Sicurezza sul lavoro, Cgil: 2011 dati confortanti, ma serve formazione continua
Giovedi 29 Marzo 2012 alle 18:34 | 0 commenti
Cgil Vicenza - Assemblea provinciale dei RLS CGIL sulla sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro: confortanti i dati del 2011 ma l'obiettivo resta la formazione obbligatoria dei lavoratori nelle imprese. Si è riunita stamattina l'assemblea provinciale dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), indetta dalla CGIL vicentina."Un'occasione, questa, per dare la possibilità ai lavoratori, almeno una volta l'anno, di confrontarsi e condividere le proprie esperienze lavorative, e quindi anche di sostenersi a vicenda" ha ricordato il segretario di CGIL Vicenza Giampaolo Zanni.
Due le questioni poste al centro del dibattito: i dati sulla sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro nel 2011, e l'accordo stato-regioni varato il 21 dicembre 2011 ed entrato in vigore lo scorso 26 gennaio. "L'accordo - spiega Zanni - fissa i contenuti minimi per la formazione obbligatoria di lavoratori, preposti e dirigenti nelle imprese, come prevedeva già il decreto legge 81/2008". I dati 2011 sulla sicurezza a Vicenza - "Nel 2011, gli infortuni sul lavoro a Vicenza sono calati del 9,3% rispetto al 2010 - ha affermato Adriana Carotti, RLST CGIL Vicenza. In totale, si sono verificati 3475 incidenti contro i 3830 dell'anno precedente. Il calo più sensibile si è avuto nel settore metalmeccanico con un -13%, seguito dai servizi con un -7,3%. Viceversa, nei settori dell'agricoltura e dell'edilizia si è registrato un aumento rispettivamente dello 0,4% e dell' 1,6%". Lo scorso anno si sono verificati sei incidenti mortali, la maggior parte dei quali dovuti a cadute dall'alto, anche da altezze inferiori ai due metri. Secondo lo Spisal, però, i nemici numero uno sono scale e tetti in eternit (si pensi che nei primi 40 giorni del 2012 l'uso della scala portatile ha provocato un infortunio mortale e uno gravissimo). Nonostante il numero di infortuni in Veneto nel 2011 sia lievemente calato (45 vittime contro le 55 del 2010), la regione si riconferma al terzo posto per numero di vittime a livello nazionale. Vicenza ne registra sei (erano 12 nel 2010), preceduta da Venezia con nove, Treviso con otto, Belluno e Padova con sette. La fascia d'età più colpita è quella compresa tra i 45 e i 64 anni. "Ciò dimostra - ha commentato Carotti - che le cattive abitudini o la sottovalutazione possono essere pericolose tanto quanto l'inesperienza". Gli ultimi dati disponibili sulle malattie professionali risalgono al periodo tra il 2000 e il 2008. All'epoca, nella sola provincia berica, sono stati riconosciuti 1447 casi (lo 0,21% sull'intera popolazione) di malattie contratte nei luoghi di lavoro. Su un totale di 22 ULSS presenti nel Veneto, l'ULSS 6 di Vicenza si posiziona al dodicesimo posto con 702 casi di malattie professionali riscontrate, l'ULSS 3 di Bassano del Grappa è al diciassettesimo posto con 343 casi, l'ULSS 4 di Thiene al diciannovesimo posto con 258 casi, l'ULSS 5 di Arzignano al ventunesimo posto con 144 casi. Le patologie più frequenti riguardano le malattie muscolo-scheletriche, che sono in continua crescita (+28%), mentre stanno diminuendo le ipoacusie da rumore (-53%). "Il costo dei danni da lavoro, oggi, è pari a 51,9 miliardi di euro, cioè al 3,06% del PIL - conclude Carotti. Per contrastare tale costo, soprattutto in un'epoca di crisi in cui si investe meno sulla sicurezza, è pertanto necessaria la prevenzione. Essa deve essere fatta non solo dagli organismi preposti ma anche attraverso la formazione dei lavoratori. Per questo è importante spiegare e applicare i contenuti del nuovo accordo stato-regioni". Formare i lavoratori. È questo l'obiettivo che AG-FORM, l'agenzia di formazione e consulenza della CGIL del Veneto, si pone per il 2012. A sostenerlo è Giovanni Simioni, funzionario del Dipartimento Salute e Sicurezza di CGIL Veneto. "La nostra attenzione - ha affermato - è rivolta alla provincia di Vicenza perché qui si riscontra maggiore operatività da parte delle aziende. Imprese come Campagnolo, Marelli Motori e F.I.S., infatti, da tempo si dimostrano attente alla formazione dei loro dipendenti, organizzando corsi in un ottica di collaborazione e di rispetto davvero lodevoli. Il metodo impiegato da tali aziende dovrebbe essere esteso su tutto il territorio vicentino e veneto per due ragioni. Da un lato permetterebbe ai lavoratori di svolgere il proprio dovere in tutta sicurezza e in salute, dall'altro consentirebbe all'azienda di tutelarsi e di crescere, evitando qualsiasi rischio di incomunicabilità con i propri dipendenti".
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