Se il grano non muore, si inaugura il 27 settembre la mostra di Silvano Tessarollo allo Spazio AB23
Lunedi 24 Settembre 2012 alle 13:46 | 0 commenti
Comune di Vicenza - Da anni impegnata nel sostegno del panorama artistico contemporaneo, la Fondazione Vignato per l'Arte ha avviato un programma di mostre ed eventi volto a dar voce al territorio e agli esempi che ne raccontano la multi-sfaccettata identità .
Con "Se il grano non muore", la mostra organizzata dalla Fondazione Vignato in collaborazione con l'assessorato alla cultura del Comune di Vicenza, che Silvano Tessarollo (Bassano del Grappa, Vicenza - 1956) ha concepito appositamente per lo spazio AB23 - contenitore per il contemporaneo (ex Chiesa dei SS. Ambrogio e Bellino in contrà S. Ambrogio 23), intende dar voce ancora una volta alla propria vocazione di unire spazi e figure di primario interesse per il contesto.
La mostra verrà inaugurata giovedì 27 settembre alle 19. Rimarrà dal 28 settembre al 28 ottobre dal giovedì e venerdì dalle 16 alle 19, sabato e domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.
Curata da Julia Draganović e Elena Forin - LaRete Art Projects, in collaborazione con l'assessorato alla cultura del Comune di Vicenza, la mostra è articolata in due installazioni dal forte carattere evocativo e dalla presenza struggentemente poetica: "Se il grano non muore" trae origine dall'analisi dell'identità silenziosa e sacrale dello spazio della chiesa.
Concentrato sui temi dello spazio specifico e sull'azione che il tempo opera su di essi, Tessarollo ha su questi aspetti articolato la propria straordinaria unicità linguistica.
Le sue opere raccontano un territorio e uno spazio travolto da un evento sconosciuto e già passato, e la cui azione ha lasciato tracce profonde e incancellabili.
Solitudine e senso d'abbandono si fondono in entrambi i casi con l'emergere di segnali anche minimi che danno voce a una speranza: su un muro di mattoni giacciono delle ferraglie e i resti di un copertone. Su un campo arso e dissestato una bicicletta abbandonata. In questo scenario apocalittico su cui incombe il senso di una catastrofe appena passata, una piccola goccia d'acqua traccia sul muro il disegno del passare del tempo, mentre un soffio di vento agita improvvisamente la notte del campo bruciato, facendo girare la ruota e animando la luce debole e fioca del fanale.
Se il grano non muore, con la sua indagine sul tempo, con il suo sguardo su una natura che dà il ritmo, che scandisce la vita e che rispecchia lo scorrere della storia, con la sua forza catartica e con la sua visione dell'ambiente, sintetizza le tematiche e le forme visive della ricerca di Tessarollo, il cui lavoro con questa esperienza, ha raggiunto un ulteriore importante momento di maturazione.
Per informazioni: Fondazione Vignato per l'Arte, www.fondazionevignato.it, [email protected]; 0444 301519; assessorato alla cultura [email protected]
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