Quotidiano | Categorie: Politica

Si è rotto l’equilibrio che reggeva Achille Variati con la defenestrazione del direttore del quotidiano locale

Di Italo Francesco Baldo Venerdi 9 Settembre 2016 alle 12:12 | 0 commenti

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Può sembrare strano ma le vicende della Banca Popolare di Vicenza indicono a riflettere sugli equilibri che per molti anni ha retto le vicende politiche, ecc. della città di Vicenza, ivi compreso perfino il quotidiano locale. Il sistema aveva raggiunto negli ultimi anni un forte equilibrio tra il settore “schei”, come lo chiama il giornalista Gian Antonio Stella, quello industriale collegato  nel Consiglio di Amministrazione della Banca, e quello politico rappresentato dal democristiano di lunghissimo, troppo, corso, Achille Variati, recuperato, dopo gli inutili anni in Regione dove poco ha compiuto, per servirsene quale testa di ponte per la questione Comune, in modo da avere garanzia sufficienti e servendosi abilmente della questione del Parco che sarà detto della pace.

L’equilibrio  funzionava e collegava  a sé molti settori, perfino in ambito ecclesiale. Lo strumento: i schei, quelli che erano disponibili per tutte le iniziative di coloro che erano dentro l’equilibrio. L’impegno finanziario della Banca non era alla fine così gravoso, tanto che non è stato questo a dare i ben noti problemi, ma serviva a legare o a desiderare di legarsi a quel carro. Con il classico metodo con cui è famosa Vicenza, Variati aveva il compito di legare al suo carro molte realtà, tra loro contraddittorie e anche in conflitto, ma  convergenti nel votarlo. La sua mancanza di veduta politica, ammantata da molte parole sui mass media, vedi le promesse non mantenute, gli infiniti progetti mai iniziati, nemmeno con progetti di fattibilità, l’esibizione continua di ogni lavoro fatto di normale amministrazione, i continui “tuonare” contro questo contro quello che nulla sortiscono, è ormai palese e non ha nemmeno più la copertura dell’equilibrio che lo ha espresso.

Il tempo, come si sa è galantuomo, è presenta sempre il conto, questo, salatissimo per Vicenza e tanti suoi cittadini, ci fa considerare che  l’amministrazione potrà solo “tirare avanti” mancando del coraggio delle dimissioni e intanto si andranno costituendo dei nuovi equilibri? Ma a questo chi provvederà?  I reduci della situazione precedente  o vi saranno delle novità?
Intanto l’unica è la defenestrazione senza nemmeno l’onore delle armi, del Direttore del quotidiano locale, chi sarà il prossimo?


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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