Sanità, ancora tagli? Zaia e Coletto insorgono
Giovedi 11 Settembre 2014 alle 14:32 | 0 commenti
Regione Veneto - “Provino a tagliare un solo euro alla sanità veneta e mi troveranno personalmente steso di traverso sulla strada che vogliono percorrere di distruzione della sanità in Italia, in particolare dove, come in Veneto, ogni euro risparmiabile è già stato risparmiato senza aspettare i superesperti di turno. Qui da noi ridurre ancora la spesa equivarrebbe inevitabilmente a tagliare l’assistenza agli utenti. Ci pensino bene, prima che possa mettersi in moto una vera rivoltaâ€.
E’ molto dura, “senza alcun margine di trattativaâ€, la posizione del Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia rispetto all’ipotesi di nuovi tagli alla sanità nazionale per 3 miliardi di euro che si sta materializzando in queste ore.
Rivolgendosi la Presidente del Consiglio Matteo Renzi, Zaia annuncia l’invio di una tabella “talmente chiara che, se solo avrà la bontà di studiarla, gli farà capire i molti perché del nostro totale, secco, immodificabile no. E ci sia permesso di dubitare seriamente sull’ennesima promessa che i tagli non saranno lineari. Sinora infatti – incalza Zaia – la mannaia è caduta sulla sanità in maniera assolutamente non selettiva, colpendo prima di tutto chi ha già razionalizzatoâ€.
“Il giochino perfido è finito – aggiunge Zaia – perché attuare un taglio in certi territori è facile come bere un bicchier d’acqua; farlo qui da noi avrebbe conseguenze facilmente immaginabili: il taglio dei servizi alla gente, perché qui il grasso che cola e gli sprechi li abbiamo eliminati da tempo. Il Governo vuole ridurre la sanità italiana come tante altre nel mondo dove prima di misurarti la pressione ti chiedono la carta di credito e fanno il benefondi? Ci sta riuscendo perfettamente, ma presentando un conto altissimo ai cittadini: la perdita del diritto costituzionale alla saluteâ€.
Zaia indica poi alcune voci di spesa che confrontano la situazione nel Veneto con quella in altre aree del Paese, dove i costi per alcune prestazioni raggiungono il + 650% , + 530%, +200%, fino a un minimo di +40% per la ristorazione. E la voragine riguarda sia materiali banali come le garze, sia di alta tecnologia, come gli stent coronarici.
Per fare solo qualche esempio: in Veneto bende e rulli di garza idrofila costano 0,04 euro a confezione contro 0,19 euro (+650%) altrove; uno stelo femorale per un impianto primario in ortopedia costa in Veneto 187,46 euro e in giro per l’Italia si arriva a spendere il 630% in più; uno stent coronarico che il Veneto paga 196,56 euro, altrove costa il 200% in più. Aumenti del 100% rispetto ai costi veneti si registrano anche sui servizi di pulizia, per un’agocannula, per una fiala di epoetina; per il vaccino contro il papilloma virus.
“Renzi e il Governo di Roma – conclude Zaia – tengano ben presente questi dati e troveranno in men che non si dica dove recuperare ben più di tre miliardi da risparmiare. A meno che non preferiscano che qui chiudiamo reparti e compriamo siringhe, cerotti, stent e filo in qualche spaccio tarocco cineseâ€.
“Le Regioni avevano collaborato unitariamente e costruttivamente con il Governo per definire il nuovo Patto Nazionale per la Salute, prendendo impegni importanti e ottenendo garanzie importanti sulle disponibilità finanziarie concordate. Ora si prospetta un nuovo taglio di 3 miliardi, che renderebbe carta straccia quel pur recentissimo Pattoâ€.
C’è “profonda preoccupazione per il futuro della sanità universalistica in Italia†nel commento dell’Assessore alla Sanità del Veneto Luca Coletto (che è anche coordinatore degli Assessori delle Regioni italiane) alle ipotesi di un nuovo taglio di 3 miliardi ai fondi della sanità che si stanno materializzando in queste ore.
“In una fase di crisi generale nella quale la sanità è un baluardo di tranquillità per la gente e anche un volano di posti di lavoro, saremmo di fronte – aggiunge Coletto – ad una vera e propria emergenza, che metterebbe in croce sia le Regioni che hanno già  risparmiato fino all’osso come il Veneto dove non rimarrebbe altro da fare che tagliare i servizi, sia quelle che hanno cominciato un cammino attraverso i Piani di Rientro dal deficit. Se si vuole cancellare il principio costituzionale della sanità universalistica si proceda pure, ma chi avallerà altri tagli si assumerà una responsabilità pesantissima verso ognuno dei cittadini assistitiâ€.
“Personalmente ritengo che nemmeno un euro può essere più sottratto ad un bene primario per la gente come l’assistenza sanitaria – prosegue Coletto – pena una sostanziale disdetta di fatto degli accordi presi con il Patto della Salute che andrebbe completamente rivisto, con un problema in più: che di fronte a blitz governativi come questo sarebbe ben difficile tornare a ragionare in reciproca fiducia. Noi l’abbiamo data con coscienza e spirito costruttivo, ma se sarà tradita così spudoratamente, la musica cambierà â€.
Coletto annuncia la volontà di convocare “il più presto possibile†una riunione del Coordinamento degli assessore alla Sanità delle Regioni italiane, “per cercare di fare argine comune ad una situazione che, così come ipotizzata, sarebbe letteralmente insostenibileâ€.
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