Sciopero della prima ora, precariato e riforma del lavoro i temi della mobilitazione
Mercoledi 18 Aprile 2012 alle 13:17 | 0 commenti
Collettivo Studenti Scuola Pubblica - Gli attuali dibattiti sulla riforma del lavoro hanno portato anche ad azioni a dir poco scorrette da parte di organi che ne sono presi direttamente in causa. Ne è un esempio una serie di corsi per studenti e i loro genitori organizzato nelle scuole secondarie di primo grado da Confindustria.
La scuola deve certamente intrattenere rapporti con il territorio in cui è inserita e specialmente con il mondo lavorativo in cui gli studenti - si spera - entreranno una volta concluso il ciclo di studi. Tuttavia questi incontri, in quanto gestiti dall'associazione degli Industriali che porta avanti delle istanze di una parte minoritaria e ben precisa della popolazione, si sono rivelati un'implicita propaganda di regole che il lavoratore dovrebbe seguire se vuole sopravvivere nel mondo del lavoro. Durante questi incontri-corsi di orientamento scolastico è stato consegnato direttamente agli alunni un decalogo di "regole d'oro verso il futuro". Una serie di vergognosi consigli (o ordini?) che Confindustria dà per riuscire bene nella carriera lavorativa. Interessanti sono in particolare due punti: - Non piangere su ciò che non funziona!; - Accetta ogni esperienza iniziale e intermedia!; - Sviluppa la cultura della mobilità !
Al di là delle ampie e differenti interpretazioni che è possibile dare a tali affermazioni, è evidente un collegamento con i conflitti di scala nazionale tra appunto Confindustria, governo e sindacati, nonché tra classe governativa/imprenditoriale e classe lavoratrice.
Uno dei punti di maggiore dibattito è proprio il tentativo degli imprenditori di facilitare quella che si insiste a chiamare mobilità o flessibilità in entrata/uscita, quando è invece precariato! Tutto ciò si ricollega alla convenienza che hanno i datori di lavoro nel licenziare nel modo più semplice e veloce possibile, e nell'utilizzare contratti di lavoro brevi e più o meno intensivi nei quali i lavoratori non possano pretendere la piena attuazione dei loro diritti, proprio perché in una situazione di precarietà . È palese l'opera di indottrinamento esplicitata nelle regole d'oro di Confindustria: l'accettazione e la condivisione della "mobilità " diventa un valore da inserire in una vera e propria cultura. E se poi qualcosa non va, devi stare zitto! Tali direttive risultano ancora più gravi dal momento che sono state propinate a dei ragazzi troppo giovani per poter avere la coscienza sociale necessaria per affrontare una discussione di tale portata. È certamente giusto affrontare sin da giovanissimi a tematiche politiche, sociali ed economiche, ma ciò va fatto in modo corretto. Confindustria invece va in tour per le scuole della città a propagandare il modello del precariato come il modello del futuro, modello al quale ci si dovrebbe abituare sin da giovani senza fiatare.
Se democraticamente sarebbe un diritto di Confindustria proporre questi "consigli", almeno i Dirigenti Scolastici abbiano l'accortezza di invitare a questi incontri i lavoratori che vivono sulla propria pelle ogni giorno lo sfruttamento della precarietà . Invece ancora una volta la minoranza, che detiene però la maggior parte del potere e dei beni, utilizza la propria posizione per imporre un modello che le garantisca il massimo profitto a scapito dei lavoratori.
Proprio il precariato e la riforma del lavoro saranno i temi della mobilitazione dei prossimi giorni.
L'appuntamento sarà lo sciopero della prima ora di venerdì 20 aprile: gli studenti si riuniranno in assemblea autogestita davanti ai cancelli di tutte le scuole, discuteranno sul tema del lavoro-precarietà e costruiranno dal basso e in modo condiviso altre azioni di lotta fino ad arrivare allo sciopero generale di maggio.
Siamo giovani, siamo studenti, ma tra qualche anno saremo lavoratori e pretendiamo di entrare in un mondo del lavoro in cui vengano subito aboliti tutti i contratti precari e sia esteso l'art.18 a tutti i lavoratori.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.