Gildo Salton licenziato da Treviso: lo ingaggia Belluno e lo incorona Aim Servizi a Rete
Venerdi 23 Dicembre 2011 alle 00:20 | 4 commenti
Se Aim non le ha, se le cerca. Stamattina in conferenza stampa Paolo Colla, il già "attenzionato" amministratore unico del gruppo Aim, ha ufficializzato alla presenza del sindaco Achille Variati, rappresentante dei soci della multi utility, i cittadini del Comune di Vicenza, il nuovo amministratore unico di Aim Servizi a Rete. Risponde al nome di Gildo Salton, presentato come manager di grande esperienza, in passato in multinazionali, poi scivolato via via verso la più locale galassia di Ascopiave, dove si è, soprattutto, segnalato come "l'uomo dal contratto d'oro, La Tribuna di Treviso, 3 aprile 2011".
Abbiamo dato la notizia e le scarne reazioni del neo amministratore e ci siamo incuriositi. Non avendo usato il tempo per andare noi di persona in loco (visto che forse da qualche tempo in Contrà Pedemuro San Biagio devono aver smarrito la nostra mail ... per gli inviti), lo abbiamo speso, meglio, navigando qualche minuto su Google per conoscere più in dettaglio il signor Gildo e per aiutare Colla e Variati nel verificare le loro scelte.
Ci sarebbe da leggere e per un bel po', ma, visto che ogni lettore cittadino può farlo digitando il nome su Google, la grande spia, sintetizziamo questo primo approccio con altri 3 titoli tutti de La Tribuna di Treviso (mica La Tribuna di Pizza e Fichi?) con relativi link ai testi (gli avvenimenti, quindi, sono del giorno prima, la gran parte raccontati dal collega Alessandro Zago, ndr) che commentiamo il minimo possibile. Perché non crediamo ai nostri occhi e ai nostri clic. Qui qualcuno ha passato la misura, caro Variati, salvo chiarimenti che chiederli alla tua Aim è come volerli estorcere al Kgb.
Intanto il nostro uomo (Il Pdl: Gildo Salton ci ha tradito, 4 febbraio 2011), ben noto al noto Maurizio Castro, ha come "partito di riferimento" il Pdl. Ok, che problema c'è, se è bravo almeno come il Pli Colla?
Ma poi (Ascopiave, sospeso il direttore Gildo Salton, 28 giugno 2011) leggiamo che "il cda ha azzerato tutte le deleghe" del bicarica Salton, contestandogli un'assenza nel cda e tutta la questione che gira intorno a questa frase: "il contratto che a gennaio l'ex presidente Ascopiave Salton si è cucito addosso in qualità di nuovo direttore generale parla chiaro: se la società ne depotenzia senza giustificazione deleghe e ruolo, Salton può innescare una guerra legale che costerebbe ad Ascopiave almeno 3 milioni di euro". Cioè Gildo, udite udite, si sarebbe assunto nelle vesti di ex presidente come direttore generale a condizioni capestro. Tutto condito dalla guerra tra Pdl, di cui Salton è amico "traditore" degli accordi inter(sotto)banco, e Lega Nord per lottizzare l'azienda, ahimè, anche quella, di nome, pubblica.
E arriviamo al 20 luglio quando (Ascopiave choc, il cda licenzia Gildo Salton, La Tribuna di Treviso, 20 luglio 2011) Gildo viene licenziato in tronco in barba all'articolo ... 18 (con tutti o parte i tre milioni non ci interessa): "Si è dato lettura delle controdeduzioni inviate da Salton al presidente, quindi - dice la Trinuna di Treviso - i legali hanno contestato al manager nuovi rilievi, in particolare su due aspetti: le clausole rescissorie del contratto da direttore generale, tenute all'oscuro del Cda, e il comportamento del direttore generale nei confronti del dovere di informare gli amministratori di tutte la situazioni aperte" ..."si conclude dopo dieci lunghi anni di regno praticamente incontrastato, l'era del manager-politico di Cison di Valmarino accusato di essersi «blindato» addosso un contratto dorato da direttore generale senza averlo concordato con il mondo della politica...".
C'è da far rivoltare lo stomaco questo intruglio (di mala politica?) con i manager che non si sa (?) se lo siano diventati per capacità di gestire le aziende o, piuttosto, i rapporti. Finita qui? Sembra di no. Perché la bravura di questi superman non può essere concentrata in una sola azienda con un solo, sia pur lauto, stipendio.
E allora (Gildo Salton amministrerà il futuro di Gsp, La Tribuna di Treviso, 23 novembre 2011, cioè un mese fa) per fortuna dei bellunesi leggiamo che "Il futuro di Gsp, la multisocietà bellunese, è affidato a Gildo Salton, Mario Leonardi e Rudy De Battista ..." a cui spetterà "il compito di capire come far rientrare la società dell'esposizione finanziaria che ha raggiunto i 75 milioni di euro...". "L'unica proposta concreta sul tavolo, e che darebbe ossigeno a Gsp perchè sarebbe un segnale per le banche, è la vendita delle quote di Ascotrade, valutate circa 10 milioni di euro ...".Ma Ascotrade non è controllata da Ascopiave da cui super (liquidazione) Gildo è stato licenziato? Che intreccio!
Variati se ci sei, batti un colpo. Se non lo sapevi, perché ancora abiti a Palazzo Trissino insieme alla tua corte? E, invece, se lo sapevi, spiegaci CHIARAMENTE perché non lo hai detto ai giornalisti e, quindi, alla gente che i giornalisti informano insieme ai motivi che ti hanno indotto ad avallare una decisione che spetta a Colla su un "politico manager".
Che, sintetizzando, se è vero quello che per mesi ha scritto la Tribuna di Treviso (alla quale non abbiamo trovato smentite), faceva riferimento, salvo diverse convenienze, al Pdl di Castro, ex An ed ex Fiera di Vicenza sotto il regno di Hüllweck. Era un presidente/membro del Cda accusato e licenziato per essersi contrattualizzato al meglio come direttore generale. E appena un mese fa è sbarcato anche a Belluno per risanare vendendo le quote Ascotrade.
Noi non possiamo pensare che, dopo tante polemiche e le tue rassicurazioni su trasparenza e capacità tecnica dei suoi vertici nuovi, a parte Vianello che assicura la continuità aziendale, e scelti senza giochi di sottogoverno, Gildo Salton non sia un grande manager.Â
Ma, per favore, ce lo confermi, caro sindaco?
Fermandoti un attimo a rispondere alle domande. Tante, troppe sono senza riscontro alcuno.
P.S. Ne dimenticavamo un'altra: Gildo Salton, oltre che per il suo ruolo a Belluno, è "compatibile" in Aim Servizi a rete con la presidenza che mantiene in Asco Holding?Â
dopo 2 anni e mezzo ti risulta che io abbia qualche rinvio a giudizio nonostante le accuse su carta stampata (straccia?) e, dico io, nonostante il nostro coraggio di mettere in piazza vicende a dir poco delicate dei potenti, forse amici tuoi?
Io, poi, non minaccio, faccio. E appena ci sarà qualcosa di ufficiale, dopo due anni e mezzo da quegli articoli a comando, farò quello che è giusto: con i documenti. Noi abbiamo raccontato con gli articoli de La Tribuna di Treviso quello che è negli atti dei vari Cda. Tu sei in grado di darmi gli atti su cui si basano gli articoli di due anni fa di un giornale che era (è?) bravissimo nel killerare senza prove ma su supposizioni e su informazioni che i soliti (im)potenti gli fanno arrivare.
Ma, mario, lo so che quì pochissimi, tra cui, lo dico forte, VicenzaPiù e VicenzaPiu.com, hanno il coraggio di dire chiaramente le cose come stanno e senza secondi fini, non da BRONZE COERTE o BASABANCHI ...Con magari tanto luridume personale addosso che, dopo essere andati in Chiesa, pensano non lasci più odori intorno.
Giovanni Coviello
P.S. Dopo i tuoi insulti mi chiedo se è giusto pubblicare tutto, ma non per me, che non ho problemi visto che io mantengo la schiena dritta anche se, caso mai, IO sono stato vittima di tanti ricchi e tanti potenti della città e dintorni (forse un giorno ne parleremo), ma per gli altri di cui scriviamo nel caso siano attaccati solo con parole e non con DOCUMENTI
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INCHIESTA. L’ex patron della pallavolo femminile indagato per associazione a delinquere
Fallisce ditta di COVIELLO
Accuse di falso e truffa
Ivano Tolettini
L’ipotesi del pm Pecori parla di evasione fiscale per utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Il crac di Più Media srl di 450 mila euro
sabato 16 gennaio 2010 CRONACA, pagina 21
È la prima società della galassia dell’ingegnere Giovanni COVIELLO, l’ex patron della pallavolo femminile di A1 Vicenza, a fallire. È la “Più Media srl” che aveva messo in liquidazione, assieme alle altre due ditte “Vicenza Volley srl” e “Più Sport srl”, il 16 marzo di un anno fa dopo alcuni giorni dall’avviso della verifica fiscale da parte della compagnia della Guardia di Finanza. Il tribunale presieduto da Bozza ha dichiarato che la società non è più in grado di fare fronte ai debiti e l’ha dichiarata insolvente per 450 mila euro. È stato nominato curatore il commercialista Domenico Ruzzene. L’attivo, da quello che si è appreso, sarebbe pari a zero. La “Più Media” era stata avviata il 9 febbraio 2006 e faceva parte del gruppo di imprese che ruotavano attorno alla pallavolo in rosa. Si sarebbe occupata perlopiù di vendita di spazi pubblicitari.
INDAGINI. Da mesi le fiamme Giallo hanno avviato un’inchiesta, coordinata dal pm Paolo Pecori, per una presunta associazione per delinquere capeggiata da COVIELLO, 59 anni, resiedente in città, finalizzata alla frode fiscale tramite l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione e falsità in scrittura privata. Si parla di documenti fiscali irregolari e Iva dovuta al Fisco e non versata per 1 milione di euro. Dalla Finanza COVIELLO, difeso dall’avv. Renzo Fogliata, è indicato come il procuratore speciale e l’amministratore di fatto della Vicenza Volley, società sportiva dilettantistica. Sul registro degli indagati sono finiti anche i fratelli Diego e Antero Fontana, rispettivamente di 55 e 49 anni, residenti entrambi nel capoluogo, che avrebbero sostenuto le operazioni in odore di codice che sarebbero state architettate da COVIELLO. Nelle ultime settimane la procura ha ipotizzato anche la truffa a carico degli indagati perché alcune persone messe a capo di società dilettantistiche, quando sono stati ascoltati dai finanzieri per talune operazioni da chiarire sono caduti dalle nuvole.
VERIFICA. Gli accertamenti sulla Vicenza Volley sono iniziati di fatto a Napoli. Il locale nucleo di polizia tributaria ha sollecitato un controllo incrociato perché è emerso che nel triennio 2006-2008 la società vicentina non ha pagato un euro di Iva nonostante secondo i calcoli dei finanzieri avesse dovuto versare allo Stato 1 milione 45 mila euro. Il dominus della ditta sportiva, formalmente amministrata da Diego Fontana, per gli inquirenti è COVIELLO, indicato come «l’effettivo responsabile della gestione». È stato in questo contesto che analizzando le società friulane Low West Volley e Top srl, nonché la napoletana Focusing srl, la finanza scopre cose interessanti. Ad esempio che la Vicenza Volley a quattro anni dall’emissione di fatture verso la Focusing srl di Antero Fontana presentava un debito di 900 mila euro. Insomma, dall’intreccio di numerose società, buona parte di esse per la procura riconducibili a COVIELLO, sarebbero state eseguite operazioni fiscali con l’emissione di fatture per diversi milioni di euro. Di più, i finanzieri osservano che i responsabili di Vicenza Volley per giustificare la movimentazione di 5 milioni di euro nel 2005 avrebbero simulato l’uscita di denaro «contabilizzato per cassa a pagamento delle fatture false». Ma nel biennio successivo, 2006-2007, non presentando nè bilanci nè dichiarazioni fiscali, il saldo attivo di cassa sarebbe stato di 3,2 milioni.
L´INCHIESTA. Le articolate indagini della Guardia di Finanza sulla società coinvolta nella gestione della squadra pallavolo femminile di serie A a metà anni Duemila
Vicenza Volley: «Ammanco di 5 milioni»
Ivano Tolettini
mercoledì 29 settembre 2010 CRONACA, pagina 15
Un´azione di gioco della squadra di pallavolo femminile del Vicenza a metà anni NovantaUn ammanco di 5 milioni e iva non versata per 1,5 milioni di euro nel biennio 2006-2007. Tanto basta per far scoppiare il caso della pallavolo femminile dell´epoca COVIELLO-Fontana. Logico che gli inquirenti si chiedano che fine abbia fatto il “tesoro”.
È la fotografia contabile della Vicenza Volley srl e delle società in qualche modo collegate per le quali la Guardia di Finanza avrebbe accertato un valzer di fatture fasulle di ingente proporzioni. Milioni di euro, in parte ancora da quantificare. L´ing. Giovanni COVIELLO, che si dice all´oscuro delle accuse, aggiunge di essere preoccupato per l´inchiesta sulla galassia di ditte che ruotavano attorno alla pallavolo femminile di cui per anni è stato il patron, ma tranquillo sul piano sostanziale perché non curava la società. Il dipendente comunale Diego Fontana, 52 anni, per contro, ha fin qui sostenuto di non avere amministrato la Vicenza Volley perché chi tirava le fila sarebbe stato COVIELLO, il quale avrebbe avuto i rapporti con gli sponsor e teneva i rapporti con le banche.
Chi dei due mente? L´inchiesta del pm Paolo Pecori da oltre un anno sta cercando di fare luce su complessi rapporti finanziari. Gli indagati sono cinque - è stata denunciata una presunta associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale -, e i finanzieri del capitano Commissione si stanno destreggiando tra una dozzina di società che per anni si sono palleggiate fatture e documenti tributari.
Gli inquirenti sospettano, e l´avrebbero messo nero su bianco, che COVIELLO, 59 anni, residente in città e difeso dall´avv. Renzo Fogliata, avrebbe elaborato un “sistema” prelevando contanti dalle banche dove erano aperti i conti correnti delle società del gruppo per causare un grave danno al Fisco attraverso quella che in gergo è definita una “distrazione dolosa di denaro”. In pratica, gli sponsor versavano i quattrini quindi COVIELLO e Fontana, più il primo che il secondo secondo gli inquirenti, si recavano in banca per prendere i contanti. Che fine facevano? Il sospetto della Finanza, da provare, è che una parte rilevante fosse restituita agli stessi sponsor (si chiama “retrocessione dell´imponibile”) e il resto servisse per finanziare la squadra.
In pratica, i militari attribuendo a COVIELLO la veste di amministratore di fatto - circostanza che come detto l´ingegnere respinge - della ditta costituita nel 2000 sulle ceneri della Volley Vicenza srl e cessata l´11 gennaio 2010, ipotizzano che abbia prelevato un sacco di soldi. È quello che Ghiotto ha ammesso per il Grifo «Che la dimostrino una cosa del genere - aggiunge COVIELLO - perché sono ipotesi destituite di fondamento, io rispondo solo della società Più Sport di cui ero l´amministratore unico».
I finanzieri seguendo atti notarili e fatture parlano del “Gruppo Vicenza Volley” e hanno ricostruito che la società ha avuto rapporti con le ditte Volley Focus srl e quindi Focusing srl di Napoli che per il 2005 non ha presentato le dichiarazioni fiscali. Addirittura nel novembre 2007 l´amministratore Antero Fontana, fratello di Diego, il quale è difeso dall´avv. Marco Dal Ben, ha denunciato ai carabinieri di Napoli la sparizione di 70 chili di carte relative alla società.
Gli inquirenti avrebbero trovato fatture per presunte operazioni inesistenti nella contabilità della Vicenza Volley che nel biennio 2006-2007 ha omesso di versare l´iva. «Io posso parlare solo della Più Sport - spiega COVIELLO - e la contabilità era regolare». Ma lo Stato gli contesta per il 2005 e ´06 di avere omesso di versare 546 mila euro di iva della società in liquidazione che verserebbe in stato di insolvenza. «Ho riscattato la pensione privata e alcuni fondi, oggi faccio il giornalista pubblicista e non faccio certo la vita. Sono però tranquillo con la mia coscienza e risponderò al momento opportuno per tutto quello che mi sarà contestato». Intanto, visti i debiti tributari di Vicenza Volley, Focusing e Più Sport, la Finanza ha chiesto alla procura di valutare l´opportunità di sollecitare al tribunale il loro fallimento.