Sciopero di tre giorni alla Aim Mobilità: botta e risposta tra D'Angelo e Colla
Giovedi 9 Agosto 2012 alle 18:35 | 0 commenti
La Filcams Cgil e la UilTuCS Uil di Vicenza hanno proclamato lo stato di agitazione e tre giorni di sciopero del "settore sosta" di Aim Mobilità per il 23, 28 e 30 agosto. Come scrivono Umberto Marin per la Cgil e Grazia Chisin per la Uil nella richiesta urgente di un incontro inviata il 7 agosto al sindaco Achille Variati e all'amministratore unico di Aim Vicenza Spa, Paolo Colla, la vertenza nasce dalla possibile perdita del lavoro per 18 dipendenti (nella foto d'archivio scattata dagli stessi dimostranti Filt Cgil all'ingresso di Palazzo Trissino).
Di questi 6 sono collaboratori diretti a tempo determinato della "sosta" per i quali il contratto scade il 31 agosto, altri 5 lavorano con la Copma il cuo contratto per il "lavaggio" termina sempre il 31 agost»o (e il cui ruolo verrebbe asssunto da autisti interni) e altri 7 sono i "famosi" dipendenti del rimessaggio "salvati" da Helyos Spa, l'azienda di Barbarano che a inizio anno li assorbì ma il cui contratto con Aim scade il 31 dicembre 2012, salvo possibili e paventati anticipi di cessazione.
L'incontro richiesto dai due sindacati servirà a «discutere e comprendere la sitazione organizzativa e produttiva al fine di salvaguardare i livelli occupazionali e le professionalità ...».
Massimo D'Angelo, coordinatore della mobilità della Filt Cgil, protagonista sindacale del "salvataggio temporaneo" dei sette lavoratori del rimessaggio, ci ha espresso «forte preoccupazione perchè all'epoca sia il sindaco che l'amministratore unico avevano assunto impegni politici per disegnare un piano aziendale che non prevedesse sacrifici di posti di lavoro. Nelle mie preoccupazioni si inseriscono anche gli esuberi tra gli autisti Aim che potrebbero essere risolti o contenuti se si volesse procedere a una qualche integrazione, almeno operativa e tramite distacchi, con Ftv, che di autisti ha, invece, carenza. Il mio timore, però, è che alle dichiarazioni di volontà di accorpamento tra Aim Mobilità e Ftv facciano, poi, seguito passi o frenate che, invece, puntano a mantenere priovilegi e careghe attuali di pochi a scapito di molti, i lavoratori. Messi gli uni, quelli interni, contro gli altri, quelli esterni, in una lotta fra poveri».
Paolo Colla ci ha anticipato i passaggi fondamentali con cui risponde ai sindacati. La visuale aziendale, ovviamente diversa, della trattativa sviluppata in Confindustria, è quella di ridurre gli effetti dei tagli dei trasferimenti regionali per il Trasporto Pubblico Locale e dei "minori consumi" di trasporto per lo meno per quanto riguarda i lavoratori interni a tempo indeterminato, stanti le limitazioni, di legge oltre che economiche, per l'assunzione di personale aggiuntivo da trasferire dal tempo determinato a contratti di lavoro definitivi.
Ecco, comunque, di seguito, la nota completa dell' amministratore unico di Aim, che, anticipiamo le sicure lagnanze sindacali, verrà "richiamata" al suo ruolo di azienda pubblica e non privata: «Il compito di AIM è garantire alla città di Vicenza l'erogazione dei servizi secondo i principi del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea. Tale fine istituzionale deve essere perseguito con il massimo di efficienza, affinché sia possibile l'erogazione efficace del servizio senza aggravio dei ticket per gli utenti, fermo restando l'imperativo del mantenimento dell'equilibrio economico e finanziario del servizio, condizione necessaria alla continuità aziendale. La ristrutturazione aziendale imposta dal taglio delle contribuzioni regionali al TPL, dalla contrazione del fatturato collegata alla recessione economica, dall'aumento dei costi dei carburanti, dall'aumento degli oneri finanziari e dell'imposizione fiscale viene perseguita, su inequivoco mandato della proprietà , nel rispetto di due indirizzi politicamente vincolanti: la salvaguardia del nucleo centrale del servizio e la conferma della pianta organica. La conferma della pianta organica impone un aumento della produttività dei fattori di produzione. A tal fine è stato avviato in Confindustria un tavolo di confronto sul piano di ristrutturazione aziendale. E' di tutta evidenza che l'aumento della produttività dei fattori trova strumento coerente nella internalizzazione delle lavorazioni esterne, la cui efficacia è inversamente correlata alla contemporanea internalizzazione di occupazione esterna. Con riferimento ai contratti a tempo determinato in scadenza e all'ipotesi di conversione degli stessi a tempo indeterminato cui la lettera in oggetto fa riferimento, non si possono non considerare i limiti fissati dalla normativa vigente alle società in house; in particolare l'art. 3 bis, c. 5, del D.L. 138/11, che assoggetta dette società al blocco totale delle assunzioni, che può non valere, per i contratti a tempo determinato, nel limite del 50% della spesa sostenuta per le stesse finalità nell'anno 2009 (art. 9, c.28 del D.L. 78/10); per i contratti a tempo indeterminato nel limite del 20% della spesa corrispondente alle cessazioni dell'anno precedente (art. 76, c.7 del D.L. 112/08). Ciò non esclude affatto l'impegno da parte del Gruppo AIM di perseguire, ovviamente nel rispetto dei limiti di legge, la salvaguardia dell'occupazione diretta ed indotta. Ma essa deve essere ricercata nel rispetto della difesa dei Servizi Pubblici Locali e della continuità aziendale».
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