Sequestro farmaci cinesi: plauso di Filippi
Venerdi 20 Agosto 2010 alle 17:20 | 0 commenti
Sen. Alberto Filippi, Lega Nord - ''Un plauso ai Nas per l'operazione fatta a Latina ma ricordo all' Aifa che tutti gli altri Paesi europei prevedono che, per consentire la sperimentazione di un principio attivo, occorra una comunicazione. L'Italia impone invece una autorizzazione: significa che, per sperimentare un farmaco e le produzioni dello stesso, occorre provare e riprovare fino al successo;
ma per provare e riprovare occorre ovviamente costruire qualche kg. di prodotto da sperimentare''. Il senatore della Lega Nord, Alberto Filippi sul sequestro di farmaci cinesi effettuato dai Nas in una azienda farmaceutica lombarda nella sua sede nel Frusinate. Filippi ha piu' volte presentato varie interrogazioni al ministro della Salute per poter ''accorciare'' i tempi di approvazione da parte dell' Aifa verso i principi attivi prodotti nel nostro paese e questo perche', spiega Filippi perche' ''tutto ciò che non si produce in Italia si sta spostando in Cina ed in India dove i controlli e le tecniche di produzione non sono nemmeno paragonabili alle nostre, con la beffa per il consumatore che poi si cura (e senza poterlo nemmeno sapere perché non è prevista nelle confezioni dei farmaci la tracciabilità del principio attivo) con produzioni per lo più asiatiche''. Filippi cita l'esempio dell' eparina "made in China" in USA ''dove ci furono centinaia di morti, ma questo scandalo fu soffocato in fretta''. Del resto, a parere del senatore della Lega ''le multinazionali che acquistano i principi attivi e hanno in mano il mercato finale, da questo sistema ci guadagnano. Ma non basta: quel che ammazza le strutture nazionali è che mentre le nostre aziende private queste assurde operazioni burocratiche comunque le fanno, e quando poi le voluminose e costose domande arrivano all'AIFA, questa dovrebbe per legge rispondere entro 90 giorni e invece ... non è così; AIFA risponde "a babbo morto", "in barba" alle regole, alle norme di legge, al buon senso comune, all'etica, usando mezzucci scandalosi ritagliati tra le pieghe della legge''.
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