizia, demandando ad altre amministrazioni tutta la complessa attività burocratica. Cosa attende la politica, se non decide di aumentare gli organici della Polizia di Stato, almeno di delegare ad altri soggetti la trattazione delle pratiche relative ai permessi di soggiorno e più in generale di diminuire il carico amministrativo che ricade sul personale di polizia, liberando energie per il lavoro di prevenzione, analisi e contrasto dei fenomeni di microcriminalità, di criminalità comune o organizzata, di infiltrazione delle mafie nel territorio? Sono tutti provvedimenti di natura amministrativa, ampiamente previsti dalla legge 121 del 1981. Ciò che emerge è l'assenza di una reale volontà di riorganizzazione di un sistema essenziale per la vita del paese, troppo a lungo terreno di contese elettoralistiche e di infima propaganda.
Intanto, mentre Vicenza conosce una delle pagine più drammatiche degli ultimi anni, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, che recentemente non ha ritenuto la questura di Vicenza meritevole di ricevere alcun nuovo agente, la scorsa settimana ha chiesto un incremento del 30% dell'attività di rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno, aumentando il già enorme carico di lavoro e costringendo a prendere in esame l'impiego di altri poliziotti in attività d'ufficio.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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