Sgreva: alluvioni? Servono piccole e grandi opere
Venerdi 24 Maggio 2013 alle 16:24 | 0 commenti
«È proprio vero, gli italiani ma soprattutto i politici attuali, sanno fare di ogni problema un business. Ed ecco quindi che da una situazione come l'alluvione, ormai cosa certa ogni volta che piove, anche solo per 24 ore, con un semplice comunicato si informa che a causa della probabile alluvione viene sospesa la campagna elettorale. Niente di male, direte voi, se non fosse che chi lo divulga è un responsabile della campagna elettorale di uno dei candidati sindaco del nostro comune. La persona a mio avviso più sbagliata».
A poche ore dal voto di domenica comincia così una lunga riflessione sulla campagna elettorale in corso che il consigliere uscente Silvano Sgreva (misto, in corsa per la rielezione con la lista Dovigo) affida alla sua bacheca su Facebook (nel riquadro). Sgreva però allarga lo spettro del suo ragionamento spiegando che «... da anni si conoscono quali sono le cause che hanno provocato la fragilità idraulica sempre più accentuata del nostro territorio... ma poco si è fatto».
Nella sua disamina il consigliere punta i suoi fanali anche sulla protezione civile comunale. E non a caso perché a metà della consiliatura, quando la lista Cicero e l'Udc ancora non erano entrati in maggioranza, mentre Sgreva ne faceva parte, salvo poi uscirne in dissenso sulla linea politica, lo stesso Sgreva aveva proprio la delega proprio alla protezione civile. Un incarico che tra l'altro era stato particolarmente apprezzato dai volontari. I quali espressero formalmente la loro gratitudine con una lettera datata 10 settembre 2010.
Ad ogni modo Sgreva conclude la sua riflessione così: «E che dire ancora dei vincoli legati alle distanze dai fiumi spesso non rispettati o raggirati. Nonostante tutto basterebbe solo saper ascoltare le persone dei territori, ora sempre più a rischio, per trovare le soluzioni più semplici. Queste sanno darti tutte le informazioni e le motivazioni di quanto in alcuni luoghi sta accadendo. La Protezione Civile stessa del Comune di Vicenza poteva essere coinvolta nella ricerca di tutte quelle soluzioni tampone da mettere in pratica in modo rapido ed efficace. Ripeto piccoli particolari in attesa di grandi soluzioni, purtroppo in mano ad una politica che al cambiare della bandiera non si preoccupa di portare avanti in modo continuativo quanto i predecessori stavano realizzando per salvaguardare la dignità e la salute dei cittadini».
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