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"Schio bigotta? Qui non c'è crisi, anzi!"

Di Andrea Genito Domenica 26 Dicembre 2010 alle 23:17 | 0 commenti

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Il gestore del sexy-shop Doppio Senso fa un bilancio, a due anni dall'apertura. Scommessa vinta (da VicenzaPiù e Ovest-Alto Vicentino n. 204).

Ci vuole coraggio, e forse un pizzico di sana incoscienza, per piazzare nel pieno centro storico della puritana Schio un negozio i cui scaffali hanno in bella vista vibratori, bambole gonfiabili, dvd, preservativi colorati e lingerie molto, molto hard. Cesare Pasin lo ha avuto e la sua scommessa è stata vinta alla grande, a giudicare dal giro di clienti accumulato.

"Di qui sono passate centinaia di persone, di tutte le età e status sociali - conferma il titolare del Doppio Senso, con le vetrine ad un passo dalla discussa Piazza del Bào - c'è una sorta di passaparola tra chi si è già rifornito, magari qualcuno torna assieme con l'amico a l'amica. In sostanza ho un ricambio di campionario quindicinale e zero magazzino, viste le richieste".

Cesare Pasin e il suo Doppio SensoUn esperto del delicato settore o un mago del marketing commerciale? Macché, Pasin per un vita è stato dipendente di una nota azienda di smaltimento rifiuti, ma ha sempre avuto l'abito imprenditoriale e così, poco più di un paio di anni fa, ha rilevato un negozio low-cost, di quelli che vendono gran parte degli articoli ad un euro. "All'inizio ho proseguito la stessa attività, poi ho capito che il piano di sopra, più discreto, potevo adattarlo diversamente e tra l'altro sapevo che certi articoli li vendevano...di straforo altri negozi non proprio specializzati. L'impresa più difficile è stata convincere mia moglie Barbara, che era scettica essendo Schio considerata una piazza molto particolare. Poi lei stessa, vedendo che i clienti non mancavano e che si trattava di un commercio tutt'altro che squallido o trasgressivo, è diventata fondamentale nella vendita. E' Barbara infatti che fa consulenza ed indirizza gli acquirenti indecisi, cogliendo anche esigenze inespresse".

Un settore di Doppio SensoUn valore aggiunto importante, sicuramente, ed in effetti girando per la zona superiore si ha l'idea, per quanto possibile, di un'esposizione soft e raffinata della merce. "Ci teniamo molto- prosegue Pasin- Qui, ripeto, arrivano anche persone di spessore e non vogliamo dare l'idea del solito sexy-shop da camionista, con tutto il rispetto. Vengono semplicemente per un regalo, uno scherzo o per un addio al celibato, ma molto più spesso per rivitalizzare la loro vita di coppia, e mi confermano che funziona. Via mail avvisiamo i clienti quando arrivano gli articoli richiesti, così non perdono tempo e vanno sul sicuro. Poi debbo dire che, forse grazie all'immagine che ci siamo costruiti, siamo diventati un punto di riferimento importante per gay e single, che anche loro hanno giustamente le loro esigenze e spesso invece altrove provano imbarazzo ad aprirsi. Sì, siamo un po' psicologi anche noi e non crediamo di fare nulla di male, anzi". Il nome "Doppio Senso" non è casuale: al piano di sotto, appunto, si continuano a vendere alberelli di Natale, candele, gadget, cancelleria o piccola oggettistica, poi se uno vuole, preavvisato da opportuno cartello, può dare un'occhiata di sopra. Il distributore automatico di dvd, munito di lettore magnetico, seleziona la clientela maggiorenne in base al codice fiscale dei badge. Gli articoli più richiesti? "Direi i vibratori, anche lì cerchiamo di personalizzare l'acquisto e ce ne sono di molto discreti come quello a forma di rossetto, che sta comodamente in borsetta. Però vanno a ruba anche i capi di lingerie sexy prodotti da una ditta specializzata tedesca: molto chic nel loro erotismo, non roba volgare. Sotto le feste vendo tanti abiti da "Babba" Natale (in effetti è entrata a ritirarne uno una giovane cliente, proprio durante la nostra intervista ndr)". "In quelle case credo si divertiranno molto" ammicca Pasin. Preannuncia che presto organizzerà una sfilata a tema e, ne siamo certi, ne beneficerà il giro d'affari. Il titolare del Doppio Senso però paventa pure una preoccupazione e lancia un appello all'amministrazione comunale scledense: "non certo per il sottoscritto, ma a nome di tutti noi commercianti di questa piazza. Considerano questa una zona solo di parcheggio auto e stanno spostando il baricentro della città altrove, togliendoci progressivamente iniziative e manifestazioni oramai tradizionali che costituiscono momenti di aggregazione importanti. Alcuni colleghi hanno già chiuso i battenti, il rischio di desertificare la zona insomma è forte". Per ora, comunque, qui la crisi pare lontana, forse anche grazie a prezzi decisamente abbordabili. La richiesta più strana? "Una signora voleva contattare Rocco Siffredi (nota porno star abruzzese) e ci ha chiesto il telefono. Per questo servizio non siamo ancora attrezzati, si vedrà".


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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