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Shopping anche il 25 aprile e primo maggio: tutti aperti a Vicenza e in Veneto

Di Rassegna Stampa Martedi 24 Aprile 2018 alle 09:11 | 1 commenti

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Non si sono ancora sopite le polemiche sulle aperture straordinarie a Pasqua e Pasquetta che già bisogna affrontare le nuove. I centri commerciali preparano infatti una «doppietta»: non solo saranno tutti aperti il 25 aprile come capita ormai da qualche anno ma anche il primo maggio. Porte aperte anche per molti piccoli esercizi soprattutto lungo la costa e, naturalmente, a Venezia, in entrambe le festività. Fa caldo come in pieno giugno, avranno pensato i manager della grande distribuzione, un po' di shopping al fresco attirerà.

Cade, insomma, l'ultimo tabù: il giorno consacrato al lavoro, quello del concertone alla tivù, il giorno in cui le ultime lontane eco della stagione delle lotte si fanno ancora sentire si tiene aperto e si lavora.

Punto. Con buona pace dell'immane sforzo della Regione che, con l'assessore allo Sviluppo Economico Roberto Marcato, ha messo in campo un «tavolo etico» per modificare o almeno arginare quel Salva Italia che ha dato il «liberi tutti». Così finisce che la rossa Cgil con Cecilia De Pantz, segretario regionale della Filcams, riconosca al leghista «Bulldog» Marcato il merito di provarci, strenuamente. In attesa che i «crociati» neo parlamentari aderiscano (eventualmente) alla guerra santa contro il dilagare di aperture domenicali e, tanto più, festive, un rapido giro fra i principali centri commerciali veneti lascia poco spazio al dubbio. Se lo scorso anno chi teneva aperto anche il primo maggio era qualche mosca bianca, quest'anno, su il «mall», solo 4 tengono chiuso.

Nel Veneziano apertura totale al Valecenter, all'Auchan che propone laboratori per la creazione di t-shirt artigianali ai bimbi e la Nave de Vero. Stessa situazione a Verona, da l'Adigeo a Le Corti così come a Vicenza con il Palladio e le Piramidi. Le uniche eccezioni si trovano a Padova con la chiusura il primo maggio de Le Brentelle e dell'Ipercity. E poi, trasversale, c'è la posizione della Coop che ne fa uno slogan: «Scegliamo di non lavorare il 25 aprile e il primo maggio». E così alla Nave de Vero, per dire, le uniche serrande abbassate saranno proprio quelle della Coop. «Credo che il 25 e il primo maggio - spiega Pierluigi Albanese di Federdistribuzione - buona parte delle aziende resteranno aperte, sono date meno problematiche rispetto a Pasqua e Pasquetta. E poi, diciamolo, le grandi catene, se fosse vero che aprendo su 7 giorni si spalma l'incasso di 6, non lo farebbero mai». E, in effetti, Massimo Zanon di Confcommercio spiega: «Chi ha le forze per tenere aperto e si trova su grandi direttrici turistiche lo farà senz'altro. Io credo che in una giornata ci sia modo di essere orgogliosamente italiani e anche di fare acquisti». Ben diversa, naturalmente, la posizione dei sindacati con De Patz che sottolinea: «Non ha senso che la grande distribuzione si incaponisca sulle aperture festive quando è sempre più in difficoltà. Noi concordiamo con la linea di Marcato e cerchiamo di vincolare i parlamentari a un impegno scritto di modifica della legge. Invitiamo i lavoratori ad astenersi dal lavoro festivo esercitando un loro diritto. E facciamo un appello ai consumatori: c'è davvero bisogno di fare shopping un giorno festivo?». Assonante la posizione di Fisascat Cisl con la segretaria regionale Maurizia Rizzo che ricorda: «I lavoratori spesso non conoscono i loro diritti. Mentre le domeniche sono inserite in alcuni contratti, le festività sono fuori dal mazzo: astenersi dal lavoro quel giorno è legittimo. Siamo ottimisti, un po' il tavolo etico in Regione sta facendo riflettere tanti, un po' la grande distribuzione sta vivendo la difficoltà delle vendite online, un po' i consumatori, a dar retta ai dati del primo trimestre 2018, non hanno più la stessa disponibilità di spesa. Meglio tornare a dedicare tempo agli affetti». 

dal Corriere Veneto di Martina Zambon

Leggi tutti gli articoli su: supermercati, 25 aprile, 1° maggio

Commenti

Inviato Martedi 24 Aprile 2018 alle 13:33

Ci risiamo, un giorno della Memoria cancellato, tra sagre tarallucci e vino. Il Veneto, non c'entra con il 25 aprile 1945. E' stato liberato due settimane dopo dagli Americani. Piaccia o meno. Vicenza dovrebbe ricordare il 28 aprile 1945 ore 11.05 i primi carri americani entravano in Piazza Grande. Nelle periferie tra Cà Tosate, Viale Trento, Via Manara, Maddalene e oltre verso il nord i morti ammazzati furono centinaia. Parte per vendette, parte l'ira germanica. Amen. Vicenza, strage di Monte Crocetta e altro morti 38. Altro che festeggiamenti. A proposito, ho esposto la Bandiera.
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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