Servizio idrico, Conte: nuova legge ridà legittimazione Aato
Giovedi 19 Aprile 2012 alle 18:39 | 0 commenti
Regione Veneto - "Per un bene come l'acqua non si può prescindere dalla garanzia del controllo pubblico". Lo ha ribadito l'assessore regionale all'ambiente e al ciclo dell'acqua in sede di approvazione in consiglio del disegno di legge in materia di risorse idriche, che ha visto anche la presentazione di una serie di emendamenti da parte della giunta regionale che vanno a recepire le esigenze di determinati territori, in funzione anche dell'indirizzamento delle risorse.
Il disegno di legge - ha aggiunto - intende disciplinare il servizio idrico integrato, alla luce delle norme nazionali. Il principio generale è di mantenere quel rapporto di aggregazione tra Enti Locali, municipalizzate ed Autorità d'ambito, che ha contraddistinto in questi anni la gestione della risorsa idrica in Veneto. Le Autorità degli Ambiti Territoriali Ottimali del Veneto negli ultimi anni hanno generalmente affidato il servizio idrico integrato ad un unico gestore, avvalendosi per lo più di società a capitale pubblico. La nuova legge regionale prevede un Coordinamento regionale dei Consigli di bacino, i nuovi enti che sostituiranno le AATO. Nel Coordinamento regionale, insieme ai rappresentanti della Regione, trovano rappresentanza i Consigli stessi mediante i loro presidenti e i direttori; quest'ultimi saranno scelti dalle assemblee fra un elenco di dirigenti regionali. Il Coordinamento si occuperà di monitorare i livelli di servizio raggiunti mediante la definizione di indicatori e acquisizione di banche dati; e soprattutto di controllare la coerenza dei piani d'ambito con la pianificazione regionale. Inoltre, si occuperà della determinazione delle tariffe che dovranno essere adeguate a sostenere i piani di investimento, secondo quanto disposto dalla normativa nazionale. L'assessore ha sottolineato che il Coordinamento regionale previsto contribuirà ad indirizzare lo sviluppo del settore verso una linea chiara ed organica per tutto il territorio, integrata con il Modello strutturale degli acquedotti e con gli interventi per l'intero ciclo dell'acqua, comprensivo del collettamento fognario e della depurazione. Con l'approvazione della nuova legge - ha concluso - non si avvia solo la riorganizzazione, ma si restituisce alle AATO quell'autorità venuta meno con la legislazione nazionale. Si supera quindi una carenza legislativa ridando loro legittimazione e consentendo di tornare a operare con maggiore tranquillità , non da ultimo nel rapporto con gli istituto di credito.
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