Sinistra d'attesa
Domenica 22 Luglio 2012 alle 00:24 | 0 commenti
Da VicenzaPiù n. 238 (con BassanoPiù n. 19) in edicola, in distribuzione e sfogliabile comodamente dagli abbonatiÂ
Di Giorgio Langella
La "sinistra" di Vicenza? Aspetta. Un'attesa che ha i risvolti amari del "non parlarsi" e, anche per questo, del "non affrontare" i problemi (nella foto da sinistra Langella, Ginato, Zaccaria, Ezzelini Storti, Fantò, Pilan ai tempi delle intese per le elezioni provinciali poi saltate). Stiamo aspettando che qualcuno faccia il primo passo, che dica qualcosa.
 E quando questo qualcuno si muove non è mai abbastanza. Si potrebbe fare di più e, per questo, si aspetta. Un'attesa infinita che non risolve nulla ma, anzi, porta la sinistra e Vicenza a un lento (ma neanche poi tanto) declino.
Si avvicinano le elezioni e la discussione cresce; è indubbio. C'è dibattito sulle primarie, sulle alleanze, sul referendum a quorum zero ... Il confronto tra le forze politiche e sociali si sviluppa sostanzialmente sulla forma che deve assumere la coalizione (di sinistra, di centrosinistra, di qualcosa d'altro?). I contenuti che dovrebbero essere il nucleo centrale di un programma serio restano in disparte. Più volte, come PdCI, abbiamo tentato di coinvolgere la sinistra vicentina in un progetto innovativo. Un piano per il lavoro provinciale che, con lo studio e la conoscenza di quello che sta avvenendo (chiusure delle fabbriche, mobilità , delocalizzazioni, cassa integrazione, precarietà , degrado del territorio ...) e la conseguente analisi e interpretazione della realtà , permetta di proporre soluzioni praticabili. Una strada difficile e lunga che, riteniamo, debba essere percorsa per non limitarsi a fare una semplice amministrazione dell'esistente. Così la sinistra potrebbe riconquistare la capacità di progettare un modello di sviluppo nuovo e diverso proprio a partire dai bisogni reali, dal lavoro, dalla messa in sicurezza del territorio, dalla salute e dall'istruzione garantite a tutti i cittadini, dallo sviluppo del trasporto collettivo di persone e cose. Sono anni che stiamo tentando di non essere soli in questa impresa. Le risposte sono state quasi sempre parziali, del tipo "quando organizzate qualcosa chiamateci pure" ... Attesa, appunto. La soluzione non è che qualcuno debba anticipare gli altri. Il nostro obiettivo è che ci si muova assieme, unitariamente. Che si facciano emergere le idee, le proposte, in una discussione aperta e franca. L'obiettivo deve essere, per la sinistra, che non si vada ognuno per conto proprio ma che ci sia una condivisione vera dei contenuti.
Recentemente Nichi Vendola, a Vicenza, ha dichiarato "non vedo un dibattito serio su queste questioni (disoccupazione e lavoro ndr); patite anche qui molto il clima di omertà . Si intuisce il disagio; non c'è nessuno che si prenda la briga di raccontare quanto sta succedendo". Ha ragione e ne prendiamo atto con soddisfazione. Ci conforta che il leader di SEL concordi con quanto stiamo "predicando" da anni. Noi siamo pronti a portare avanti il progetto unitario di un Governo per Vicenza che metta al centro le questioni del lavoro in tutte le sue forme e uno sviluppo del territorio che eviti la sua devastazione.
Questa è la nostra proposta: lasciamo in disparte per qualche mese le divisioni, le attese, la ricerca spasmodica di un leader e concentriamoci sul "che fare!" (con il punto esclamativo). Studiamo e costruiamo uniti un progetto che non sia effimero né fondato sulla spartizione di posti e poltrone. Solo così potremo sperare di cambiare Vicenza (e non solo).
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.