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Schio, Design: al Conte la mostra "Un coro a tre voci", studio DePas-D'Urbino-Lomazzi

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 12 Giugno 2011 alle 10:27 | 0 commenti

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Comune di Schio  -  Prosegue allo spazio espositivo ex Lanificio Conte di Schio la mostra "Un coro a tre voci", dedicata al lavoro dello studio milanese composto da Jonatah De Pas, Donato D'Urbino e Paolo Lomazzi nei campi del design industriale e dell'architettura. L'esposizione è organizzata dall'ISAI Istituto Superiore Architettura d'Interni che fa parte di FAV (Formazione Alto Vicentino), società di formazione di cui il Comune di Schio è socio di maggioranza.

La mostra, che sarà aperta fino domenica 10 luglio, è visitabile dal mercoledì alla domenica dalle 15.30 alle 19 e nelle mattinate di mercoledì, sabato e domenica dalle 9 alle 12.30. Ingresso: 5 euro.

Mostra Schio"Un coro a tre voci" è la prima mostra completa antologica del lavoro di questo studio, gruppo di punta del design italiano degli anni Settanta e Ottanta: molti loro progetti sono stati esposti nei principali musei di arte contemporanea di tutto il mondo. Oggetto simbolo di questo gruppo di designer é il divano "Joe", omaggio al campione di baseball Joe di Maggio, un guantone gigante che invita ad un gioioso relax. 

L'ordinamento e l'allestimento della mostra, che propone una cinquantina di oggetti, sono curati dallo studio D'Urbino e Lomazzi, che si è avvalso del contributo degli studenti ISAI.

 

Lo studio De Pas, D'Urbino, Lomazzi

Jonathan De Pas, Donato D'Urbino e Paolo Lomazzi, nati a Milano negli anni '30, aprono lo studio nel capoluogo lombardo nel 1966, impegnandosi nella progettazione di architetture, oggetti, allestimenti, arredamenti.

Negli anni '60 sviluppano un particolare interesse per la ideazione di mobili ed architetture temporanee, caratterizzati dall'uso di segni, materiali e tecnologie industriali avanzate; progettano una serie di strutture abitative pneumatiche per la XIV Triennale di Milano, la manifestazione Eurodomus e partecipano al concorso per il Padiglione Italiano all'Expo Mondiale di Osaka.

Mostra SchioNel 1967 realizzano con Zanotta la poltrona gonfiabile "Blow" e ottengono il Compasso d'Oro con l'appendiabiti "Sciangai" nel 1979. Nel 1972 partecipano alla mostra "Italy: The New Domestic Landscape" al Museum of Modern Art di New York.

I tre designer affiancano negli anni all'attività professionale quella didattica: insegnamento all'ISIA di Firenze (De Pas), workshop a S. Paolo del Brasile e Gerusalemme (D'Urbino), docenza presso il Corso IUAV di Industrial Design (Lomazzi).

Dopo la scomparsa di De Pas nel 1991, D'Urbino e Lomazzi hanno proseguito l'attività di progettazione nello studio di via XXII Marzo a Milano, continuando la collaborazione con le più importanti ditte del settore.

 

In allegato, tre foto della mostra (foto di Enrico A.M. Dalla Valle)


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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