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Sanità – Il Gruppo consiliare PD: “Le nuove linee guida per gli atti aziendali delle Ulss: Zaia smantella i servizi nel territorio, ecco invece le nostre controproposte”

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 24 Luglio 2017 alle 22:13 | 0 commenti

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Il Gruppo consiliare del Partito Democratico ha tenuto in data odierna a Padova, presso la sede del PD regionale, una conferenza stampa per presentare "le nostre controproposte in ordine alle Linee guida per la predisposizione, da parte delle Aziende ed Enti del Servizio Sanitario Regionale, del nuovo atto aziendale, per l'approvazione della dotazione di strutture nell'area non ospedaliera, per l'organizzazione del Distretto, del Dipartimento di Prevenzione e del Dipartimento di Salute Mentale, all'esame domani in Commissione Sanità del Consiglio regionale del Veneto".

"L'approvazione delle Linee guida degli atti aziendali delle Aziende ULSS - esordisce il capogruppo PD in Consiglio regionale Stefano Fracasso - prevista domani in Quinta Commissione consiliare permanente, avviene con un pesante ritardo, di almeno cinque mesi. Il tempo perduto non va tuttavia recuperato con scelte approssimative e sbagliate, assunte senza un confronto aperto e ponderato. Il Partito Democratico vuole mettere sul tavolo una serie di proposte destinate a ricalibrare l'impostazione che la Giunta Zaia ha dato alle Linee guida". "La questione centrale è la necessità di rafforzare i distretti - sottolinea Fracasso - che sono 26 (2 Dolomiti, 4 Trevigiana, 1 Veneto orientale, 4 Serenissima, 2 Polesana, 5 Euganea, 4 Scaligera, 2 Berica, 2 Pedemontana) e riguardo i quali, già in sede di approvazione della riforma sanitaria (Legge regionale n. 19/2016) il PD propose un'azione di potenziamento dei servizi sanitari e socio sanitari nel territorio, e della rete tra ospedale e territorio. Tutto questo, a fronte di una riforma che, con l'avvento dell'Azienda Zero, ha sottratto servizi amministrativi nel territorio e nelle strutture ospedaliere". "Ci siamo battuti durante l'approvazione della Legge di riforma per un distretto forte - puntualizza l'esponente dei Democratici - vero luogo di governo dei servizi per i più deboli: disabili, non autosufficienti, minori, famiglie in difficoltà. Ma la proposta della Giunta regionale non va in questa direzione. Domani chiederemo quindi un impegno preciso sul potenziamento dei servizi territoriali". "A nostro avviso - spiega il capogruppo - in ogni distretto, gli ambiti da potenziare in termini di servizi, affidando ognuno di essi a una figura apicale responsabile, sono: cure primarie: aumento delle medicine di gruppo, copertura vaccinazioni e screening oncologici, assistenza domiciliare integrata, coordinamento dell'assistenza nelle strutture intermedie; infanzia, adolescenza e famiglia: area materno infantile, tutela dei minori, presa in carico nell'età evolutiva delle diverse disabilità, rapporto con le famiglie, attività del consultorio, mediazione familiare; disabilità e non autosufficienza: coordinamento dei servizi residenziali e diurni, progetto di vita individuale della persona disabile, integrazione lavorativa, inserimento scolastico, inserimenti in casa di riposo o centri diurni, assistenza domiciliare, cronicità e demenze, coordinamento dell'inserimento nelle strutture intermedie". "Vogliamo scongiurare la creazione di distretti di serie A e distretti di serie B - puntualizza il consigliere regionale - e la proposta di Zaia purtroppo va in questa direzione e introduce differenze tra distretto e distretto, che vanno a creare disparità di trattamento tra i cittadini veneti. Il diritto di tutti a eguali servizi socio-sanitari non può essere messo in discussione in alcun modo. Vogliamo evitare il rischio che con Ulss più grandi non si realizzi più l'integrazione socio- sanitaria, che invece è stata da sempre un'eccellenza per il nostro Veneto, unico modello per tutelare adeguatamente i nostri cittadini che vivono condizioni di fragilità". "Chiediamo quindi che in ogni distretto ci sia una Unità Operativa Complessa per le cure primarie, per l'infanzia- adolescenza- famiglia e disabilità/non autosufficienza - conclude Stefano Fracasso - in modo che i sindaci possano interloquire alla pari su tutto il territorio regionale, anche perché i comuni compartecipano con risorse proprie per garantire questi servizi indispensabili sul territorio". Per Claudio Sinigaglia "con la Legge regionale n. 19/2016, di riforma sanitaria, sono state compiute due scelte precise: da una parte, ricercare la semplificazione, con la riduzione del numero delle Ulss, e la razionalizzazione amministrativa, con l'istituzione dell'Azienda Zero, per il contenimento della spesa; dall'altra, a fronte dell'allargamento delle Ulss, garantire la salvaguardia del modello veneto di integrazione socio - sanitaria, con un distretto territoriale forte, che possa assicurare adeguati servizi di prossimità al cittadino, soprattutto a tutela delle fascie più deboli della popolazione: disabilità, non autosufficienza, minori, presa in carico della cronicità delle malattie,...". "Tuttavia - continua Sinigaglia - abbiamo purtroppo constatato, con nostra forte sorpresa e rammarico, che in realtà le nuove Linee guida regionali impoveriscono il territorio, privandolo dei necessari punti di riferimento e facendo così saltare il modello di integrazione socio - sanitaria. Infatti, non in tutti i 26 distretti verrà garantita la figura apicale per le cure primarie; si pensi a tutte le attività in carico ai medici di base, allo sviluppo della Medicina Integrata di Gruppo, alle vaccinazioni, allo screening oncologico, ai servizi per l'infanzia, l'adolescenza, la famiglia (tutela dei minori), ai Consultori familiari, alla disabilità e non autosufficienza (cronicità). Noi, invece, vogliamo che tutti i distretti territoriali siano di eccellenza, senza distinzioni che penalizzerebbero alcuni cittadini veneti a vantaggio di altri, dotandoli tutti di figure apicali di riferimento, responsabili dei servizi che devono essere garantiti alla popolazione, ripeto, soprattutto per garantire le fascie più deboli". Alessandra Moretti sottolinea "l'evidente differenza che c'è tra operare una giusta e opportuna razionalizzazione nell'organizzazione delle Ulss da una parte, anche per ottenere risparmi economici che possano essere reinvestiti nell'erogazione di servizi di eccellenza, e invece, dall'altra, lo smantellamento sistematico del sistema di integrazione socio - sanitaria, un orgoglio per la nostra Regione, che purtroppo la Giunta Zaia sta ora perseguendo. E' necessario lavorare di squadra, garantire Unità Operative Complesse in ciascun distretto, che possano assicurare la multidisciplinarietà tra le diverse competenze socio- sanitarie". "La famiglia va difesa con i fatti e non solo a parole - conclude Alessandra Moretti - Zaia invece va nella direzione opposta, indebolendo i servizi territoriali e danneggiando così le persone in condizione di fragilità". Bruno Pigozzo mette in evidenza come "per mancanza di risorse certe, il Piano Socio Sanitario regionale non sia ancora riuscito a spostare l'asse dall'ospedale al territorio, come invece sarebbe auspicabile. I risparmi della riorganizzazione operata con la Legge 19/2016 avrebbero dovuto essere reinvestiti per erogare più servizi di qualità ai cittadini, ma questo è rimasto solo a livello di belle intenzioni. Si rischia di smantellare il Sociale, fagocitato dall'aspetto sanitario, altro che modello veneto di integrazione". Per Orietta Salemi "i servizi territoriali sono importantissimi in quanto garantiscono la continuità assistenziale tra ospedale e territorio e vanno quindi potenziati, non minati. Ospedale e territorio devono collaborare e interagire tra loro, ma ora non possono farlo in quanto mancano quelle indispensabili figure apicali di riferimento e coordinamento". Francesca Zottis osserva come "con il taglio di risorse voluto da Zaia, non possono più essere garantiti gli essenziali servizi di accompagnamento e di supporto alle persone fragili, affidati ora solo al lavoro encomiabile ma purtroppo non sufficiente dei volontari". "Vogliamo garantire ai cittadini veneti servizi sociosanitari di eccellenza - affermano Graziano Azzalin e Cristina Guarda - attraverso il potenziamento dei distretti territoriali e la salvaguardia del modello di integrazione. Ci opporremo quindi a queste Linee guida regionali, delineate dalla Giunta Zaia, che non ci convincono affatto. Non dobbiamo infatti vanificare il senso e la portata della Legge n. 19/2016, che tanto ci siamo battuti in aula consiliare per fare approvare nella attuale forma".


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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