Scandalo BPVi, il procuratore capo Cappelleri a VicenzaPiu.tv: "ipotizzabili anche i reati di estorsione e false scritture contabili, entro un anno richieste al giudice, già 1.500 parti lese, possibili indagini su Fondazione Roi e ..."
Martedi 10 Maggio 2016 alle 13:54 | 0 commenti
"Il procuratore capo Antonino Cappelleri risponde al direttore di VicenzaPiu.Tv: le indagini su Zonin & c. sul flop della BPVI": così ieri abbiamo annunciato l'intervista esclusiva concessaci da chi guida la Procura di Vicenza, che sta da tempo cercando di far chiarezza sul più grande "scandalo finanziario" del nostro territorio. A rimanerne colpiti, a parte pochi "fortunati" che, utilizzando corsie preferenziali, hanno monetizzato le loro azioni per giunta al loro valore massimo di 62,50 euro, sono stati complessivamente circa 118.000 soci, di cui quasi la metà a Vicenza e nel Veneto, per un valore toatle di circa 6.5 miliardi di euro.
Il dr. Cappelleri, sentito nel suo ruolo di capo dei Pm ma anche come uomo di questa società , ha risposto alle nostre domande ma i superando l'immaginabile riservatezza professionale ma, sempre, facendo capire quello che diceva e dando elementi concreti per interpretare "da vicino" le sue convinzioni in via di formazione, laddove non poteva essere troppo esplicito.
Se ad aggiungere alcune certezze (ipotesi di reato allargate all'estorsione, "ben più grave dell'associazione per delinquere" ha sottolineato, e alle false scritture contabili, già 1.500 parti lese, un anno per trasmettere le richieste al giudice...) ci ha pensato con chiarezza il procuratore capo stesso, molte altre sono le sue "indicazioni" sulla possibilità di estendere le indagini ad altri soggetti danneggiati come la Fondazione Roi, dal cui presidente, ancora in carica, il ben noto Gianni Zonin, abbiamo subito di recente anche "minacce" legali intimidatorie, e sull'eventualità di valutare eventuali responsabilità di funzionari della Banca Popolare di Vicenza, che, pur subendo da "subordinati" quelle che Cappelleri ha definito "decisioni chiaramente prese in sede centrale", avessero "certificato" con dolo la capacità di investire a rischio soggetti senza i relativi profili.
Ma tante altre cose ha detto Cappelleri, anche sulla possibile "deviazione mediatica" di attenzione dal caso della Banca ad altri problemi come i Pfas con un'affermazione sempre sottostante che sintetizziamo così invitandovi però a vedere e ascoltare, bene e tra le righe, tutta l'intervista: "non abbiamo risorse sufficienti in Procura (1.750 procedimenti per ogni sostituto, ndr) ma stiamo lavorando di gran lena e con decisione ma senza quella fretta che potrebbe portare ad errori tali da inficiare le prove, che vogliamo siano certe e difficilemte confutabili. Questo è anche il motivo per cui abbiamo ritenuto ad oggi di non assumere provvedimenti di blocco dei beni e di eventuali passaporti, perchè queste decisioni potrebbero ad oggi essere confutate...".Â
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