Sciopero generale 14 novembre, Collettivo Studenti Scuola Pubblica contro la repressione
Venerdi 16 Novembre 2012 alle 20:35 | 0 commenti
Collettivo Studenti Scuola Pubblica - Mercoledì 14 novembre, giornata di scioperi e manifestazioni in 23 Paesi europei contro le politiche di austerity. Centinaia di migliaia gli studenti scesi in piazza in 87 città italiane al fianco dei lavoratori, dei disoccupati, dei precari, dei pensionati che in tutta Italia e in tutta Europa si oppongono ad un sistema politico schiavo delle banche che vessa sempre di più chi la crisi non l'ha creata.
Nel nome della spending review si tagliano i fondi per l'istruzione, per la sanità , per il sociale e per tutti quei servizi che devono esserci garantiti dallo Stato, ma contemporaneamente si destinano miliardi alla costruzione di grandi opere dannose ed inutili (come il TAV o il Ponte sullo stretto), alle missioni militari o all'industria bellica.
Noi studenti eravamo in piazza in particolare per contestare i continui e sempre più pesanti tagli alla scuola pubblica; l'istruzione non è più un diritto di tutti ma un privilegio di chi può sostenerne i costi, oppure un premio per i più "meritevoli". Ribadivamo inoltre la nostra contrarietà alla proposta di legge Aprea, che sancisce l'entrata di finanziatori privati nelle scuole e lo svilimento della rappresentanza studentesca.
Diamo il pieno sostegno alle lotte che i nostri insegnanti e i sindacati di base presenti stanno portando avanti in questi mesi contro le 24 ore settimanali ed il concorso-truffa, grazie ai quali migliaia di insegnanti precari perderanno il lavoro e altrettanti neolaureati perderanno qualsiasi speranza di trovarlo.
Anche a Vicenza un corteo di oltre duemila studenti medi ed universitari ha attraversato la città , urlando la propria rabbia nei confronti del governo di tecnici e banchieri e dei partiti che lo sostengono, nei confronti di chi ci sta derubando del nostro futuro. Riteniamo che, per quanto sia positiva la proclamazione dello sciopero generale da parte della CGIL, quattro ore siano una prima risposta troppo timida all'operazione di smantellamento dei diritti attuata dai governi dei padroni.
Esprimiamo inoltre la nostra piena solidarietà agli studenti e alle studentesse di tutt'Europa vittime della repressione dello Stato, che vede l'indignazione dei giovani e dei manifestanti tutti esclusivamente come un problema di ordine pubblico, da risolvere con la forza bruta dei manganelli.
L'importante ora è che questa grande giornata di sciopero europeo e protesta sia solamente un principio, adesso bisogna proseguire un percorso di mobilitazioni sia a livello nazionale che europeo che veda uniti studenti e lavoratori contro la dittatura delle banche.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.