I sindacati di Vicenza e Padova: "basta a poliziotti utilizzati come valvola di sfogo di ragazzotti"
Mercoledi 19 Novembre 2014 alle 16:48 | 0 commenti
Gli scontri tra centri sociali e polizia andati in scena la settimana scorsa, venerdì a Padova e sabato a Vicenza, per l’ennesima volta sono sconfinati in polemiche politiche, accuse e controaccuse. Le forze dell’ordine, esasperate da questa situazione, hanno deciso di prendere posizione, tramite le organizzazioni sindacali di Vicenza e Padova, preparando una dura nota congiunta che ci ha inviato la SILP della CGIL spiegando che “a Padova e Vicenza è stata sbagliata la gestione dell'ordine pubblicoâ€.
Ecco il testo integrale:
Padova/Vicenza, 19 novembre 2014Sono passati alcuni anni da quando il compianto Capo della polizia Manganelli, invitato ad un Congresso di un Sindacato di Polizia, annunciava l’istituzione di una scuola di ordine pubblico, ravvisando la necessità , queste le sue parole, di formare non tanto il personale inquadrato nei Reparti o negli uffici che abitualmente svolgono tali servizi, quanto i funzionari chiamati a pianificarli e dirigerli. In effetti, è stata poi creata la formazione presso la Scuola di Nettuno, ma - a giudicare dagli avvenimenti che si susseguono - si direbbe che qualcuno non sia stato attento in aula. A Padova prima, con lo “sciopero socialeâ€, a Vicenza poi con la manifestazione degli antagonisti in protesta contro la presenza in città di Roberto fiore e Forza Nuova, abbiamo assistito ad una gestione dell’ordine pubblico che definire fallimentare e raffazzonata sarebbero eufemismi. Errata dislocazione del personale, funzionari che si sovrappongono nel dare ordini e disposizioni, e per non farsi mancare nulla, le solite sceneggiate concordate e portate in scena, ad uso e consumo dell’ego di antagonisti e funzionari, sulla pelle però delle “comparseâ€, il personale dei Reparti Mobili e quello degli altri uffici impiegati a vario titolo, comparse che come noto guadagnano meno di quelle di Cinecittà , e che l’incolumità la rischiano davvero, e non solo per finzione.
Fra l’altro, non essendo nemmeno a conoscenza del copione, che prevede - e sarebbe finalmente ora che i vertici delle Questure chiarissero queste circostanze - finte ma non troppo deviazioni di percorso dei cortei, in realtà ben note, finti ma non troppo tentativi di oltrepassare i cordoni di polizia, finti anzi veri lanci di fumogeni e ordigni improvvisati, anche questi ampiamente annunciati.
Le organizzazioni Sindacali firmatarie del presente comunicato, in rappresentanza della totalità degli operatori delle province di Padova e Vicenza, intendono dire BASTA a questo genere di non-gestione:
BASTA ai Reparti Mobili utilizzati come valvola di sfogo per le pulsioni di ragazzotti e ormai anche signori attempati, che non sanno come meglio impiegare le proprie giornate: non intendiamo più assistere a avanzate di falangi di personaggi noti quanto poi incappucciati e protetti da scudi ormai non più improvvisati, che si lasciano arrivare a contatto degli schieramenti di forze dell’ordine, evidentemente allo scopo di girare la scena “spingi tu che spingo anch’io, arretra tu no prima tuâ€, per dar soddisfazione e consentire di diffondere volantini dove si canti vittoria per aver violato questa o quella zona rossa o percorso vietato. Se è vietato, che lo sia, e chi infrange le regole ne paghi le conseguenze;
BASTA alle forze dislocate in campo apertissimo, con fianchi e spalle vulnerabili, o al contrario, schiacciati con le spalle contro le mura dei palazzi da presidiare, e pressati di fronte dai manifestanti;
BASTA ad assistere inerti alla preparazione delle "testuggini" antagoniste, con i soliti noti lasciati liberi di travisarsi, indossare caschi, preparare fumogeni e bombe carta, ed avvicinarsi fino al contatto con le prime fila dei Reparti.
BASTA alla tolleranza nel far giungere nei luoghi preposti alle manifestazioni, i soliti furgoni carichi di aste, spranghe bastoni, oltre che pessima musica.
Insomma, i poliziotti dei Reparti Mobili, e degli altri reparti costantemente impiegati in servizi di ordine pubblico, sono stanchi di fare da cuscinetti umani, di offrire un bersaglio facile per le insane pulsioni di alcuni, e trampolini di lancio per le carriere di altri. Sono professionisti della sicurezza, e come tali vanno considerati, e da professionisti vanno diretti, basta alle improvvisazioni.
Le OO.SS. delle provincie di Padova e Vicenza
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