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Sicurezza sul lavoro e incidenti mortali, bisogna agire

Di Citizen Writers Lunedi 29 Settembre 2014 alle 16:02 | 0 commenti

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Riceviamo da Angelo Tonello, Segretario del Circolo 7 PD Vicenza, e pubblichiamo

Anche questa settimana si è aperta con dei morti sul lavoro. E per ogni settimana che si chiude, dobbiamo fare i conti con il numero dei caduti sul luogo di lavoro, le cosiddette morti bianche, con cifre degne di un bollettino di guerra. Qualcosa per limitare il fenomeno è stato fatto, però ancora non è sufficiente.

E l’attenzione per tale tematica dev’essere rivolta da tutte le parti coinvolte, da quella dei lavoratori, a quella dei datori di lavoro.

La legge 626 del 1994 e il testo unico sulla sicurezza sul lavoro (TUSL 81/2008) sono una buona base normativa, poiché la prima ha il merito di aver investito molto sulla protezione materiale dei lavoratori (dispositivi individuali, sicurezza dei macchinari e delle attrezzature), mentre la seconda ha integrato questa materia, oltre ad aggiungere la formazione dei lavoratori in materia di sicurezza. Ora però è venuta l’ora del giro di vite. Queste norme vanno fatte rispettare con maggior efficacia rispetto a quanto fatto in passato. Non si può continuare a stare seduti a guardare quello che accade con le braccia conserte. Bisogna agire. Sia sulle procedure delle lavorazioni che si svolgono, che devono soddisfare un certo livello di sicurezza, sia sui dispositivi di protezione usati, che devono essere in regola, manutentati e sostituiti qualora non fossero più in grado di soddisfare il compito di protezione assegnatoli.

E infine i controlli. I controlli ci sono, ma devono essere aumentati. Perché se la morte di un lavoratore è dovuta ad un errore umano, la si può imputare il più delle volte alla fatalità. Ma se la morte di un lavoratore è dovuta ad un elemento di un macchinario che non funzionava correttamente, o peggio, ad un dispositivo di sicurezza che non funzionava, l’evento deriva da una causa di natura oggettiva, che può essere almeno ridotta in termini di gravità e di periodicità, tramite controlli periodici degli enti preposti su macchinari e attrezzature. Solo tramite queste misure riusciremo a diminuire in maniera efficiente gli infortuni, anche quelli mortali. Perché di lavoro non si può morire.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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