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Sicurezza, Selmo e Pupillo polemizzano con Naclerio: "Rucco si faccia consigliare per prevenire e non reprimere"

Di Note ufficiali Sabato 18 Agosto 2018 alle 20:35 | 2 commenti

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Sulla sicurezza l'invito dei consiglieri comunali Giovanni Selmo e Sandro Pupillo al sindaco Francesco Rucco nella nota che pubblichiamo è di farsi accompagnare (e "consigliare") non solo dalle forze dell'ordine, che possono tamponare momentaneamente i problemi, ma anche da istituzioni, enti, associazioni (come il Sert, la Caritas, i mediatori culturali, gli stessi cittadini) che possono in gran parte risolverli. La parola d'ordine deve essere prevenzione, non repressione.

Lo scorso 20 maggio, sulle pagine dei quotidiani locali e delle testate online, il sindaco Rucco affermava: "Le persone che hanno pubblicato post fascisti, antisemiti, omofobi o razzisti, abbiano la correttezza, se eletti, di fare un passo indietro." Uno di questi è Nicolò Naclerio a cui il sindaco ha chiesto, quando eletto, di fare un passo indietro, e che ora - come nelle più classiche storie d'amore - è stato promosso suo fedele "braccio destro" durante le ultime azioni di controllo, di "pulizia" e di sgombero.
Naclerio in conferenza stampa si è lasciato subito scappare una frase che fa capire come questa amministrazione intende ed intenderà affrontare i problemi legati alla sicurezza: "Laddove ci sono situazioni di emergenza, rispondiamo con misure di emergenza". Questa affermazione è allarmante. Le situazioni emergenziali non si risolvono con misure emergenziali! Queste servono solo a spostare i problemi, a rimandarli e a rinviarli. Bisogna invece intraprendere percorsi difficili, complessi, lunghi, di rete. La mano della fermezza è certamente importante quando si ha a che fare con criminali e con persone che non hanno alcuna intenzione di collaborare. Ma accanto alla fermezza è indispensabile ci sia sempre la mano della solidarietà. Il pugno di ferro non serve a nulla se non accompagnato anche da approccio umano. Abbiamo ancora nella mente l'intervento del Consigliere alla seduta del Consiglio del 24 luglio sulle Linee Programmatiche. Parole che tradivano precisi riferimenti alla sola repressione e all'instaurazione di un clima poliziesco, tant'è che pensavamo di assistere a un film di guerra più che ad un dibattito sul futuro della città. Fatichiamo a credere di vivere nella stessa città che Naclerio ha descritto durante la seduta, quando affermava che Vicenza è "ostaggio della criminalità, del degrado e del malcostume", dove "accadono gravi fatti di sangue". "Non vederlo sarebbe diabolico" - aggiungeva il Consigliere.  "La principale forza dell'amministrazione è la Polizia. I nostri vigili si specializzeranno contro l'accattonaggio molesto, diventeranno lo scudo di ogni cittadino onesto. Verrà creato un sistema di cittadini specializzati. Chi bivacca e chi spaccia droga sarà nemico dell'Amministrazione."


Ci teniamo "diabolicamente" a ribadire, invece, che la Città di Vicenza non è in guerra contro nessuno, non è il far west che viene descritto e la nostra comunità non intende banalmente solo dare la caccia - sarebbe troppo facile - ai meno fortunati e a chi vive nell'indigenza. 
Non ignoriamo i problemi, come ad esempio Campo Marzo. Ma nemmeno li usiamo per dipingere una realtà distorta, come successo recentemente con la triste propaganda delle panchine a Parco Fornaci. È noto che in città le percentuali di criminalità sono in costante calo da anni, le stesse Fornaci sono fra gli spazi verdi più frequentati e amati dalla cittadinanza.
 Ci sono soggetti che possono essere recuperati. I temi legati alla sicurezza non devono mai essere disgiunti dall'inclusione sociale e dalla lotta alle povertà e alle marginalità, che non possiamo ignorare né risolvere solamente con metodi repressivi. Le pene, le sanzioni, le condanne, prendendo spunto dall'art. 27 della nostra Costituzione, non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione di chi le riceve. Al centro ci deve essere sempre la persona che è fondamento di ogni società.
Chi sono questi soggetti, sono gruppi a rischio, sono giovani? Un invito quindi rivolto al Sindaco di farsi accompagnare (e "consigliare") non solo dalle forze dell'ordine, che possono tamponare momentaneamente i problemi, ma anche da istituzioni, enti, associazioni (come il Sert, la Caritas, i mediatori culturali, gli stessi cittadini) che possono in gran parte risolverli. La parola d'ordine deve essere prevenzione, non repressione: la vera sfida è ridurre in principio il rischio di comportamenti criminali!
Farsi fotografare quotidianamente accanto alle forze dell'ordine è troppo facile. Fra l'altro non ci risulta, dopo aver interloquito con alcuni vigili, che siano state adottate azioni straordinarie con la polizia locale, eccezion fatta per il continuo uso mediatico, pericolosamente strumentale, dato dal Sindaco alle consuete e normali operazioni di vigilanza.

I Consiglieri comunali di Adesso in Poi
Giovanni Selmo
Sandro Pupillo


Commenti

Inviato Domenica 19 Agosto 2018 alle 11:39

Il problema non è il Campo Marzio o meglio Viale Dalmazia, ma chi lo frequenta e le attività che vi si svolgono, in primis Lo Spaccio, con tutta la cornice del malaffare e delinquenza che gira attorno. Se si intende risolvere il problema e fare in modo che i VICENTINI, ritornino in Campo Marzio (ora diventato "marcio") non credo che: con baracche librarie, buonismo di facciata, mediatori culturali e altre amenità sinistrorse, si arrivi ad una soluzione favorevole per i VICENTINI. Dopo 15 anni di ciàcole inconcludenti, credo sia giunto il momento di estirpare il tumore, con una operazione in profondità, utilizzando tutte le risorse e le professionalità ritenute utili. Magari anche con qualche calcio nel culo pardon fondo schiena, da dare a certi personaggi che vanno e vengono, arrestati, subito rilasciati. Amen.
Inviato Domenica 19 Agosto 2018 alle 18:52

Dopo 10 anni di NON SOLUZIONI, la sinistra ha ancora qualcosa da insegnare a qualcuno ?
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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