Sorrentino e Galvanin apprezzano solo il pensiero unico
Martedi 15 Maggio 2012 alle 18:13 | 0 commenti
Arrigo Abalti, Gerardo Merdidio, Consiglieri comunali Pdl - Apprendiamo dalla stampa la nota del coordinatore cittadino e del suo vicario rispetto alle nostre valtazioni politiche sul caso Cicero e prendiamo atto dell'arroccamento ingiustificabile in difesa dei due i quali, anziché cogliere l'occasione per lavorare ad un ricompattamento dell'area del centrodestra, si chiudono a difendere una linea politica inesistente che pensano di trovare andando a chiedere in giro per la città cosa bisogna fare per battere Variati.
Non possiamo essere d'accordo con chi non solo non ha una visione sulla città del futuro, ma soprattutto diventa difficile essere d'accordo con chi pensa che il Pdl sia una proprietà di chi, pro tempore, lo dirige. Nessuna polemica con Galvanin e Sorrentino, ma il caso Cicero e' un'altra occasione mancata per un centrodestra che, grazie a queste logiche, corre il rischio di andare verso l'autodistruzione.
Nonostante le rispettabili ma non condivisibili posizioni dei colleghi, pensiamo ancora che il Pdl sia un partito in cui hanno cittadinanza idee e visioni diverse da quelle di coordinatore e suo vice e pensiamo che la discussione debba rivolgersi anche alla città oltre che al Pdl.
Con queste logiche la minoranza negli ultimi quattro anni ha perso l'Udc e Cicero, e si e' ulteriormente ridotta con l'uscita di Franzina. Una minoranza che si autoflagella non aiuta la ricostruzione, già difficile, del Centrodestra.
Cari Galvanin e Sorrentino iniziate ad accettare l'idea che il Pdl e' un partito plurale ed inclusivo e forse ricominceremo a vincere insieme.
In fondo il Pdl non e' una caserma.
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