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Scarso credito? Le banche smettano di comprare Bot

Di Rassegna Stampa Venerdi 6 Febbraio 2015 alle 08:58 | 0 commenti

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La stretta del credito non si risolve con il Quantitive Easing. Le banche avranno più liquidità, è vero. Ma se le regole di Basilea continuano a tirar su paletti il margine per i prestiti alle imprese sono destinati a ridursi sempre di più. E a sentire i nostri banchieri nemmeno un'alluvione di denaro potrebbe far ripartire le erogazioni se la Bce non allenta il morso sugli istituti veneti (tra cui la Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, oltre al veronese Banco Popolare, ndr).

La versione sul credit crunch data da Jens Weidmann, presidente della Bundesbank, però ha un sapore decisamente diverso. La commissione di Basilea ha fatto benissimo a stringere sul capitale delle banche e ora «deve cambiare i trattamenti che regolano i titoli di Stato». Per il banchiere tedesco la sottrazione di liquidità nel sistema delle imprese è dovuto sostanzialmente ai maggiori vantaggi rappresentati dai Bot in termini di rischio rispetto a mutui o prestiti. «Con l'attuale regolamentazione i bond governativi emessi da Paesi sviluppati nella loro moneta sono valutati come asset privi di rischi», continua Weidmann. Di fatto la mancanza di rischio ha reso i Bot molto più appetibili dei tassi di crescita di qualunque piccola media impresa veneta. «Questo squilibrio ha fatto investire le banche in titoli di stato del loro Paese piuttosto che fornire credito al settore privato», puntualizza il numero uno della banca centrale tedesca. D'altra parte, dopo il botta e risposta di questi giorni tra il governo greco e la troika europea sulla gestione del debito pubblico ci sarà più di qualcuno disposto a condividere l'analisi del numero uno della Bundesbank. «L'esperienza greca ci insegna che l'assunto che i bond statali siano senza rischi è falso», conclude Weidmann che però è venuto a Venezia (su invito del direttore di Unioncamere Gianangelo Bellati) più per ascoltare lo stato di fatto di «un partner commerciale come il Veneto» che per tracciare un giudizio sull'economia regionale. Il sistema finanziario del Veneto infatti non può essere scorporato da quello dell'Italia nonostante le performance regionali siano ben diverse dal resto del Paese. Si pensi solo che il Veneto «non ha mai contribuito a generare debito pubblico nazionale» (Bellati) e che se l'Italia fosse stata un Paese federale «il Veneto sarebbe uscito dalla crisi con quattro anni d'anticipo» (Roberto Ciambetti lo ha sostenuto con dovizia di particolari facendo una comparazione tra i Länder tedeschi e le Regioni italiane). «Ora non invertiamo la rotta del decentramento con le riforme del governo», conclude il presidente del consiglio regionale Valdo Ruffato.
di Alessio Antonini, da Il Corriere del Veneto


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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