Sentieri selvaggi
Venerdi 12 Febbraio 2010 alle 18:03 | 0 commenti
In anteprima le "ciacole" che troverete in prima pagina del numero 182 di VicenzaPiù, da domani in edicola e da domenica online e nei consueti punti di distribuzione in città .
Si può schierarsi contro la sistemazione dei sentieri delle zone di collina del Vicentino? Si può. Succede ad esempio attorno a Valdagno, dove la più numerosa associazione venatoria locale ha alzato la voce per protestare contro un progetto del Comune. L'amministrazione, sciagurata, ha infatti in programma di mappare e dotare di apposita segnaletica qualcosa come duecento chilometri di sentieri, per favorire gli amanti del trekking, del nordic walking e della mountain bike. Oltre naturalmente a tutti quelli che semplicemente amano fare due passi in mezzo alla natura. Non l'avesse mai fatto. Per i cacciatori l'iniziativa sarebbe un "vero colpo basso per chi pratica l'attività venatoria". Il motivo è semplice, e non ha niente a che vedere con la preoccupazione per i possibili danni causati da invasioni di gitanti della domenica. Più banalmente, visto che una legge proibisce di sparare a 150 metri dai sentieri, gli amanti delle doppiette temono una drastica riduzione del loro areale di caccia.
Incredibile? Mica tanto. Il peso delle associazioni venatorie è ben noto a chi fa politica da queste parti. E a Valdagno i cacciatori hanno già messo sul piatto della bilancia i loro quasi mille associati. Forse vale la pena ricordare che quelle parti abitano circa 30mila persone: anche togliendo bambini piccoli e anziani, ne rimangono diverse migliaia che potrebbero avere interesse a gustarsi una passeggiata nei boschi attorno a casa senza rischiare di finire impallinati.
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