Scuola, Giovani Comunisti e Prc: l'assurda proposta del ministro Profumo
Giovedi 18 Ottobre 2012 alle 11:29 | 0 commenti
Cosimo Bruzzo coordinatore provinciale dei Giovani Comunisti Prc FdS, Roberto Fogagnoli, responsabile Dipartimento Scuola Prc FdS - In questi giorni il Ministro Profumo ha proposto l'allungamento dell'orario di lavoro degli insegnanti da 18 a 24 ore settimanali, scritto nero su bianco nella proposta di legge di stabilità inviata alla Camera, dopo l'approvazione nel Consiglio dei Ministri.
Il ministro Profumo sostiene che le 6 ore in più di copertura settimanale servono per la copertura di spezzoni di orario disponibili, per l'attribuzione di supplenze temporanee per tutte le classi di concorso per cui abbia titolo, ma anche per i posti di sostegno, purchè in possesso del relativo diploma di specializzazione. In pratica servono alla casta per risolvere una volta per tutte il problema del precariato espellendo definitivamente dal sistema scolastico i poveri precari, smantellando così non solo i loro diritti e calpestando la loro dignità , ma anche i diritti di tutto il personale della scuola pubblica, a favore di quella privata.
Un'altra bugia del ministro sostiene inoltre che l'allungamento da 18 a 24 ore di servizio farà "avvicinare le medie degli orari di lavoro dei docenti a quella degli altri paesi europei. Profumo però dimentica che gli insegnanti italiani lavorano più dei loro colleghi europei e sono pure pagati di meno!
La media UE infatti si aggira intorno alle 19,6 ore di lavoro settimanali nelle scuole primarie, di 18,1 ore nelle secondarie inferiori e nelle superiori di 16, 3 ore settimanali. Gli insegnanti italiani, lavorano invece per 22+2(di programmazione) ore nelle primarie, 18 nelle secondarie inferiori e 18 nelle superiori! Solo gli irlandesi e i portoghesi lavorano più di noi. Altro che "PIGS", che in inglese significa "maiali", l'infelice acronimo usato dai giornalisti economici del mondo anglosassone per denominare quei paesi la cui economia è in cattivo stato.
Bisogna dire che oltra alle 18 ore ci sono anche quelli di presenza nelle classi, per riunioni, aggiornamento, preparazione lezioni etc. C'è inoltre da dire che nella vita reale di tutti i giorni numerosi insegnanti italiani fanno anche 19 o 20 ore per togliere problemi ai Dirigenti Scolastici (DS) che restano con 2 o 3 ore di lezione che nessuno accetta. Nei fatti ci sono già numerosi insegnanti che si caricano ore in più, pagate naturalmente, ma pur sempre ore in più.
Ma questo governo di cialtroni, altro che di professori, vuole risparmiare anche i 100 euro al mese che un lavoratore della conoscenza si porta a casa prestando la sua opera. La proposta del ministro - è evidente - creerà un cospicuo numero di insegnanti privi di cattedra che potrebbero in furo, forse con l'augurio del ministro stesso, venire licenziati.
Si capisce come ad oggi il ministro Profumo con le sue dichiarazioni ed azioni abbia solo seminato disinformazione e mistificazione, per ottenere un facile consenso da parte dei cittadini meno attenti, e per demolire i diritti dei lavoratori, colpendo per l'ennesima volta una istituzione alla base della nostra democrazia, quella scolastica. Dopo gli insegnanti, i primi ad essere colpiti saranno gli studenti e la loro formazione, cioè la base del loro futuro!
Questo è un regime lavorativo da pieno XIX° secolo. Saremmo dunque noi comunisti, i sindacati critici o non consenzienti o tutti coloro che difendono i diritti conquistati in anni di lotte ad essere legati al passato?
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