Scandali e giustizia: Berlusconi, resa dei conti
Giovedi 27 Gennaio 2011 alle 23:07 | 0 commenti
Rassegna.it - Dopo le nuove carte sul caso Ruby si infiamma ulteriormente la polemica. Secondo l'opposizione il Paese è screditato nel mondo. Ma il centrodestra fa quadrato intorno al premier. Durissimo Bocchino (Fli): "Vicenda inquietante di sesso e cocaina a chili"
Le agenzie sono un fiume in piena. Arrivano in continuazione e parlano ancora dei festini di Arcore. Si fa rovente, il clima politico e giudiziario attorno alle ultime novità che emergono dall'inchiesta milanese, che vede indagato il premier Silvio Berlusconi per concussione e prostituzione minorile.
E' di poco fa la notizia di una mail di minacce arrivata sulla posta elettronica dell'Anm presso la Corte di Cassazione e indirizzata al presidente Luca Palamara nella quale, tra l'altro, si dice "sta per arrivare la vostra ora". Le frasi di minaccia, a quanto si è appreso, si riferiscono alla posizione di Palamara e dell'Anm che ha detto che non subirà intimidazioni per quanto riguarda la difesa della magistratura tutta e in particolare dei magistrati della Procura di Milano e di Ilda Boccassini attaccata oggi da il quotidiano milanese il Giornale.
"Il metodo 'Mesiano' - aveva detto Luca Palamara in conferenza stampa - non ci intimidisce e non ci intimidirà : come Anm esprimiamo solidarietà ai colleghi di Milano e alla Boccassini che ha ricevuto un attacco di inaudita gravità da 'Il Giornale' per la sola 'colpa' di applicare la legge come prevede la Costituzione".
"Il problema non è quello della privacy del presidente del Consiglio, ma dell'esercizio della legalità per l'uomo più potente d'Italia, che reclama per sé lo statuto di impunità ". Lo ha affermato Nichi Vendola, governatore della Regione Puglia oggi a Bruxelles, aggiungendo che "il degrado dei costumi pubblici rende il nostro paese oggetto di scherno in tutto il mondo: l'Italia sta perdendo la faccia".
Parole simili a quelle pronunciate dal palco della manifestazione della Fiom a Bologna da Susanna Camusso, segretario generale della Cgil: "Quanto pesa - ha chiesto Camusso - l'immagine che offre il presidente del Consiglio, di cui noi ci vergogniamo? Quanti investimenti ci fa perdere ogni giorno, con tutto il mondo che ci raffigura come 'quelli dei festini'?".
Di situazione ormai insostenibile e aggravata dalle ultime carte arrivate dalla procura parla il segretario del Pd, Pierluigi Bersani: "Una situazione che ammutolisce la voce dell'Italia nel mondo e che lascia completamente senza presidio i problemi che si accumulano nella vita degli italiani". Bersani ha anche lanciato un appello a "chi, anche nel centro destra, ha a cuore gli interessi fondamentali della nostra casa comune", l'appello ad "indurre Berlusconi a fare un passo indietro e a liberare il Paese da un disagio non più sopportabile".
Un appello destinato a cadere nel vuoto, dato che nel Pdl e nel centrodestra si discute di altre dimissioni, quelle del presidente della Camera, Gianfranco Fini, chieste a gran voce a seguito degli sviluppi del caso Montecarlo. Sviluppi che hanno addirittura portato il ministro degli Esteri Franco Frattini a riferire al Senato sul caso, una presenza, quella del ministro, che non si concretizzava in aula da anni.
Da una parte dunque Pdl e Lega picchiano duro sul presidente della Camera, dall'altra a rispondere è Fare Futuro che attraverso il suo web magazine pubblica un elenco di 20 ragioni per cui Berlusconi si sarebbe già dovuto dimettere. Tra queste il famoso "kapo" rivolto ad un eurodeputato tedesco, l'uscita su Eluana che "poteva ancora avere figli", l'editto bulgaro contro Biagi, Santoro e Luttazzi, il mafioso Mangano elevato al rango di eroe, eccetera, eccetera.
Ma l'affondo più duro nei confronti del premier, come è accaduto spesso ultimamente, arriva dall'ex alleato Italo Bocchino, di Fli che descrive il Rubygate come una vicenda "inquietante di sesso, di soldi e di appartamenti in cui i commenti delle interessate, a cominciare dalla Minetti, lasciano sgomenti. Parliamo anche di chili di cocaina - sottolinea Bocchino - non di grammi, ma di chili, quantità da narcotrafficanti trovate in appartamenti riconducibili al premier".
Intanto però la Giunta per le autorizzazioni della Camera ha votato oggi pomeriggio, su iniziativa del Pdl, la proposta di restituire gli atti alla procura di Milano sul caso Ruby motivando la decisione con il fatto che la competenza dell'indagine spetterebbe al Tribunale dei ministri. Un "golpe", secondo Antonio Di PIetro dell'Idv, perché "solo in un Paese antidemocratico il Parlamento si sostituisce alla magistratura per decidere la competenza territoriale o funzionale".
Ma oltre alle reazioni della politica oggi si registrano anche quelle della società civile. Circa 150 persone, per la maggioranza ragazze, vestite di nero, con occhiali scuri, rossetto e tacchi alti hanno dato vita al flash mob contro Silvio Berlusconi nell'atrio della stazione di Genova Brignole. Dopo una performance musicale, i manifestanti si sono tolti il rossetto e hanno alzato cartelli con su scritto: "l'Italia non è una mignottocrazia. Berlusconi dimettiti". Il flash mob è durato 15 minuti.
Un sit-in silenzioso di donne, 'per protestare contro il premier Berlusconi che disonora le istituzioni e calpesta la dignità femminile', si terrà invece davanti al Commissariato del governo di Trento sabato 29 gennaio, alle ore 16. L'iniziativa, promossa da un gruppo di donne attraverso un tam-tam via internet e coordinata dall'ex Difensore civico del Trentino Donata Borgonovo Re, ha visto finora l'adesione di una ventina fra associazioni, sindacati e partiti (fra cui Acli, Pd Upt, Idv, Patt, Cgil, Cisl e Uil). I promotori hanno aperto un blog all'indirizzo www.donneintrentino.wordpress.com
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