Quotidiano | Categorie: Sindacati

Sciopero e manifestazione pubblico impiego l'8 novembre a Roma: parla Simonaggio della Filt Veneto

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 6 Novembre 2014 alle 22:45 | 0 commenti

ArticleImage

Ilario Simonaggio, segretario generale Filt Cgil Veneto, in una nota evidenzia quelle che per la categoria che rappresenta per la camera del Lavoro del Veneto sono le buone ragioni per esprimere solidarietà ai lavoratori pubblici in lotta contro il blocco dei contratti. Le considerazioni di Simonaggio si riferiscono in particolare ai settori del trasporto inseriti nella tabella del pubblico (ANAS, Veneto strade) in cui, dice il segretario Filt Cgil, «misuriamo ogni giorno la distanza dai bisogni reali e le bugie del Governo».

«Lo abbiamo ribadito ad ogni occasione – sottolinea Simonaggio nella nota che pubblichiamo interamente - che non ci può essere nessun cambiamento se non si mette al centro il lavoro, le sue condizioni oggettive materiali, la sua valorizzazione, la capacità di innovare e migliorare il servizio pubblico partendo dalla contrattazione. Nella viabilità patiamo blocchi ( occupazione e contrattazione) in vigore dal 2009, reiterati ogni anno che finiscono per conseguire effetti perversi e controproducenti rispetto ai desideri: minori manutenzioni stradali con l’incremento della pericolosità delle infrastrutture, ricorso sistematico agli appalti e alle consulenze esterne, incremento della spesa pubblica, scadimento delle motivazioni collettive e soggettive del personale diretto, impoverimento e invecchiamento della base occupazionale, nessun ricambio e innovazione del servizio. La Regione Veneto nel mentre grida quotidianamente contro i blocchi governativi non è stata da meno con la propria azienda strumentale della viabilità relativamente a disposizioni sull’uso dinamico delle economie di spesa conseguite nel quinquennio. Nonostante i ripetuti solleciti sindacali siamo in attesa da molti mesi di una circolare regionale che permetta almeno di ridurre la marea di precari assunti da anni con le varie tipologie di impiego, di effettuare le assunzioni a tempo indeterminato strettamente necessarie alle squadre operative che operano in strada o in delicate posizioni professionali negli uffici altrimenti scoperte, di valorizzare il merito attraverso lo sviluppo della contrattazione di secondo livello. Veneto Strade si è adagiata sul livello minimo di relazioni sindacali in attesa di indicazioni della Regione Veneto”.

 

Di seguito riportiamo anche l’analisi completa  del quadro macroeconomico di questi 5 anni di blocco della contrattazione nazionale fatto dalla Filt Cgil del Veneto confrontando le promesse in neretto dei Governi 2009 - 2014 con le ricadute pratiche su redditi, vita, occupazione, spesa pubblica.

Riduzione della spesa pubblica. Nei cinque anni la spesa per stipendi pubblici è diminuita di 9 miliardi di euro nel mentre la spesa pubblica è salita di 14 miliardi di euro. Trend che non conosce sosta tra appalti, consulenze, ecc. Vale la pena di  cambiare registro: combattere sprechi e sperperi e non il lavoro!

Fine del precariato. Con molta enfasi mediatica si è proceduto a stabilizzare 150.000 precari della scuola. Ci si dimentica delle centinaia di migliaia di altri lavoratori precari di tutte le amministrazioni pubbliche che da molti anni coprono posti delicati della dotazione organica. Si passi dalle parole ai fatti consentendo le assunzioni a tempo indeterminato di tutti i precari che hanno 36 mesi di attività per la pubblica amministrazione o le società controllate o che operano in posti scoperti delle dotazioni organiche.

Ricambio generazionale. Il Governo promette lo sblocco progressivo del turn over con l’assunzione di 70.000 lavoratori nel quadriennio 2015 - 2018 e l’abolizione del trattenimento in servizio. Numeri insufficienti e proposta intollerabile! Dal 2006 al 2012 ( ultimo dato disponibile) non sono stati sostituiti 310.000 lavoratori. Nel quadriennio 2015 – 2018 sono programmate 128.000 uscite dal lavoro pubblico. Il saldo continua ad essere negativo di 58.000 lavoratori con grave pregiudizio del mantenimento dei servizi.

Il cambiamento parte dalle persone. Senz’altro vero e condivisibile. Allora serve quello che il Governo non ha disposto. Un progetto preciso di cosa serve al paese in termini di competenze e di fabbisogni territoriali. Non si sa che professionalità escono nei prossimi 10 anni, che necessità programmatiche richiedono i servizi, quali competenze per il rimpiazzo, le necessità formative. Basti ricordare che la formazione pubblica italiana è scesa a meno di 1 giorno per dipendente all’anno contro gli 8,2 giorni della Francia. In definitiva serve una riprogettazione mirata, efficiente ed efficace dei servizi pubblici.

Innovazione e applicazione del modello tedesco. Tante parole, conoscenza superficiale, nessuna azione pratica per l’innovazione tecnologica e organizzativa dei processi che ammodernino la pubblica amministrazione. Tanto centralismo e autoritarismo, nulla contrattazione sindacale, esplosione della spesa pubblica per acquisti e appalti (130 miliardi di euro). Cambiare verso è fatto da impegno quotidiano di contrattazione per migliorare i processi e rendere fondamentale il lavoro pubblico.

Contratto unico e salario minimo. Si è creato un doppio e anche triplo mercato sociale fatto da dumping contrattuale nei settori privati che operano per il pubblico altro che contratto unico e più diritti per tutti. Oltre 1 milione di lavoratori che forniscono servizi pubblici con contratti privati dove sono maggiori le flessibilità e  minori i salari. Inflazione del 8,5% tra il 2010 e il 2013 e blocco del contratto in vigore addirittura in molti settori dal 2007. Con il blocco dei contratti i lavoratori pubblici hanno perso non meno di 5.000 euro annui.

Revisione della spesa. I tentativi di fare una vera politica di revisione critica della spesa sono sempre stati accantonati. Nel mentre la spesa improduttiva, il mantenimento delle posizioni di privilegio, la spesa delle tante lobby di pressione non hanno conosciuto sosta né limiti. Molta spesa tradizionale a favore dei potenti di turno, poca o nulla capacità di innovazione della spesa. Nel contempo la morsa dei tributi locali, in aggiunta in tanti casi a quelli nazionali, è aumentata del 190,9% (+ 69,5 miliardi di euro) negli ultimi quindici anni. Poca o nulla capacità di ridurre la spesa politica o istituzionale dei troppi livelli di sussidiarietà verticale o delle tante società ed enti partecipate.

Non ci sono le risorse per i rinnovi dei contratti pubblici. Il Governo dice che non ci sono i 2,1 miliardi di euro necessari al rinnovo del 2015. Nulla di più falso e offensivo. Si mettono a disposizione cifre ingenti nella legge di stabilità 2015 per opere in più di un caso inutili e non si trovano somme ben più ridotte per i contratti. La verità è semplice si è scelto altre priorità tra cui mantenere lo status quo. Basterebbe una sana revisione della spesa improduttiva per recuperare oltre 20 miliardi di euro. Solo per titoli: si pagano 1,2 miliardi di euro di consulenze esterne, la dirigenza “in eccesso” drena risorse pubbliche per almeno 7 miliardi di euro all’anno, i consigli di Amministrazione delle società partecipate, gli appalti poco trasparenti, gli incarichi “fiduciari”, le tariffe gonfiate sono tante delle costose piaghe della pubblica amministrazione.

Dopo i dati e l’analisi Simonaggio conclude così: “Serve un urgente cambio di cultura sociale e politica che poggi su una urgente riforma della pubblica amministrazione. Siamo convinti che bisogna difendere i servizi ai cittadini, tagliare la spesa improduttiva, rinnovare i contratti, rilanciare la contrattazione sindacale e sociale. Serve il coraggio della discontinuità con le politiche perseguite nel pubblico impiego. Obiettivi chiari e condivisi, maggiore contrattazione e responsabilità diretta ai dirigenti sui risultati, grande innovazione dei processi e delle pratiche, selezioni e premi al merito sono l’unica via per il lavoro di riforma necessario ad assicurare servizi dignitosi per tutti i cittadini. Il Governo cambi registro e dimostri con il confronto la capacità chiesta dalla drammatica situazione sociale ed economica del nostro Paese. Per rivendicare una reale volontà fattuale di cambiamento saremo con i lavoratori pubblici sabato 8 novembre 2014 alla manifestazione a Roma”.

Leggi tutti gli articoli su: sciopero, Ilario Simonaggio, FILT CGIL Veneto

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network