Sandrigo commissariata: dopo l'incontro, schiarita o nebbia persistente?
Sabato 17 Dicembre 2011 alle 20:08 | 1 commenti
Venerdì 16 dicembre 2011 alle ore 20,30, nella palestra delle scuole medie, si è tenuto l'incontro pubblico organizzato dai nove consiglieri dimissionari per spiegare la loro scelta. La palestra era gremita di cittadini, curiosi di conoscere in modo approfondito le motivazioni che sarebbero state esposte. Nella prima parte della serata gli ex consiglieri hanno spiegato le loro ragioni, lasciando poi spazio alle domande dei cittadinii
Gli ex assessori Francesca Faresin e Francesco Rossato hanno presentato l'aspetto tecnico del piano che li ha portati alle dimissioni, spiegando quali fossero i punti di disaccordo, chiarendo il senso del PAT (Piano di Assetto del Territorio) e del PI (Piano degli Interventi) che, insieme, hanno sostituito il vecchio PRG (Piano Regolatore Generale).
Questi piani definiscono e dividono i settori del Paese (agricolo, industriale, artigianale, centro storico ecc.), ne disegnano l'assetto futuro stabilendo le possibili modifiche, le opportunità di effettuare interventi di costruzione o ristrutturazione e i costi che i cittadini devono sostenere.
Tutto è iniziato nel Consiglio Comunale di luglio, quando è stato adottato il Piano degli Interventi dando la possibilità di fare osservazioni entro 60 giorni. Il piano, hanno spiegato gli ex assessori, è molto complesso e per la sua redazione richiede l'apporto di diverse figure professionali, di esperti e la partecipazione attiva dell'ufficio tecnico comunale.
Dopo i 60 giorni sono arrivate una cinquantina di osservazioni proprio da parte dell'ufficio tecnico ("Si sono accorti di aver fatto degli errori e hanno proposto di correggerli? E come mai non si sono accorti subito delle incongruenze, visto che hanno partecipato attivamente all'elaborazione del piano stesso?" si sono chiesti gli ex consiglieri). Le osservazioni riguardano il centro storico, originariamente non interessato a modifiche; emergono due fatti: il primo la possibilità di monetizzare i parcheggi; il secondo la premialità .
Per quanto riguarda i parcheggi, quasi tutti gratuiti, è importante sottolineare che il centro storico ne ha in abbondanza (anche se non sono considerati sufficienti, vista la quantità di auto in circolazione). L'ultimo intervento è quello che ha trasformato l'area retrostante il municipio in un parcheggio con garages sotterraneo per un totale di 120 posti auto.
L'ex assessore Faresin ha spiegato che per premialità si intende la possibilità che si dà al cittadino di ampliare i propri spazi abitativi, purché risponda a precisi requisiti precedentemente stabiliti. A questo punto la sua relazione si è fatta molto tecnica, andando a toccare precisi articoli dei regolamenti e delle leggi urbanistiche e diventando così di difficile comprensione per i non addetti ai lavori.
Semplificando al massimo, possiamo riassumere dicendo che, in cambio di un certo ampliamento, il cittadino dovrebbe cedere una percentuale della proprietà per trasformarla in parcheggio o verde pubblico, oppure, in altre situazioni, ricostruire completamente il tetto o parte dell'immobile spendendo cifre altissime. A questo punto l'ex assessore si è rivolta ai cittadini chiedendo: "Voi cosa avreste fatto? Avreste votato un piano del genere?".
Ecco quindi la richiesta di ridiscutere in commissione gli aspetti contraddittori e/o poco chiari, in modo da giungere a un'approvazione condivisa del Piano.
Gli ex assessori e consiglieri sostengono che, l'aver approvato a maggioranza il ritiro del piano, e non la sua bocciatura, avallava la richiesta di tornare a discutere in commissione.
Successivamente è intervenuto Roberto Ciambetti, ex consigliere, ma anche assessore al bilancio della Regione Veneto. Egli ha affermato che: "Il piano riguarda tutta la comunità e per questo è importante che se ne discuta nelle commissioni. L'urbanistica è una materia molto delicata e va discussa a porte chiuse". Ha proseguito dichiarando che, dove c'è la volontà di fare qualcosa per il paese, si riesce a farlo; ognuno fa un passo indietro e l'accordo lo si trova sempre. Come dichiarato già da altri ex consiglieri, ha poi ribadito che ci sarebbe stata la possibilità di far ripartire l'economia del Paese con nuove possibilità lavorative.
Il pubblico ha seguito con estrema attenzione le motivazioni dei dimissionari, sottolineando alcuni passaggi con applausi. Al momento del dibattito alcune domande hanno fatto emergere molte perplessità esistenti nella popolazione:
"Davvero non c'è nient'altro dietro tutto questo? L'impressione di molti è che questa sia soltanto una scusa utilizzata per coprire altro: il reale problema di cui non si può o non si vuole parlare".
"Avete ripetuto più volte che è stata calpestata la dignità di consiglieri e assessori, ma perché non avete accettato di parlare, presentando le criticità da voi rilevate, in consigli Comunali informali aperti alla cittadinanza, come proposto dal sindaco? In questo modo anche la dignità di noi cittadini ed elettori sarebbe stata rispettata, cosa che invece non è successa a causa della vostra insistenza a discutere a porte chiuse".
"Non è la prima volta che si monetizzano dei parcheggi, è successo anche lo scorso anno e non vi siete opposti".
"Lei, assessore Ciambetti, ha partecipato solo a trenta incontri su 100, non può avere quindi il polso della situazione".
La risposta alla prima obiezione è che non ci sono dietrologie, che i fatti sono esattamente quelli esposti e non ci sono complotti o segreti di cui non si possa parlare. Alla seconda obiezione è stato contrapposto il regolamento, dove è previsto che le discussioni avvengano in commissione e non in consiglio; la revoca dall'incarico di assessore, inoltre, ha di fatto impedito di andare a discutere in commissione. L'assessore Ciambetti ha dichiarato, infine, di aver sempre in mente Sandrigo e i suoi bisogni, nella sua attività in regione.
Altri interventi hanno toccato il tema dell'abbattimento delle barriere architettoniche (per questo è stata da poco costituita l'associazione "Ugualmente abili") e quello della Casa di riposo, che da Ipab dovrebbe diventare Centro di Servizi.
Dal racconto degli ex consiglieri è emerso un forte irrigidimento del sindaco nella condivisione delle scelte con frasi del tipo: "Dimettetevi o vi dimetto: io sono il sindaco e voi siete sotto di me"; "Ho tutto agli atti, chi viene dopo di me saprà cosa ho fatto". Ma il parere "dell'altra campana", non l'abbiamo sentito; l'ex sindaco, pur presente in sala, non è intervenuta.
Questo incontro non è riuscito a chiarire fino in fondo tutti gli aspetti della vicenda, ma ha lasciato nella cittadinanza un alone di dubbio, l'impressione che manchi un tassello importante, forse quello che servirebbe a capire davvero.
BOX:
Come si è giunti al commissariamento:
1)     luglio 2011 - approvazione del Piano Interventi con possibilità di presentare osservazioni entro 60 giorni;
2)     ottobre 2011 – l'ufficio tecnico comunale presenta una cinquantina di osservazioni;
3)     25 ottobre 2011 – il consiglio comunale, indetto dal sindaco per approvare le controdeduzioni alle osservazioni presentate, vota per il ritiro del Piano Interventi;
4)     27 ottobre 2011 – Il Sindaco chiede agli assessori di produrre per iscritto entro il due novembre osservazioni al piano degli interventi;
5)     8 novembre 2011 – Il sindaco revoca le deleghe agli assessori Francesco Rossato (politiche per la sicurezza: polizia locale; viabilità ; protezione civile) e Francesca Faresin (politiche di sviluppo socio-economico: edilizia privata; commercio e attività produttive);
6)     2 novembre 2011 – gli assessori rispondono chiedendo che si discuta nelle apposite commissioni;
7)     21 novembre 2011 – Nove consiglieri comunali (ex assessori Francesco Rossato e Francesca Faresin insieme con Giuseppe Dal Lago (Lista Uniti per Costruire); il Consigliere indipendente Fabio Scalco; Giuliano Stivan, Roberto Ciambetti (assessore al bilancio della Regione Veneto) ed Ennio Bonollo (Lista Lega Nord - Gruppo della Libertà ); Davide Cadore, Giovanni Rigoni (Lista L'Alba), presentano in blocco le dimissioni all'ufficio protocollo del comune;
8)     22 novembre 2011 – il prefetto di Vicenza dott. Fallica dichiara sospeso il consiglio comunale, nominando commissario prefettizio la viceprefetto dott.a Renata Carletti con i poteri spettanti a sindaco, giunta e consiglio comunale, fino alle elezioni anticipate che si terranno nella primavera del 2012.
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