Basta giochetti alle spalle dei vicentini: Presidio No Dal Molin a Schneck e Dal Lago,
Venerdi 25 Marzo 2011 alle 19:21 | 0 commenti
Olol Jackson, Presidio No Dal Molin - Lo spostamento dell'incontro che doveva servire a formalizzare il passaggio dell'area est del Dal Molin, il famoso Parco della Pace, dal demanio militare alla città di Vicenza, ha ridato fiato a quei pochi soggetti che, per i loro interessi privati, vorrebbero cancellare ciò che migliaia di cittadini hanno rivendicato pubblicamente ed in ogni forma possibile.
Si conoscono bene le manovre sottobanco di Manuela Dal Lago, che vorrebbe cementificare ulteriormente il Dal Molin con la proposta bufala del polo della Protezione Civile, 150.000 mq di asfalto e cemento, giusto per far contenti i suoi amici costruttori. Alla Dal Lago adesso si aggiunge il Presidente della Provincia Attilio Schneck, anch'esso leghista, che con la sua consueta cafonaggine afferma che del parco non gliene frega nulla, definendo l'intero progetto una "scorreggia". Quello che lui vuole, le uniche cose a cui è interessato, sono l'asfalto della tangenziale, i soldi derivanti dalle concessioni autostradali (Schneck è il presidente dell'Autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova S.p.A..) e, dulcis in fundo, che il governo costringa il Trentino ad accettare il prolungamento a nord dell'autostrada Valdastico.
Ancora una volta questi personaggi cercano di impedire che i cittadini di Vicenza ottengano ciò che a loro e alla città spetta, un importante polmone verde, un luogo simbolo sottratto alla cementificazione e alla militarizzazione, e lo fanno esclusivamente per calcoli economici che nulla hanno a che fare con le giuste rivendicazioni dei vicentini.
A questi signori diciamo che si vergognino e che la smettano. Il territorio, le risorse, il Parco della Pace, non sono "cosa loro". Questi signori, che hanno governato con i loro partiti questa provincia, sono i primi responsabili della distruzione del territorio, causa primaria di eventi disastrosi come l'alluvione che ben ricordiamo. Non paghi, insistono per continuare nella loro opera distruttiva, incuranti di ciò che i vicentini e lo stesso consiglio comunale hanno già detto: il Parco della Pace è un diritto di questa città , e non potranno essere certo politicanti affamati di soldi a metterlo in discussione. Se ciò avvenisse, troveranno ancora una volta tante donne e tanti uomini pronti a mobilitarsi per fermare loro e i folli progetti che propugnano.
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