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Sicurezza e Legittima Difesa, convegno FdI-AN a Vicenza: Sergio Berlato "lancia" proposte e Ignazio La Russa le moltiplica

Di Francesco Battaglia Sabato 9 Aprile 2016 alle 15:46 | 0 commenti

Si è svolto stamattina presso i chiostri di Santa Corona un convegno, organizzato da Fratelli d'Italia e introdotto dal Consigliere regionale e Coordinatore per il Veneto di FdI - AN Sergio Berlato e moderato da Luca Ancetti, Direttore di TVA Vicenza, per discutere ed approfondire il tema sulla sicurezza e legittima difesa con i relatori on. Ignazio La Russa, Cristiano Corazzari, Assessore regionale alla Sicurezza, Isabella Dotto, vice Procuratore onorario presso la Procura della Repubblica di Vicenza, Franco Maccari, Segretario generale del COISP e Michele Dressadore, Segretario generale del SAP, impossibilitato al partecipare.

Il tema odierno è assai caro al partito, vista anche la proposta del consigliere regionale Sergio Berlato, che il 25 agosto 2015 ha chiesto con la mozione n. 15 alla Giunta della Regione Veneto di impegnarsi nei confronti del parlamento italiano affinché sia correttamente applicato l'art.52 del C.P. come modificato dalla Legge 13 febbraio 2006 n. 59, in modo da garantire al cittadino che detiene legittimaente un'arma, il diritto alla legittima difesa. La mozione comprendeva, quindi, la proposta che lo Stato e le istituzioni si schierino sempre e comunque dalla parte dei cittadini onesti, affinché chi abbia compiuto azione di legittima difesa non diventi vittima di qualche giudice troppo garantista nei confronti di chi delinque, e che venga istituito un fondo per il risarcimento delle vittime della criminalità e dell'ingiustizia. Oggi tale norma, a detta dello stesso Berlato, non sempre tutela il cittadino che subisce il crimine e che ha agito per difendere sé e i suoi cari, dovendo quest'ultimo dimostrare di aver agito per legittima difesa, subendo in alcuni casi oltre al danno anche la beffa.
Dello stesso avviso è stata la Isabella Dotto, che nell'analisi giuridica della norma ha anche affrontato la costrizione che pone la magistratura a dover chiedere e valutare l'effettiva azione per legittima difesa. Spesso di non facile dimostrazione, in quanto la persona o le persone che subiscono azione di violenza o altri crimini nel tentativo di rapina, dovrebbero avere la lucidità necessaria a valutare lo scenario in cui si trovano, rapportarlo a quanto stabilisce la norma e agire con azioni tali da poter poi dimostrare la legittima difesa. Ma tutto questo, per laFDotto, non sempre è possibile attuarlo soprattutto in relazione al trauma che la vittima in quel momento è costretta a subire.
Di uguale impronta è stato il commento dell'assessore regionale alla sicurezza Cristiano Corazzari, che, oltre a concordare con gli interventi precedenti, ha voluto informare i presenti dell'azione che il governo regionale ha attuato in aiuto di chi subisce tali crimini, istituendo con la legge regionale di stabilità n. 7/2016 un fondo per il patrocinio legale a favore dei cittadini colpiti dalla criminalità e un fondo per le spese legali e mediche per le forze di polizia locale e forze dell'ordine, quando risuliano destinatarie di procedimenti legali per scelte intraprese durante le azioni di prevenzione e di contrasto della criminalità rientranti nell'esercizio delle proprie funzioni.
A seguire, dopo i vari interventi degli altri relatori, ancor più marcato è stato l'intervento dell'on. La Russa, che riportiamo integralmente in video, nel criticare la maggioranza parlamentare e il governo che non vorrebbe affrontare con risolutezza l'approvazione di una norma chiara che tuteli chi è soggetto a crimini e agisce per legittima difesa. Per La Russa, in particolare, lo Stato dovrebbe risarcire direttamente le vittime di reati commessi da chi, condannato al carcere, ne esca per commettere nuove azioni delittuose.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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