Sciopero di martedì: da Vicenza oltre duemila della Cgil alla manifestazione di Mestre
Sabato 3 Settembre 2011 alle 11:04 | 0 commenti
				
		
		Cgil Vicenza  -  Ma manovra condanna il Paese alla recessione: ci voglioni investimenti.
Sono già venti gli autobus granturismo prenotati da lavoratori e pensionati vicentini desiderosi di manifestare a Mestre contro le Manovre del Governo. E dalla segreteria della Cgil vicentina fanno sapere che molto probabilmente si arriverà a 30 pullman. A questi si aggiungeranno i lavoratori dei trasporti che andranno in treno e le tante auto private che raggiungeranno Mestre per la manifestazione che si concluderà in piazza Ferretto con l'intervento del segretario generale regionale Emilio Viafora e il segretario nazionale Enrico Panini (nella foto da sx Pappalardo, Toffanin, Ferraresso, Bergamin e Nicoletti).
"Siamo molto soddisfatti per l'adesione allo sciopero di martedì  prossimo che viene dai lavoratori e pensionati vicentini - afferma  Marina Bergamin, segretaria generale della Cgil vicentine (qui nostro video servizio di ieri) - Vuol dire  che vi è una forte sensibilità rispetto alle ragioni dello sciopero e  rispetto alle nostre proposte". 
Stamane in conferenza stampa la  segretaria generale della Cgil vicentina Marina Bergamin oltre a  spiegare le motivazioni per così dire "nazionali" contro la manovra ha  declinato il tutto a livello vicentino. 
In sintesi: la cassa  integrazione, tra ordinaria, speciale e in deroga, ha l'andamento  dell'anno passato. Quindi di fatto per quanto riguarda il livello  occupazionale la ripresa non c'è!
Questi i dati della cassa  integrazione nei primi sette mesi dell'anno 2011: CIG 1.827.707 ore  autorizzate (dati INPS); CIGS 4.561.459 ore; CIG in deroga 4.141.072. In  totale 10.530.238 ore ovvero circa la metà del dato del 2010 che per i  12 mesi ammonta a 26.091.065 ore.
I tagli sui bilanci regionali  preoccupano la CGIL soprattutto per quanto riguarda la Cassa  Integrazione in deroga che interessa tutto il settore artigiano e le  PMI: "Ricordo - ha affermato Bergamin - che la nostra provincia è la  prima provincia in Regione per CIG in deroga, seguita da Treviso".
"Gli  ammortizzatori stanno finendo e le aziende ora licenziano", è il grido  di allarme di Marina Bergamin. I settori in grande crisi sono  l'edilizia, il legno, anche il meccanico, per non parlare del grafico e  del cartaio. E nella moda oramai il tessile è tramontato  definitivamente, mentre tiene l'abbigliamento.
"Per far uscire il  paese dalla crisi il Governo avrebbe dovuto fare investimenti per lo  sviluppo - prosegue Bergamin - in ricerca, innovazione, scuola, cultura,  università, green economy ... come ha fatto la Germania!"
"Noi  vogliamo fermare il declino del nostro Paese" - sentenzia Bergamin -  "mentre la Manovra di palazzo Chigi condanna l'Italia alla recessione e  al declino civile! Invece noi diciamo che si può fare una manovra che  porta al riequilibrio dei conti pubblici, difenda la coesione sociale e  rilanci la crescita economica e l'occupazione".
Nel merito della  Manovra di Governo la CGIL propone alle forze sociali economiche e  politiche e ai cittadini un piano strutturale di lotta all'evasione  fiscale e contributiva; un'imposta straordinaria solo per il 2012 sui  grandi immobili (del valore di oltre 800 mila euro); una imposta  ordinaria invece sulle gradi ricchezze: "Non è giusto che i sacrifici  lidebbano fare sempre i lavoratori e i pensionati - dicono alla Cgil -  devono pagare anche coloro che hanno di più e che non pagano mai!
Gli  altri punti importanti da inserire per la Cgil sono il dimezzamento dei  parlamentari, la riorganizzazione davvero federale di tutte le  istituzioni; la qualificazione dei servizi pubblici e la valorizzazione  del patrimonio pubblico; va difesa anche l'iniziativa contrattuale del  sindacato e vanno assolutamente soppressi gli articoli che violano il  CCNL, lo statuto dei lavoratori e che convalidano retroattivamente gli  accordi separati della Fiat; inoltre vanno tutelati i disabili "perché  la cancellazione dei diritti sindacali e delle persone non produce né  stabilità né crescita".
Altro punto riguarda il ripristino delle  festività civili del 25 aprile, del primo maggio e della festa della  Repubblica "perché la coesione nazionale e l'identità del lavoro sono un  valore che non può essere disperso".
Insomma la Cgil vuole che  tutte le risorse che verranno raccolte con la manovra vadano poi  reinvestite per il riequilibrio , per la crescita e per l'occupazione  dei giovani.
In preparazione allo sciopero la Cgil vicentina ha  organizzato 41 gazebo con distribuzione di volantini nelle piazze del  Vicentino e davanti ai sette ospedali della provincia. Le assemblee sono  state a decine nonostante il periodo di fine ferie.
In conferenza  stampa Gino Ferraresso responsabile del dipartimento welfare della Cgil  berica, ha illustrato una serie di dati sui trasferimenti erariali  dallo Stato ai comuni della provincia berica: ebbene in gran parte in  media i municipi riceveranno un 25% di risorse economiche in meno: "Per  esempio il comune di Vicenza, il capoluogo, - ha affermato Ferraresso -  dovrà fare un'operazione di assestamento di bilancio in cui dovrà  trovare un milione di euro che lo Stato non gli darà più, oppure  tagliare le spese!"
Interessanti anche i dati che vengono dal  Patronato INCA sulle pratiche degli iscritti e degli utilizzatori del  servizio: a causa dell'informatizzazione di molte pratiche, fatta per  far risparmiare allo Stato i costi di carta e personale agli sportelli,  molte persone si mettono in coda all'INCA (Giacomo Toffanin e la signora  Pappalardo) per fare le pratiche come la domanda di invalidità o quella  di disoccupazione. Nell'incontro sono stati ripetuti anche una serie di  dati sulle pensioni vicentine: dai dai INPS i pensionati sono 175.975  che in media percepiscono all'anno una cifra lorda sui 15mila euro che  in pratica significa 900 euro al mese.
In Veneto il 21% dei  pensionati prende la pensione minima di 419 euro; il 35% 771 euro; il  24% poco più di 1158 euro. Questo dato significa che l'80% dei  pensionati veneti è in povertà o sulla soglia della povertà!
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