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Silvana Valente, l'atleta non vedente di Schio: "sogno olimpiadi e paralimpiadi insieme"

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 25 Agosto 2012 alle 09:56 | 0 commenti

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Csv, Centro di Servizio per il Volontariato della Provincia di Vicenza -  Lo stile che caratterizza il Csv è quello di far parlare i protagonisti, dare voce a chi vive le esperienze, a chi sa arrivare al cuore, lasciandoti emozioni che in altro modo non potresti vivere. Ecco perché alla Consigliera Silvana Valente abbiamo voluto chiedere un’intervista e abbiamo affidato il compito di intervistarla a Maria Luisa Duso

Il pensiero di Silvana Valente alla vigilia della XIV edizione dei giochi paralimpici estivi
- intervista di Maria Luisa Duso -

Prenderà il via fra pochi giorni la XIV edizione dei giochi paralimpici estivi che, come vuole la tradizione, si svolgono nella stessa città che ha ospitato le olimpiadi. Dal 29 agosto al 9 settembre, atleti provenienti da tutto il mondo si misureranno in 21 discipline alla ricerca, oltre alle medaglie, di stimoli e concentrazione per poter superare limiti mentali, prima ancora che fisici.
Silvana Valente, l’atleta non vedente di Schio, assisterà da spettatrice, dopo esserne stata protagonista nel 2000 a Sidney, dove ha conquistato una medaglia d’argento nell’inseguimento su pista e due bronzi: nel chilometro da fermo e nella gara su strada. Non è la prima volta che resta a guardare: avrei potuto andare anche ad Atlanta – racconta – ma ho preferito rinunciare, perché sentivo che avevo bisogno di staccare la spina, mentre partecipare ad una competizione del genere richiede una preparazione molto lunga.
Mentre racconta affiorano i ricordi. Di Sidney, di tante vittorie, ma anche della sua infanzia da “non vedente”, le tante rinunce e la voglia di quel riscatto che solo lo sport è riuscito a darle.
Stavo bene dai nonni – racconta – dove non percepivo la diversità, perché mi permettevano di andare nei boschi, anche se controllata a vista. Poi però, se solo tentavo di uscire, per fare quello che facevano tutti, mi sentivo osservata. Mi parlavano con tono diverso, come se la mia malattia fosse mentale, non fisica. L’umiliazione più grande era quando andavo in qualche negozio per fare degli acquisti e mi rendevo conto che si rivolgevano solo alla persona che era con me, come se io fossi trasparente.
Che cosa le faceva più male in quei tempi?
La solitudine, che ho cercato di colmare scrivendo canzoni e poesie, ma sono stati anni terribili.
Cosa l’ha portata fuori dal tunnel?
Lo sport. Purtroppo ho iniziato tardi: avevo 23/24 anni. Fino ad allora sentivo i ciclisti che mi passavano sotto casa e mi chiedevo: perché io no? Poi un bel giorno ho iniziato, dividendomi fra atletica, sci di fondo e ciclismo, in tandem. Ed è stata la mia rinascita.
Perché?
Perché ho capito che mi si aprivano tante strade e così mi sono buttata. Non a caso ho scelto di fare da apripista in alcun gare memorabili e ho vissuto dei momenti esaltanti perché mi sentivo nomale. Ho provato anche il brivido del parapendio, con un istruttore straordinario: Max Dall’Oglio, che purtroppo ci ha lasciati.
Torniamo alle paralimpiadi. Sentiva che sarebbe stato per lei un momento magico?
Ci ho creduto molto, non tanto per il risultato, ma per il valore che aveva una competizione del genere. Quello che ho chiesto a me stessa era di fare la mia miglior prestazione possibile e infatti sono arrivata che non avevo più neanche una briciola di energia.
Come si arriva a questo?
Con il giusto mix di concentrazione, preparazione atletica e vita salutistica. Ricordo che il ct., alla fine di una gara, mi ha sgridato perché mi aveva visto mangiare un pompelmo prima del pranzo. Magari ci fosse lo stesso rigore anche per l’uso di certe sostanze.
Si riferisce al doping?
Sì, perché a volte avevo la sensazione che si preferisse chiudere un occhio.
Gareggiare in tandem richiede un grande affiatamento. È facile raggiungerlo?
Io ho avuto la fortuna, che probabilmente non tutti hanno, di essere allenata da un ragazzo molto bravo, Renato Todeschini, mentre la mia guida ufficiale è Fabrizio di Somma, del Corpo Forestale dello Stato. Lui abita a Latina, ma ci siamo incontrati tante volte per prepararci insieme. L’affiatamento si costruisce nel tempo e quando lo si raggiunge scatta la magia, perché si comunica senza nemmeno parlare.
Che cosa vorrebbe dire agli atleti che gareggeranno fra qualche giorno?
Di non farlo per vincere ma per dare il massimo, per essere certi che più di così non possono dare e di affrontare ogni prova con la massima concentrazione.
Qual è il sogno di Silvana?
Quello di vedere in futuro un unico grande evento: Olimpiadi e Paralimpiadi insieme.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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