Smemoranda: la Dal Lago e quella legge pro-Ruby
Domenica 24 Aprile 2011 alle 08:48 | 0 commenti
Da VicenzaPiù e Ovest-Alto Vicentino n.212 in distribuzione.
Povere prostitute: per colpa degli scandali di Arcore se ne parla tanto male, quando invece il loro è in fin dei conti un lavoro vero e proprio. A pensarla così, e ad averlo pure messo nero su bianco, è stata la parlamentare di punta della maggioranza a Vicenza, l'onorevole Manuela Dal Lago della Lega Nord.
Nella proposta di legge n°2127 del gennaio 2009 di cui è prima firmataria, la presidente della commissione attività produttive della Camera sposava l'idea, tradizionalmente cara a Bossi e ai suoi, degli eros center. Le lavoratrici del sesso, secondo la Dal Lago, dovrebbero iscriversi ad un apposito registro dell'Asl, dotarsi di un tesserino che attesti i requisiti minimi (stato di salute ecc), farsi un'assicurazione ed esercitare in locali chiusi situati in zone scelte dal Comune.
Chissà cosa stava pensando, la Manuela, nella seduta parlamentare del 5 aprile. Quel giorno è stata fra i 314 deputati Pdl-Lega-Responsabili che con sommo sprezzo del ridicolo hanno ufficialmente creduto alla storia di Ruby nipote di Mubarak. Se non si vuol fare torto alla sua nota intelligenza - come invece il Cavaliere e i suoi scherani fanno torto alla nostra, gabellando per vere queste bugie da terza media - dobbiamo credere che ha votato sì per obbedienza di partito. Così fan tutti. Prostituzione minorile a parte, il punto è che la Dal Lago nel 2009 era chiara: l'attività di prostituirsi è consentita «soltanto in aree appositamente individuate», non deve svolgersi in «abitazioni civili» e deve essere sottoposta agli opportuni controlli per garantire «la morale pubblica». Si vede che Manuelona nostra ha cambiato idea. La Lega, d'altronde, lo ha fatto tante volte: negli anni '90 dava del "mafioso" a Berlusconi. Adesso non riesce neppure ad accorgersi che Silvio «paga le prostitute per non farle prostituire» (Maurizio Crozza, Ballarò, 12 aprile 2011).
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