Smoke and mirrors
Giovedi 9 Agosto 2012 alle 02:53 | 0 commenti
Smoke and mirrors. Fumo e gioco di specchi. Così, con una espressione tanto densa quanto efficace gli anglosassoni descrivono l'operato di chi ha in mano il potere quando cerca di distogliere l'attenzione dai reali problemi dirottandola su questioni meno rilevanti o inesistenti. Il giochino è riuscito per anni alla Lega con la storia degli immigrati, ma anche il centrosinistra, come tutto il centrodestra peraltro, quando si impegna non sfigura.
Un esempio? Basta leggere le intemerate del consigliere comunale berico Raffaele Colombara (centrosinistra, stretta osservanza della lista civica del sindaco democratico Achille Variati). Il quale sempre più frequentemente tuona contro le sale scommesse. Arrivando a minacciare una manifestazione dopo la sberla rimediata dal Tar che ha sospeso lo stop comunale per alcune betting-room. Apriti cielo la legge «romana» che impedisce agli enti locali di regolare il fenomeno è uno scandalo. Uno scandalo marchiato però proprio dal partito del suo sindaco, che pur nella maggioranza che regge l'attuale governo non è riuscito (non ha voluto sarebbe meglio dire) mettersi di traverso rispetto alle lobby potentissime (non di rado in odore di mafia, ma questo Colombara non lo urla ogni giorno) che tirano le fila delle scommesse. Basterebbe un emendamento ad una qualsiasi legge e il gioco sarebbe fatto. Esattamente come si è proceduto per prolungare l'esistenza del commissario alla Spv. Invece no...
Altro giro altra corsa. Come se nulla fosse il consigliere regionale Costantino Toniolo del Pdl, guarda caso uno che è in angelica sintonia col sindaco di Vicenza, se ne esce sul GdV annunciando una legge sul piano casa che toglierà ai comuni, de facto, ogni potere di regolamentazione. Colombara & friends non annunciano manifestazioni sotto casa di Toniolo per denunciare un provvedimento potenzialmente criminogeno. Perché?
E ancora più gustosa è la norma discussa recentemente alla Camera ribattezzata “Mille stadiâ€. Una porcheria, votata pressoché all'unanimità , che ha scatenato Legambiente. E con la quale si rischia, se sarà approvata definitivamente, di permettere ogni scempio e ogni obbrobrio anche in zone vincolate. Come? Con l'escamotage della realizzazione di uno stadio di almeno 10.000 posti, i possessori delle aree potranno tirar su di tutto e di più in barba ai vincoli nazionali e in barba alle norme regionali, provinciali e comunali. Variati, che alcuni giorni fa si era lamentato del governo, che però il suo partito sostiene, dove diavolo è finito? Perché non ha annunciato fuoco e fiamme nei confronti di una norma che espropria i comuni di ogni potestà urbanistica? E perché nessuno si lamenta della nuova follia pro A31 Nord cucinata in regione?
In ultimo c'è il consigliere comunale di Vicenza Filippo Zanetti (Vic) che si è piccato per un mio corsivo nel quale, en passant, lambivo la questione dei possibili risparmi da parte delle amministrazioni ove facciano ricorso sui propri terminali a programmi liberi o open source. Questione alla quale, sempre en passant, agganciavo il sempre discusso nodo della trasparenza. Alla grossa Zanetti sostiene che io avrei sparato nel mucchio senza informarmi e che ad alcune richieste specifiche circa costi et similia non si può trovare soddisfazione sul sito web del comune perché i bilanci contengono voci aggregate e non specifiche.
A Zanetti direi tre cose. Uno, il risparmio che si ottiene dotando, ove possibile e ove non vi siano alcuni applicativi particolari, tutti i pc dell'amministrazione di sistemi operativi basati su Linux e con interfaccia grafica il più possibile simile a Windows (passaggio che un utente di modeste capacità è in grado di fare con poche spiegazioni senza bisogno di corsi specifici), non sta solo nei «70 euro» di licenza moltiplicati per sette-otto o novecento, o quante sono quelle del comune. Il risparmio sta nell'effetto combinato della gratuità del sistema operativo con la stabilità dello stesso; ergo con i vantaggi intrinseci derivanti dagli aggiornamenti e dalle migliorie, gratuite che i sistemi Linux based o consimili permettono. In soldoni, il programma è assai più stabile e l'assistenza costa quindi assai meno. I risparmi vanno pertanto considerati quindi in un'ottica globale. Ma soprattutto Linux è una scelta etica. Perché un amministratore che si dichiara saggio ha il dovere, ribadisco il dovere, di premiare, se ne ha la possibilità , chi di fatto osteggia pratiche monopolistiche come quelle di cui si macchia Microsoft. Le quali andrebbero punite, se possibile, dall'amministratore saggio. Non è ideologia è etica.
Due, Zanetti mi suggerisce di fare un giretto sul motore di ricerca del portale telematico municipale e di inserire la dicitura "open source" per ottenere informazioni su quanto il comune risparmia grazie all'utilizzo di tali software. Ci sono sì tanti bei propositi, ma cifre zero. Sempre che io non sappia usare bene il motore di ricerca. Falla eventuale per la quale mi scuso.
Tre, Zanetti mi rammenta che i bilanci del comune sono trasparenti, ma le voci specifiche non sono consultabili perché i conti sono aggregati. Non è una scusante ma un'aggravante. Il cittadino di una democrazia compiuta ha il diritto di conoscere le spese del comune fattura per fattura, impegno per impegno, bonifico per bonifico. Ovvero deve, o dovrebbe, essere in grado di ricostruire la filiera contabile o amministrativa di ciascun atto, di ciascuna spesa con la incisività con cui l'amministratore delegato di una media impresa spulcia i conti della azienda che dirige. Ovvero il cittadino deve poter esercitare un controllo preventivo e metodico su qualsiasi ambito dell'amministrazione. Con la sola eccezione delle tutele fornite ai minori e in genere alle persone sotto protezione, per motivi gravi, dei servizi sociali. Trasparenza massima, privacy zero. Questo si chiede ad un amministratore etico. Questa però è la teoria.
Perché la pratica è ben diversa. Da anni chi scrive chiede all'amministrazione di fornire tutti i dati sulle consulenze esterne, ovvero dal 2008 in poi. Ma sino ad ora non c'è stato verso, nonostante la legge lo imponga. E ancora chi scrive ha chiesto il dettaglio, in primis ad Aim, circa l'emolumento del responsabile della comunicazione aziendale: il signor Silvio Scacco. Sì proprio quello che poco prima di transitare a San Biagio aveva prestato il suo volto per una iniziativa del gruppo politico di Zanetti. Ora giacché lo stesso Zanetti, gliene va dato atto, si dice pronto a fornire ogni chiarimento a chiunque glielo domandi, lo invito ad intervenire presso la giunta di Vicenza e presso Aim affinché solleciti perentoriamente la multiutility a fornire al consiglio comunale la documentazione sul cosiddetto caso Scacco (emolumenti, eventuali premi, pronunciamenti della commisisone che ha vagliato le varie proposte, punteggi, valutazioni, verbali. Insomma tutto). Magari potrebbe chiedere alla giunta anche l'elenco di tutte le imprese, ivi incluse quelle che hanno avuto eventuali rogne penali, le quali hanno lavorato sul cantiere Valdastico Sud, opera affidata al gruppo Brescia Padova di cui il comune è socio. E sul quale ha acceso i fanali l'Antimafia veneziana. Se lo farà sarà un vero consigliere comunale 2.0. In caso contrario...
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