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Le cuffiette della Sirenetta vanno in tribunale? Lo minaccia l'organizzatore Seganfreddo

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 7 Novembre 2011 alle 18:45 | 4 commenti

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Riceviamo una lettera inviata alla direzione del Teatro* da Daniele Seganfreddo Amministratore di Due Punti Srl (che ha organizzato lo spettacolo La Sirenetta, di cui alle lamentele del sig. Oreste Golin e alle precisazioni del segretario della Fondazione del Teatro Pier Giacomo Cirella, ndr) e la pubblichiamo, completando così la carrellata delle versioni, a cui si aggiungono i commenti sul nostro quotidiano web, e augurandoci che il tutto possa rientrare in un ambito più consono al clima dello spettacolo (foto d'archivio).

Egregio Arch. Cirella, con la presente siamo a rispondere in merito alla spiacevole mail in oggetto inviatavi dal Sig. Oreste Golin domenica 6 novembre 2011, relativa ad inverosimili fatti accaduti presso il Teatro Comunale durante lo spettacolo "La Sirenetta - Il musical", organizzato dalla nostra agenzia Due Punti Eventi.

Il sig. Golin lamenta "Un' ora di fila per ritirare il biglietto comprato su internet (organizzazione da rivedere siamo nel 2011!!)". Al di là del fatto che nessuno dei presenti ha atteso un'ora per entrare, la fila era probabilmente dovuta al fatto che molti spettatori dovevano sostituire il voucher acquistato presso gli sportelli della banca popolare di Vicenza con il biglietto di ingresso. Ad ogni modo lo spettacolo è iniziato senza ritardi con tutte le persone sedute al proprio posto. Per quanto riguarda la vendita delle "cuffiette luminose" "SENZA SCONTRINO!!!" che il sig. Golin definisce "roba cinese ILLEGALE" venduta da "due napoletani", Le comunichiamo che le "cuffiette luminose" erano vendute, assieme a magliette con il logo de La Sirenetta e libri di favole, dalla società Bovisarock (sede legale via Bramantino 9- 20155 Milano), merchandiser ufficiale della produzione La Sirenetta - Il Musical.
I responsabili di Bovisarock ci hanno presentato la licenza di vendita e il contratto sottoscritto con la produzione dello spettacolo, dopodiché hanno allestito un tavolo di circa due metri quadri con i gadget e il regolare misuratore fiscale. Il sig. Golin ha inoltre chiamato la Guardia di Finanza, conversando in maniera concitata all'interno del foyer durante l'intervallo tra il primo e il secondo tempo dello spettacolo, per fare la segnalazione. La Guardia di Finanza ha richiamato in Teatro e abbiamo immediatamente comunicato i dati fiscali della società Bovisarock. Relativamente a quanto il Sig. Golin afferma sul responsabile dell'organizzazione ("Un signore alto circa 1,80, robusto, occhi celesti, capelli brizzolati si qualifica come organizzatore mi risponde che si tratta di "Ambulanti" che non erano tenuti a rilasciare lo scontrino! [...] Mi ha riempito di insulti e di parolacce che riporto " chi c...o sei!" "chi ti manda a rompere le p..le qui!" [...]), vi sono diversi testimoni che possono affermare che il sig. Golin non è stato insultato da nessuno. Per quanto riguarda l'operato degli steward e delle hostess fornite dal Teatro Comunale, da parte nostra possiamo solo dire che hanno svolto regolarmente il loro lavoro. Abbiamo chiesto anche noi alle maschere di chiedere cortesemente al pubblico di far spegnere le lucette luminose che i bambini hanno acceso durante lo spettacolo, e nessuna maschera presente si è rifiutata di soddisfare la nostra richiesta. A titolo informativo, Le facciamo presente che il presunto sig. Golin ad inizio spettacolo e a più riprese anche nel corso dello stesso, ha gridato in sala spegnere le luci delle "cuffiette luminose", disturbando il pubblico e i bambini presenti. Per tale ragione è stato gentilmente invitato ad uscire dalla sala per chiarire la questione senza ulteriori disagi. Lo stesso si è rifiutato, giustificando il suo rifiuto con un "ho pagato e quindi non mi sposto". Le maschere hanno anche chiesto ai bambini di spegnere le lucine; considerando che si tratta di uno spettacolo a loro dedicato in un contesto di festa, suoni e colori, non si poteva certo imporre il silenzio o il rigore. Sempre a titolo informativo, Le comunichiamo che il pubblico era entusiasta sia alla fine dello spettacolo delle 15.30, sia alla fine della replica delle 18.30, con oltre 1300 spettatori presenti. Ci riserviamo di rivolgerci all'Autorità Giudiziaria per il contenuto delle dichiarazioni e illazioni diffamatorie del Sig. Golin. A disposizione per ulteriori informazioni, cogliamo l'occasione per porgere i nostri più cordiali saluti. Daniele Seganfreddo, Amministratore Due Punti Srl

*Inviata per conoscenza a:
Presidente Flavio Albanese
Presidente Regionale Luca Zaia
Assessore Regionale Roberto Ciambetti
Sig. Sindaco Comune di Vicenza Achille Variati
Roberto Zuccato - Presidente Ass. Industriali Vicenza
Giovanni Zonin Presidente Banca Popolare di Vicenza
Marino Breganze - Vice presidente
BPvi Samuele Sorato - Direttore generale BPVi
Walter Fortuna - consigliere della fondazione teatro per l'associazione industriali
Redazioni de "Il Giornale di Vicenza" "Il Gazzettino" "VicenzaPiu"


Commenti

adelino
Inviato Lunedi 7 Novembre 2011 alle 22:20

Signor seganfreddo,
la sua lettera è un autogol clamoroso.
E' evidente che lei non smentisce che nella sala c'erano gli ambulanti.
non smentisce che vendevano merce senza scontrino
non smentisce che le cuffiette davano fastidio ad altri spettatrori. anzi ammette che c'erano.
sono state accese per tutto il primo tempo. erano una trentina guardando gli spettatori prime file a sinistra.
quando un signore ha urlato di spegnerle la gente ha detto bravo ed ha applaudito
il suo tentativo tanto ingenuo quanto goffo di cambiare discorso e dire che si vendevano le cuffiette ma su un bancone con delle persone autorizzate è patetico. quelle forse erano legali. ma quelle venedute nella sala con il suo beneplacito e diciamolo IN NERO, NO. le abbiamo viste tutti. secondo me Lei più parla + sbaglia!!! abbia almeno la decenza di tacere ma non vede che ci sono diverse persone che confermano lo schifo che abbiamo visto ieri.
adelino scognamiglio
Giordano Lain
Inviato Martedi 8 Novembre 2011 alle 02:15

Questa lettera di risposta mi sembra più che altro un concentrato di minacce nei confronti del Sig. Golin e mi fa capire che serve proprio un chiarimento che non si può certo chiedere ad una società privata ma all'amministrazione comunale che in ultima battuta sarà responsabile di quello che accade all'interno del teatro, penso io? Penso sia il caso di rendere pubbliche le autorizzazioni e i permessi in possesso dei venditori, tenendo conto comunque che anche se esistono non dissipano i dubbi sulla correttezza delle pratiche che si sono svolte all'interno del teatro. Visionare inoltre il materiale venduto se risponda o meno alle certificazioni di legge, Il tutto senza mascherarsi dietro il fatto che i bambini si siano divertiti perchè non è questo l'oggetto degli interrogativi. La trasparenza in questi casi è qualcosa che dovrebbe andare oltre gli obblighi di legge.
michela
Inviato Martedi 8 Novembre 2011 alle 08:55

Signor Daniele,
ma ci crede veramente a quello che ha scritto?addirittura l'autorità giudiziaria?lo sa che siamo in democrazia e ogni cittadino ha diritto di dire la sua?Posso smentire anche io quello che lei ha scritto.Cerchiamo di essere onesti....e calmare i toni,stiamo solo tentando di capire.E io ho visto la scena del signor napoletano che vendeva all'interno del teatro le cuffiette fermare il signore che si lamenteva e non dava l'idea di essere delll'organizzazione e non ha venduto le sue cose nel tavolino.Non vado oltre.buona gionata
Massimo
Inviato Martedi 8 Novembre 2011 alle 13:45

Buongiorno a tutti. Mi sento in dovere di partecipare a questa discussione. Sig. Seganfreddo, ero presente anchio allo spettacolo e posso confermare che gli ambulanti erano presenti in sala con 2 "sacchi" pieni di quelle lucette, vendute a 5? cadauna senza scontrino. Quando le è stato chiesto se quelle persone erano autorizzate lei è andato sotto il palco, dove stavano distribuendo, e ha parlato con loro. Quando è ritornato ho assistito che le hanno chiesto delucidazioni, e lei ha risposto che non erano autorizzati, che non centravano niente con l'organizzazione e che se ne sarebbero andati. Così è successo perchè è iniziato lo spettacolo. Per quasi 40 minuti qualche bambino aveva le cuffiette accese sopra la testa, dimenticandosene loro e anche i genitori, perchè assorti dallo spettacolo. Non è vero che il signore ha disturbato lo svolgimento dello spettacolo urlando di spegnerle. Le 2 volte che è stato fatto si è aspettato i cambi di scena, e confermo che una parte del pubblico interessato ( li avevano davanti ) ha gridato bravo e ha applaudito. Vi assicuro che dava proprio fastidio con la sala buia vedere quelle luci ad intermittenza. Questa azione fai da te, è stata obbligata, per il fatto che, avendovi chiesto di chiedere voi agli spettatori di spegnere tali cuffiette, avete risposto che non potevate farlo, che non era nelle vostre mansioni. Torniamo agli ambulanti: tra la fine e l'inizio del secondo tempo, eccoli riapparire in sala, metà sala, in mezzo alle poltrone sempre con il sacco e vendere a più non posso. Poteva starci l'incidente iniziale, ma perseverare è diabolico. Alla fine dello spettacolo, all'uscita cera il banchetto con questi 2 ambulanti che vendevano le cuffiette, cosa che prima non cera.Sig. Seganfreddo, tutta questa faccenda è nata dall'indignazione della subdola azione di questi ambulanti nel volere fare più cassa possibile, ma non in quella maniera, dentro la sala, costringendo i genitori a difficili spiegazioni nel non comprare le cuffiette al figlio, in quanto come ho spiegato io a mia figlia, era già un regalo essere li a vedere lo spettacolo spendendo 78 euro di tutti e 3. L'azione è stata subdola, perchè fuori dalla sala un genitore può anche trovare il modo di spiegare al proprio figlio i motivi delle sue decisioni, dentro la sala, quando tanti bambini vanno ad acquistare con i soldi in mano i gadget, la cosa si rende molto più difficile. Sappiamo come sono i bambini, e non giudico nessun genitore che ha comprato le cuffiette al proprio figlio. Chi non vorrebbe il meglio per loro. Stiamo cercando di dare dei valori ai nostri figli, e quello che è accaduto va nella direzione opposta Allora, smorziamo i toni, facciamo tesoro tutti di questa discussione, e traiamo insegnamento da quello che è successo. Ritengo inoltre eccessivo evidenziare tutti quei " nomi importanti " a cui ha inviato x conoscenza. Non serviva.
Grazie dell'ospitalità, e viva il teatro.

Massimo
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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