Quotidiano | VicenzaPiù Donna | Categorie: psicologia

Shopping compulsivo, ovvero quando il bisogno di acquistare diventa una malattia

Di Marta Cardini Martedi 11 Dicembre 2018 alle 14:20 | 0 commenti

ArticleImage

Colpisce soprattutto le donne. La dipendenza dagli acquisti, per alcuni psicologi, deriva da un vuoto affettivo da colmare, da una solitudine di fondo e dalla ricerca continua di gratificazioni. Lo shopping compulsivo viene definito infatti da alcuni "una borsa piena di solitudine". 

La psicologa Nicoletta Alessi ci ha guidato nella spiegazione di cosa succede quando si va oltre il limite, cioè oltre la semplice voglia di fare acquisti: "Quando non si può fare a meno di comprare qualcosa, quando l'istinto ci spinge in quel negozio e l'impulso è così talmente irrefrenabile da annebbiare la nostra razionalità, allora lo shopping eccessivo può infatti diventare una vera malattia".

"Lo shopping compulsivo rientra tra le cosiddette new addiction- afferma l'esperta- ovvero è una condizione caratterizzata da preoccupazioni e impulsi intrusivi e ricorrenti rivolti alla ricerca e all'acquisto eccessivo di beni spesso superflui o di valore superiore alla propria disponibilità economica e che, nonostante le conseguenze negative (come sentimenti di colpa e vergogna o problemi familiari ed economici) viene necessariamente messa in atto. Lo shopping compulsivo, rappresenta una strategia per alleviare uno stato di disagio emotivo sottostante: dopo l'acquisto, infatti, c'è una riduzione delle tensioni emotive che però funziona da rinforzo per il successivo ripetersi del comportamento patologico. E poi, come in un circolo vizioso, non si riesce a smettere". 

Perchè succede questo? 

"Gli psicoanalisti sostengono come alla base di questa condizione ci sia un meccanismo di difesa, ovvero quello della compensazione. Dietro questa forma di compulsione, potrebbe celarsi infatti un disagio più profondo, legato alla necessità di colmare un vuoto esistenziale che viene compensato con un qualcosa che solo apparentemente appaga, nascondendo però un'insoddisfazione più radicata. Se vediamo che destabilizza la nostra vita a tal punto da impedire una serena gestione della quotidianità, prendiamoci cura di noi e rivolgiamoci ad uno specialista della salute mentale come uno psicoterapeuta oppure uno psichiatra, non lasciamoci ingabbiare in pratiche dolorose dalle quali difficilmente se ne esce da soli".

Il Black Friday ovvero le giornate di saldi che vanno di moda adesso innescano sempre più il meccanismo dello shopping compulsivo? Con quali strategie possiamo aiutarci a non spendere troppo? 

"Oggi, tra saldi e Black Friday, il principio del piacere è davvero sollecitato, e ci si trova come un bambino in un negozio di caramelle. E la nostra razionalità viene messa a dura prova... Se il nostro livello di shopping non è patologico (se fosse così questo presupporrebbe un aiuto psicologico e/o farmacologico) possiamo aiutarci a "non spendere troppo" con alcune piccole strategie: innanzitutto consapevolezza e self-control. Un regalo a noi stessi può essere gratificante, l'importante è non esagerare. Poi: lasciamo a casa la carta di credito o il bancomat. Questo ci permette di darci più tempo per pensare se ci serve davvero quella cosa o meno, oppure se nell'armadio ce l'abbiamo già. Facciamo una lista delle cose da comprare e compriamo solo ciò che è presente nella lista. Guardiamo le vetrine solo dopo che i negozi hanno chiuso. Modifichiamo le nostre abitudini: piuttosto che una vasca in centro, facciamo una passeggiata in montagna, non verremo indotte in tentazione". 

 

 

Leggi tutti gli articoli su: Nicoletta Alessi

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network