San Camillo, arrivano i decreti ingiuntivi a Bramasole e Ipab per gli stipendi non pagati. E intanto l'udienza slitta a fine febbraio
Sabato 9 Gennaio 2016 alle 01:17 | 1 commenti
Quella di ieri doveva essere una giornata decisiva per risolvere il nodo degli stipendi non pagati alle ex-dipendenti della Bramasole, la cooperativa che gestiva l'Ipab San Camillo. Nell'aula del tribunale di Vicenza si doveva infatti decidere lo sblocco dell'escussione della fideiussione che avrebbe permesso, a cascata, il saldo degli arretrati alle 64 lavoratrici che avanzano tre mesi di salario. Niente di fatto, però: udienza rinviata al 26 febbraio. E nel frattempo il tribunale di Padova ha già inviato i decreti ingiuntivi per il pagamento degli arretrati.Â
Fumata nera in tribunale sul caso San Camillo, quindi. L'udienza di stamane, 8 gennaio 2016, doveva dare il via libera per lo sblocco della fidejussione, sottoscritta per contratto dalla cooperativa Bramasole, che avrebbe dovuto ripianare anche il debito della società nei confronti delle 64 operatrici in arretrato di tre mesi di stipendio. L'Ipab avrebbe però presentato solo oggi, al momento dell'udienza, le sue osservazioni, costringendo il giudice a rinviare l'udienza al 26 febbraio, per il diritto della controparte a esaminarle ed eventualmente "controdedurre". Un passo indietro quindi verso la soluzione di un problema che ha coinvolto le istituzioni cittadine - con la giunta Variati in prima fila ad assicurare il pagamento degli arretrati alle lavoratrici - e lo stesso Ipab che, per bocca del suo presidente Lucio Turra, ha più volte dichiarato che i dipendenti sarebbero stati saldati.Â
A quanto sembra, invece, la memoria presentata dall'avvocato Alessandro Moscatelli, che rappresenta l'ente nel contenzione con la Cooperativa Bramasole - estromessa dall'appalto gestionale per presunto disservizio - ha fissato delle condizioni ben precise. In primo luogo, la non non possibilità di pagare le fatture pendenti della Bramasole, per il fatto che la cooperativa avrebbe causato un danno d'immagine ed economico ancora non quantificabile. In seconda battuta, l'asserzione, da parte dell'Ipab, di non volersi (potersi) sostituire alla Bramasole nel pagamento degli stipendi arretrati (come previsto dall'articolo 1746 del codice civile) essendo in atto richieste risarcitorie nei confronti della cooperativa a cui é stato tolto l'appalto per sua stessa responsabilità , a detta dell'ente vicentino.Â
Nel frattempo, sono partiti oggi i primi decreti ingiuntivi che intimano il pagamento dei suddetti stipendi arretrati. A mandarli alla Bramasole e all'Ipab - in quanto "solidale" nel caso - è stato il tribunale di Padova dopo l'esposto delle stesse lavoratrici. Il decreto avrebbe effetto esecutivo immediato, in quanto sia i dipendenti che lo Stato sono considerati "creditori privilegiati".Â
Una matassa difficile da sbrogliare, quella dell'Ipab più importante del Veneto (300 i suoi dipendenti e 200 gli anziani assistibili). Una matassa che dopo vari proclami per arrivare alla risoluzione del nodo stipendi, sembra infittirsi ancora di più, tra i meandri delle azioni legali e una volontà per adesso solo manifesta di saldare i sospesi alle lavoratrici. "Non riusciamo a capire il comportamento dell'Ipab che prima dice che gli stipendi saranno pagati e poi non fa niente perché questo accada - ha commentato Germano Raniero, segretario della Usb di Vicenza - mi sembra l'atteggiamento di chi mente sapendo di mentire, ma ci viene anche il dubbio che sotto a queste manovre ci sia un piano più elaborato, che sinceramente si fa fatica a capire".Â
A meno che la bagarre intorno al caso S. Camillo, invita a supporre Raniero, non sia un altro tassello nella strategia che vorrebbe l'Ipab privatizzata. Â
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L'Ipab è una Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza, la cooperativa BRAMASOLE è un'azienda di servizi Privata che ha assunto a suo tempo delle O.S.S. operatrici socio sanitarie al San Camillo.
Purtroppo in questa storia che dura da anni, si muove il sindacato di Base, il quale difende i lavoratori assunti dalla Bramasole, senza pensare alle problematiche create agli ANZIANI che al San Camillo sono ricoverati in attesa....! Purtroppo, la POLITICA, il SINDACATO, nulla dicono in DIFESA degli Anziani e delle Famiglie che sostengono il carico economico dei loro congiunti. Bene ha fatto il Presidente Turra a chiedere i danni di immagine alla Bramasole che non è un'Opera Pia. Ora la deve finire il Sindacato, inutile ogni intervento quando i buoi sono scappati! Lasci stare l'Ipab, di cui non conosce nemmeno la storia! Mala tempora currunt.