Scandalo concorsi universitari, CUB Veneto: "i rettori si costituiscano parte civile"
Mercoledi 27 Settembre 2017 alle 22:26 | 1 commenti
Pubblichiamo la nota ufficiale inviata da CUB Veneto relativa allo scandalo che ha interessato in questi giorni i concorsi per l'accesso alla carriera accademica: "Lo scandalo dei concorsi truccati scaturito dall'inchiesta della procura di Firenze è purtroppo solo una goccia nel mare della malversazione che inquina l'università italiana. L'accesso alla carriera accademica è controllato dal potere di dominio baronale secondo logiche di scambio consolidate e trasversali, attraverso la leva dell'autonomia universitaria, la cui trasformazione da garanzia costituzionale a forma applicativa di gestione degli atenei è stata una vera e propria sciagura."
"Con i soldi pubblici si fanno gli interessi privati, dei baroni, delle loro associazioni scientifiche, delle cricche e delle consorterie, consegnando al paese un'università mediocre che è in fondo ai ranking
internazionali."
"In sostanza, l'università italiana è pubblica - continua la nota - solo nel suo meccanismo di finanziamento, ma è di fatto una questione privata, in larga parte para-mafiosa, sostenuta dalle tasche dei contribuenti. All'interno di questo meccanismo di privatizzazione virtuale si inseriscono le fondazioni universitarie, la privatizzazione vera, che consente ai rettori di fare quello che vogliono senza vincoli di controllo pubblico, ma sempre con i soldi pubblici, cioè con le risorse trasferite dai bilanci degli atenei, finanziati dalle tasse degli studenti."
"I rettori hanno sempre protetto il sistema baronale, poiché ne fanno parte - chiosa il CUB -, essendo eletti dai baroni stessi, tuttavia quando succedono fatti come quello di Firenze si dichiarano sostenitori della legalità e giurano che si tratta di casi isolati. Se realmente vogliono stroncare il sistema della corruzione nell'università , che conoscono perfettamente, facciano atti concreti, non sprechino inutili parole. Invitiamo i rettori dell'Università di Padova e di Venezia a costituirsi parte civile nei procedimenti a carico dei professori coinvolti nell'inchiesta poiché il danno d'immagine per i rispettivi atenei è enorme."
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