Solidarietà ai miei amici cani nomadi
Sabato 12 Novembre 2011 alle 13:46 | 0 commenti
Caro direttore, ancora una volta sono costretto ad intervenire nei confronti di una ingiustizia perpetuata nei nostri confronti. La mia mamma questa mattina mi ha letto un articolo riportato ne "Il Giornale di Vicenza", che riguardava ancora i miei amici, questa volta nomadi. Nell'articolo si legge che il consigliere Sorrentino - persona a me antipatica tanto, confesso, da lasciargli ogni qual volta passeggio sotto il suo studio, un ricordino che civilmente sgridandomi, la mia mamma raccoglie - se l'è presa questa volta con i miei amici di Viale Diaz.
Premesso che nemmeno noi cani siamo così incoscienti da camminare in quel tratto di viale Diaz senza marciapiedi e con le auto che sfrecciano, mi chiedono perché lo fanno gli umani e per di più in ciclo. Ciò non giustifica, se è verro, che i miei amici si mettano a mordere e sta comunque ai loro padroni o genitori, tenerli in sicurezza all'interno dell'area. Noi siamo come dei bambini e non percepiamo esattamente il pericolo della strada. Il consiglio di Sorrentino di tenerci legati è al quanto incivile, non razzista, poiché non siamo schiavi da tenere a catena e anche noi abbiamo il diritto di poterci muovere liberamente nel nostro territorio. Mi rimane comunque il dubbio che i miei amici cani di Viale Diaz, abbiano morso qualcuno, poiché noi non morsichiamo tanto per fare, ma con giustificato motivo. Ma non è questo mi sembra, il vero motivo della presa di posizione del consigliere Sorrentino, ma i residenti di Viale Diaz e non solo di Viale Cricoli - vista la foto pubblicata nel quotidiano - e Via Nicolosi.
Mi chiedo se è possibile che Sorrentino sia così meschino da utilizzare noi cani, per la sua guerra personale contro i campi nomadi?
Poi vorrei anche capire il motivo del perché odia talmente tanto noi cani, da volerci tenere legati, forse ha paura che un giorno lo possiamo mordere?
Vorrei dire a Sorrentino, che non si deve preoccupare poiché è un boccone talmente avvelenato che non ci azzarderemmo di addentare, non siamo così incoscienti.
Mi piacerebbe che Sorrentino mi rispondesse da Consigliere a cane, ai miei quesiti, alle domande di un cane, pardon di una bestia come egli ci chiama in modo pregiudiziale e razzista.
Ciputi, il bassotto
Torri di Quartesolo
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