Sel partecipa martedì attivamente e con convinzione a sciopero generale della Cgil
Domenica 4 Settembre 2011 alle 16:10 | 0 commenti
Tomaso Rebesani, Sinistra Ecologia Libertà di Vicenza - E' ormai giunto il momento in cui non è più sufficiente dire che le cose sono complesse e necessitano di tempo e mediazioni, che chi sciopera danneggia un Paese già in grande difficoltà , che la crisi si risolve soltanto agendo sui diritti dei lavoratori e facendo pagare i detentori di reddito da lavoro dipendente e di pensione; ogni giorno che passa siamo sempre più poveri, costretti ad assistere al degrado sociale e morale di questa nostra società malata. Dobbiamo riattivarci per rimandare a casa tutti e quando diciamo tutti intendimo proprio tutti.
Deve andare a casa chi avrebbe potuto fare una legge sul conflitto d'interessi ed impedire che venisse portato a termine questo scempio, chi ha sempre votato le missioni umanitarie fatte con bombardieri e carri armati , chi non ha mai fatto niente per far pagare le tasse a tutti, chi invece di ridurre le spese militari colpisce i soldati coscritti di leva, dopo avergli rubato un anno e più di vita e adesso gli ruba un altro anno di pensione.
Deve andare a casa chi difende gli interessi di coloro che non hanno bisogno di riscattare l'università perché l'hanno fatta ad Harvard , deve andare a casa chi dice di sentirsi lontano dal sindacato e invece si sente vicino a Marchionne, deve andare a casa chi difende le speculazioni e rendite finanziarie, adesso BASTA ci siamo indignati anche Noi.
Gli strumenti per combattere e sconfiggere la mafia e l'evasione, due tare cruciali che gravano sul futuro del nostro Paese e dei suoi figli, esistono e vanno attivati da subito; le classi dirigenti che in trent'anni hanno dimostrato in ogni modo l'incapacità di farlo vanno accompagnate alla porta.
Noi di Sinistra Ecologia Libertà andremo per questo tutti alle manifestazioni di martedì 6 settembre indette dalla CGIL; abbiamo a lungo pensato di fare politica e di lottare per i nostri figli e per il futuro dei nostri nipoti, ci sbagliavamo: l'emergenza è tale che ormai si lotta per il presente e per tutti noi compresi, per questo tutti abbiamo il dovere morale di agire e questa classe dirigente va rinnovata per l'incapacità dimostrata su ogni fronte e in ogni settore. E non ci riferiamo solo alla classe politica.
Da mesi assistiamo ad assenze e silenzi gravi, o nella migliore delle ipotesi ad uno scaricabarile collaudato nel nostro Paese. Va bene che si paghi il prezzo di questa crisi solo se a farlo sono gli altri. Si lancia un piano di austerità , che viene progressivamente reso un colabrodo dall'azione delle varie lobby e alla fine come avviene dal 1993 in poi il conto grava solo su redditi da lavoro dipendente e sulle pensioni, si tagliano per via indiretta o diretta servizi indispensabili alle famiglie e ai pensionati. Tutte le altre categorie e gruppi sociali additano privilegiati e altre categorie che dovrebbero pagare, ma non mettono a disposizione i propri privilegi ed i propri patrimoni per garantire un futuro al proprio Paese.
Questo è il momento in cui chi ha accumulato ricchezze e goduto di privilegi dei fare sacrifici particolari per l'interesse generale e per il bene comune del Paese, dopo che per vent'anni le risorse finanziarie sono state garantite dai più piccoli e dai più deboli. E questo vale anche per le strutture commerciali e patrimoniali della Chiesa che devono dare l'esempio pagando le tasse come tutte le attività economiche regolari. E' ora che veramente ognuno faccia la sua parte secondo le capacità e i mezzi di cui dispone, un'Italia dei furbi è destinata al fallimento.
Per questo ci auguriamo che lo sciopero del 6 settembre oltre che generale sia anche generalizzato, e coinvolga cioè non solo quei titolari di contratto che si asterranno dalla giornata di lavoro, ma anche le centinaia di migliaia di disoccupati, precari e lavoratori in nero ai quali questo Governo sta togliendo ogni speranza per il futuro.
Scendiamo in piazza tutti per manifestare la nostra protesta contro le ingiustizie che attraversano il nostro Paese e per pretendere una nuova classe dirigente credibile capace di ricostruire un patto di solidarietà e di comunità tra tutti coloro che vivono e lavorano nella nostra Italia.
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