Sempre peggio: i dati dell'OCSE sono la fotografia di un paese senza futuro
Mercoledi 3 Settembre 2014 alle 23:01 | 0 commenti
E così, nonostante le "promesse" di Matteo Renzi sulla crescita (il famigerato "botto") che doveva avvenire a settembre, nonostante le battute e i messaggini via twitter che invitano a stare tranquilli, l'OCSE ci fa sapere la dura realtà . Siamo un paese alla deriva, senza futuro e senza prospettive. Il tasso di disoccupazione giovanile in Italia raggiunge il 40% (praticamente raddoppia rispetto al 2007). Inoltre, il 52,5% dei giovani occupati sono precari.
Una generazione senza futuro. L'OCSE prevede per il 2014 un aumento della disoccupazione generale (non solo giovanile) che raggiungerà il 12,9%. Se non bastasse, il 70% dei lavoratori di qualsiasi età ha quella che viene definita "sfasatura" tra occupazione e percorso formativo. Questo significa che hanno un lavoro che non corrisponde a quello per il quale hanno studiato. E poi, il 3,2% dei lavoratori sono classificati come false partite IVA (dipendenti di fatto ma senza alcuna tutela). E, continuando, con il rapporto dell'OCSE, l'Italia è anche l'unico paese tra i primi cinque in classifica dove il tasso di disoccupazione è aumentato rispetto al 2013. La fotografia impietosa e drammatica di un paese senza futuro. Di un sistema fallimentare e spaventoso che non crea né benessere né ricchezza diffusa ma soltanto un aumento della precarietà , della miseria, dell'assenza di futuro.
Ci sono pochi commenti da fare. Solo che il governo che è stato insediato e che resiste grazie a nominati con una legge elettorale che è stata giudicata anticostituzionale nei suoi punti fondamentali (premio di maggioranza e liste bloccate) sta operando solo per consolidare la sua esistenza modificando la Costituzione. Nulla viene fatto per il lavoro se non effimeri annunci, elemosine di carattere elettorale come quella degli 80 euro, blocchi di salari come quello annunciato anche per il 2015 per il pubblico impiego perché non ci sono soldi. E, poi, il minaccioso annuncio di riscrivere lo Statuto dei Lavoratori e di approvare una legge come quella pomposamente intitolata "jobs act" che renderà ancora più precario il lavoro. In compenso si continua a spendere per gli armamenti (vedi F35), si partecipa ad esercitazioni militari per mostrare i muscoli e obbedire al potente alleato statunitense, si mettono sanzioni verso altri paesi (salvo, poi, lamentarsi quando questi paesi, come la Russia, emettono contro-sanzioni verso il cosiddetto "occidente" e colpiscono la nostra economia). Rendiamoci conto che il vero problema del nostro paese (e del mondo capitalista) è soprattutto l'aver scelto di favorire il profitto e la speculazione a scapito dei diritti di chi vive del proprio lavoro. Si distrugge lo stato sociale, si privatizza tutto il possibile, si permette l'evasione fiscale e si chiudono entrambi gli occhi di fronte alla corruzione dilagante. Rendiamoci conto che il governo del "salvatore della patria" è solamente una truffa. Un'operazione di marketing fatta da personaggi mediocri che serve solo a coprire i reali problemi del paese. La responsabilità della situazione disastrosa che stiamo vivendo sulla nostra pelle è tutta loro. È di quelle forze politiche, a partire dal PD, che hanno voluto inserire il pareggio di bilancio in Costituzione. Di quelli che non vogliono mettere nessuna patrimoniale. Di quei partiti (PD e FI in testa) che fanno accordi non per garantire un minimo di tranquillità a chi vive del proprio lavoro ma per modificare Costituzione e regole democratiche. Tutto per garantirsi il potere per gli anni a venire.
Se scrivessi come segreatrio regionale del mio partito, il PdCI, concluderei così: ribelliamoci!
Qui non scrivo in questa veste. Decidete allora non cosa dire, ma cosa fare.
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