Sconto di pena per il detenuto a Vicenza a causa del sovraffollamento del carcere S. Pio X: l'opinione di Roberto Ciambetti
Domenica 19 Marzo 2017 alle 18:12 | 0 commenti
"Far scontare le pene fino all'ultimo giorno è una priorità e se le patrie galere non bastano se ne costruiscano di nuove. Altro che depenalizzazioni o sconti di pena per sovraffollamento"
Non si risolve il problema dell'affollamento delle carceri con depenalizzazioni o con il lasciare in giro a piede libero fior fiore di delinquenti: si costruiscano nuove case circondariali, penitenziari e galere. Così eviteremo anche di vedere la concessione di sconti di pena come nel caso del detenuto campano che ha avuto un bonus del 10 per cento dalla Cassazione che ha modificato un pronunciamento del tribunale di sorveglianza di Firenze che si era espresso sul ricorso di un detenuto campano costretto a "scontare la sua pena anche a Vicenza in una condizione di sovraffollamento".
Non so per quale reato quel detenuto fosse stato condannato e trovo giusto che chi deve scontare la pena debba farlo in condizioni decorose, ma ciò non deve avvenire a scapito della comunità , perché altrimenti s'avvera la battuta del grande attore Angelo Cecchelin, secondo il quale ‘Beati quei che ga sede de giustizia, perché i sarà giustiziai'.
E troppe volte l'umorismo del comico triestino si trasforma in riso amaro nella nostra realtà odierna. La Costituzione italiana al suo articolo 27 spiega che ‘Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato': la Costituzione non dice che le pene non devono essere scontate. Anzi: per essere educative il detenuto deve espiare la sua colpa senza sconti e senza abbuoni. Svuotare carceri, rimettere in libertà senza magari neanche un giorno di galera non è esattamente rieducativo, anzi: da un punto di vista del diritto mi sembra una sconfitta sonora e a maggior ragione se con queste sconfitte lo stato italiano veicola l'idea che farabutti e delinquenti alla fine la fanno sempre franca.
Risposta possibile all'esigenza di umanità prevista dalla Costituzione? Nuove carceri e far scontare le pene fino all'ultimo giorno, in maniera anche estremamente rigida. Nell'attesa delle nuove galere, si facciano subito accordi con gli stati da cui giungono molti dei nostri detenuti, per far scontare loro la giusta pena nel Paese natio, dove le condizioni, magari sono ben più dure che da noi.
In Veneto al 31 gennaio di quest'anno si contavano 2.214 detenuti per una capienza di 1.963 posti: l'esubero è di 251 unità , pari al 12.78 per cento di sovraffollamento. Su 2.214 detenuti ben 1.209 sono stranieri, cioè il 54,60 per cento della popolazione carceraria. A livello nazionale la capienza disponibile è di circa 50.174 unità ma al 31 gennaio di quest'anno le carceri italiane ospitavano circa 55.381 detenuti dei quali 18.825 stranieri. Come si vede la componente straniera in Veneto è predominante e a livello italiano rappresenta circa un terzo della popolazione carceraria. Costruendo carceri per ulteriori 10 mila unità potremmo risolvere il problema del sovraffollamento e a maggior ragione ciò avverrà se riusciremo a rispedire a casa loro, per scontare la pena, un buon numero di malfattori. Dobbiamo estirpare l'idea per cui in Italia chi viola la legge la passa liscia e che questo è il Paese di Bengodi per i farabutti: in questi ultimi anni abbiamo importato e attratto troppi malfattori quando avevamo già abbastanza problemi con i nostri. E' ora di finirla: nelle nostre città c'è un vero sovraffollamento di delinquenti, un boom di reati, aggressioni, furti e rapine e nessuno sconta nulla ai cittadini vittime della malavita. Bisogna invertire la rotta, senza buonismo ipocrita.
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