Sanità, Coletto risponde a consigliere PD: "Accuse infondate"
Martedi 8 Gennaio 2013 alle 16:50 | 0 commenti
Regione Veneto - “Nella sua polemica dal profondo sapore elettoralistico il Consigliere Sinigaglia non si accorge di sostenere tesi assolutamente infondate, arrivando all’incredibile: accusa la Giunta di non aver voluto mettere le mani nelle tasche dei veneti, in aggiunta a quanto già abbondantemente fatto dal governo di Romaâ€.
Lo dice l’assessore regionale alla sanità , rispondendo alla polemica del Consigliere regionale del Pd che, tra l’altro, accusa la Giunta di di non aver saputo avviare i piani di razionalizzazione previsti dal nuovo Piano Sociosanitario e di non essersi cautelata sul fronte finanziario introducendo l’addizionale Irpef per i redditi più alti per far fronte ai tagli dei finanziamenti nazionali in sanità .
In materia di razionalizzazione, l’assessore ricorda al Consigliere che “la Giunta Zaia l’ha avviata più di due anni fa, con il libro bianco che fu il primo atto in sanità , portandola avanti giorno dopo giorno ed ottenendo due bilanci annuali in attivo senza togliere nemmeno un servizio ai cittadiniâ€.
“Quanto al Piano – prosegue l’assessore – lui che è un vero esperto dovrebbe sapere che nessuna pianificazione a medio termine, ed il Piano è quinquennale, porta effetti immediati, ma li produce cammin facendo, fino a realizzarli compiutamente nel tempo. E’ pertanto quanto meno poco lucido imputare le difficoltà attuali, causate esclusivamente dai tagli nazionali e non certo da scelte della Regione Veneto, a presunti ritardi nell’applicazione del Piano. Certo – aggiunge l’assessore – si poteva partire prima se non fosse intervenuta l’impugnazione da parte del Governo, ma Sinigaglia dovrebbe ben sapere perché è successoâ€.
“I tagli di cui si parla – conclude l’esponente di Palazzo Balbi - non sono peraltro immediati, ma valuteremo se e come intervenire alla chiusura del bilancio d’esercizio, cioè in aprile. Stia sicuro Sinigaglia che in ogni caso il nostro obiettivo non cambia e rimane quello prioritario di salvaguardare le fasce più deboli della popolazioneâ€.
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