Sicurezza, Dario Rotondi: "Le iniziative dei cittadini non servono a nulla"
Giovedi 9 Marzo 2017 alle 17:00 | 1 commenti
"Per fare la frittata è necessario rompere le uova". Esordisce così Dario Rotondi, assessore alla sicurezza del comune di Vicenza, quando si parla della situazione degrado e dei possibili interventi per risolvere questo problema. Servono rinforzi secondo il sindaco Achille Variati che nei giorni scorsi ha scritto una lettera al ministro dell'interno Marco Minniti per chiedere l'aumento del personale di polizia in servizio alla Questura berica per portarla ai livelli delle questure di Verona e Padova. Tuttavia a Vicenza si evidenziano livelli di criminalità molto inferiori rispetto alle altre due province. Dati alla mano, la classifica è stata pubblicata dal Sole 24 Ore e dal Viminale, si può vedere che a Vicenza ci sono 3.227 reati totali ogni 100 mila abitanti, mentre a Verona se ne contano 4 mila e a Padova 4.225, sempre ogni 100 mila abitanti.
I reati presi in considerazione sono: furti con destrezza, furti con strappo, furti di autoveicoli, furti in abitazione, furti in esercizi commerciali, estorsioni, riciclaggio e reimpiego del denaro, truffe e frodi informatiche. In tutti i casi Vicenza ha una media inferiore rispetto alle altre due province, ma il sindaco, nonostante questo chiede un aumento dell'organico del personale in servizio alla Questura. E Rotondi non può che... essere d'accordo con Variati.
Altra questione che interessa i vicentini riguarda i Rom: prima accampati in via Lanza, nella zona ovest della città , ora cercano "casa" a San Pio X, zona est, e vagano senza meta per Vicenza. Problema difficile da risolvere e ci sono addirittura liste di attesa per gli spazi nei campi nomadi già presenti. L'idea è quella di ridurre la distanza tra una roulotte e l'altra per poter fare alloggiare le nuove famiglie che si creano. "La Caritas ha provato ad inserirli gradualmente - spiega Rotondi - ma anche i Rom devono fare qualche sforzo, invece non fanno nulla, si forma un circolo vizioso.
I Daspo urbani non convincono l'assessore alla sicurezza: "esistono già da tempo sotto forma di foglio di via" ma come lui stesso afferma "non vengono rispettati e abbiamo avuto il caso di un soggetto colpito ben venti volte da questo provvedimento e puntualmente non lo rispettava. Alla ventesima volta si è fatto qualcosa".
Attacco duro alle Sentinelle di Vicenza ai Vicentini che da febbraio, una vota a settimana, scendono in campo con le passeggiate per la sicurezza: "Sono soltanto iniziative pubblicitarie - incalza Rotondi - non hanno alcun impatto significativo sul territorio. Non fanno niente ma hanno grande visibilità . Non è una loro scoperta il fatto che a Campo Marzo ci sono tossici e degrado". E ancora: "Non possono fare nulla, non hanno il potere per farlo e non portano risultati concreti. La loro presenza - conclude - influisce circa lo 0,0001 % visto che entrano in azione una volta alla settimana per un paio d'ore. Anche se facessero sentire la loro presenza tutti i giorni non servirebbe comunque a nulla. Ripeto, è una trovata pubblicitaria".
I vicentini, nel frattempo, continuano ad aspettare qualche segnale positivo.
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