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Settembre tempo di ripresa? una prima valutazione di Massimo Pantano

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 26 Agosto 2014 alle 15:21 | 0 commenti

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Riceviamo da parte di Massimo Pantano, FIM-CISL di Bassano del Grappa, e pubblichiamo quanto segue - In questi giorni di fine agosto anomali, per le temperature quasi autunnali, è difficile dire se ci attenda un settembre di ripresa per l'economia e il lavoro. I dati internazionali lasciano intravvedere ancora un periodo di sofferenza per la nostra economia e per il nostro territorio.

Le Imprese Bassanesi (molte) che lavorano con la Germania già da metà giugno ci avevano fatto notare che la locomotiva d'Europa era in frenata (come poi certificato dal calo del loro PIL). Si aggiunga ora l'embargo sovietico che non riguarda solo l'agricoltura come erroneamente messo in evidenza da molti e autorevoli tg e giornali nazionali.
Anche la metalmeccanica e l'orafo hanno molti interessi in Russia e i segnali della difficoltà delle nostre imprese li abbiamo visti già da luglio con aziende del sottore termoidraulico, che lavorano direttamente o nell'indotto di altri grandi gruppi europei, che ci hanno chiesto la Cassa integrazione con l'esplicita motivazione "il mercato Russo non parte".
Se mettiamo insieme questi due fattori, Frenata dei tedeschi, dei quali noi siamo i terzisti più importanti, ed embargo russo, e ci aggiungiamo il nostro mercato interno fermo da ormai molti trimestri, le possibilità di una ripresa a breve si allontanano.
Per questo è importante che il governo centrale si dia una mossa nel prendere quelle decisioni che diano fiato al sistema economico e permettano alla nostra economia di rifiatare.
Le riforme del mercato del lavoro e l'aggressione del cuneo fiscale per le imprese ei lavoratori, un abbattimento delle pastoie burocratiche sono temi sui quali il buon Renzi si deve applicare da subito.
Se poi, l'unione europea si decidesse a mettere in atto politiche di sviluppo anziché di solo contenimento, questo sarebbe un bene per tutti i paesi europei ma soprattutto per noi.
Nel frattempo ci prepariamo, come sindacato dei meccanici, ad affrontare nel nostro territorio un settembre che si annuncia denso di problemi, con alcune delle aziende più importanti del territorio che potrebbero trovarsi nella necessità di riaprire la Cassa integrazione dopo qualche anno di relativa stabilità.
Affrontiamo questa ennesima caduta senza alcuni strumenti importanti per l'artigianato, come la CIGS in deroga che finisce in questo periodo e che il governo ha si finanziato, ma con nuove limitazioni che segnano le difficoltà economiche nelle quali naviga la nostra Italia.

Un segno importante di tale difficoltà è quello delle imprese che sono in ritardo con il pagamento degli stipendi. Nel solo metalmeccanico a Bassano e dintorni, e nelle sole imprese dove siamo presenti come FIM contiamo 15 imprese (tra i 10 e i 150 dipendenti) con ritardi negli stipendi che variano da 3 a 10 mesi (con un caso ancora più lungo). Significa che almeno una cinquantina di imprese metal meccaniche, medio piccole (su diverse migliaia) hanno pendenze aperte con i loro dipendenti. I dipendenti di imprese non sindacalizzate si rivolgono al sindacato solo quando i mesi di ritardo sono quasi irrecuperabili. Per questo in un paio di aziende pendono istanze di fallimento fatte dai dipendenti proprio per questo motivo.
Purtroppo sempre più spesso veniamo a conoscenza che vi sono consulenti che consigliano le imprese di lasciare indietro gli stipendi per pagare altre scadenze e questo non è accettabile.
Per questo motivo , la FIM di Vicenza ha deciso di tenere un resoconto di tutte le imprese che sono in ritardo con i pagamenti degli stipendi nei confronti delle quali metteremo in atto due iniziative, la prima è quella di pretendere il pagamento degli interessi come definiti dai Contratto nazionale, ovvero il 5% in più degli interessi legali. La seconda iniziativa consisterà nel rendere pubblico l'elenco dei ritardatari in modo che si sappia chi rispetta i propri dipendenti e chi invece li sfrutta.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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