Scuola e università, iniziato l'autunno caldo
Venerdi 8 Ottobre 2010 alle 23:57 | 0 commenti
Rassegna.it - Oltre 300mila studenti, ricercatori e lavoratori in 90 piazze italiane per la prima grande giornata di lotta del mondo dell'istruzione. Adesioni "massicce" allo sciopero della Flc Cgil. La Gelmini minimizza, ma la protesta è destinata a crescere.
Il ministro Gelmini tenta di minimizzare e parla di "proteste organizzate da una precisa parte politica" fatte di "vecchi slogan di sinistra", ma in realtà la mobilitazione che ha preso il via oggi sembra davvero avere dimensioni molto consistenti e soprattutto essere caratterizzata da un intreccio, per certi versi inedito, tra le proteste di studenti medi, universitari e lavoratori dell'istruzione, soprattutto precari.
"La paura fa 90... CORTEI IN TUTTA ITALIA"
Così recitava uno dei tanti slogan che hanno attraversato la protesta lungo lo stivale. Secondo gli organizzatori a sfilare sono stati in oltre 300mila in 90 cortei, da Milano a Palermo passando per Venezia, Torino, Bologna, Roma, Catania e molte altre città . Nella capitale la manifestazione più grande con 30mila studenti che hanno sfilato fino al ministero dell'Istruzione, scandendo slogan come 'La scuola è un bene comune. Studenti, precari, genitori in mobilitazione', 'Con questa riforma a scuola non si torna', 'Lotta - lotta - lotta, non ti fermare, il decreto si può fermare', 'Gelmini saremo il tuo inferno'. A Milano hanno manifestato oltre 20mila studenti con un'alta partecipazione di lavoratori.
A Torino distribuite buste vuote: sono le borse di studio di domani
In base a quanto riferito dalle associazioni oltre a quello di Roma il corteo più partecipato è stato quello di Torino con oltre 30mila presenze. Qui gli studenti di Laps-uds travestiti da Clouwn hanno distribuito buste vuote con scritto `borse di studio' davanti alle sedi della Regione e della Rai. Tantissimi anche a Napoli dove davanti l'università Federico II una decina di studenti travestiti da carcerati hanno issato lo striscione `chi apre una scuola chiude una galera'.
Gli altri cortei
Questi i dati delle altre presenze, sempre diffusi dalle associazioni degli studenti: a Venezia, Padova e Firenze 20mila manifestanti, a Bologna e Palermo 15mila, a Vicenza, Treviso, Modena e Bari 10mila, a Ravenna e Grosseto 7mila, a Reggio Emilia, Perugia, Potenza, Messina, Caltanissetta, Barletta e Ragusa 5mila, a Verona 2mila e a Belluno 1000. A Gorizia i volontari di giustizia del Friuli hanno allestito una cella detentiva e parlato della condizione sociale delle carceri. A Brindisi diversi studenti hanno sfilato nelle strade travestiti da carcerati, con magliette a strisce e manette ai polsi con cartelli che recitavano `Colpevole di Voler sapere'.
Il ministro minimizza, gli studenti rispondono
Al ministro Gelmini che minimizza e parla di proteste pilotate dalla sinistra hanno risposto immediatamente gli studenti della Rete, una delle associazioni che ha promosso le manifestazioni di oggi: "In piazza c'era la scuola, quella vera, quella fatta da studenti, insegnanti, genitori che non accettano che la scuola pubblica venga distrutta: altro che conservazione, altro che mantenere lo status quo! altro che militanti politicizzati!".
"Adesione massiccia" allo sciopero della Flc Cgil
Oggi è stato anche il primo giorno di sciopero nazionale indetto dalla Flc Cgil: il personale scolastico ha incrociato
le braccia per la prima ora di lezione. Domenico Pantaleo, segretario generale Flc Cgil, parla di un'adesione "massiccia" che è però "solo il primo passo di una mobilitazione che si estenderà nei prossimi giorni nelle scuole, negli atenei, negli istituti di ricerca pubblici, nei conservatori e nelle accademie". Molto bassi i dati sull'adesione diffusi invece dal Miur secondo cui avrebbe aderito allo sciopero solo il 5,5% del personale. Per Pantaleo l'alta adesione allo sciopero "ha confermato l'interesse per una modalità di lotta (lo sciopero della prima ora) capace di durare nel tempo, di allargare le adesioni senza pesare molto in termini di perdita salariale". Il segretario ha poi ricordato l'adesione e la partecipazione del sindacato della Scuola alla manifestazione della Fiom del 16 ottobre a Roma.
I Cobas: un successo il "No Berluscuola day"
Lo sciopero dell'intera giornata "è stato un successo, trainato anche dalle mobilitazioni degli studenti medi. Siamo al 20% sul piano nazionale con punte del 35 a Roma". E' il bilancio dell'Unicobas che ha proclamato la giornata di astensione dal lavoro. "Con la cosiddetta 'riforma epocale' della scuola superiore, da questo settembre - rileva una nota sindacale - hanno tagliato altri 41.200 posti (25.600 docenti e 15.600 ATA), dopo i 57.000 eliminati lo scorso anno. Vogliono distruggere la scuola pubblica distruggendo le risorse umane e negando normali apporti finanziari".
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.